Webuild in Borsa: risultati trimestrali e prospettive di mercato
La seduta odierna a Piazza Affari vede le azioni di Webuild ancora in calo, malgrado l’arrivo di dati sul business comunicati dal gruppo guidato da Pietro Salini, che non sembrano avere un impatto significativo sul titolo.
Andamento ordine e strategie future
Nei primi nove mesi dell’anno, Webuild ha raccolto nuovi ordini per complessivi 9,3 miliardi di euro, consolidando un portafoglio ordini che per il triennio 2023-2025 raggiunge quota 45 miliardi di euro. Geographicamene, gli impegni si focalizzano soprattutto negli Stati Uniti, in Australia e in Medio Oriente, regione su cui gli investitori stanno concentrando l’attenzione, anche in vista di importanti eventi come Expo 2030 e i Mondiali di calcio del 2034, che dovrebbero alimentare nuovi investimenti.
Nel quarto trimestre si è evidenziata un’accelerazione nell’attività commerciale, con gare presentate e in attesa di aggiudicazione che sono salite a 18,5 miliardi, rispetto agli 11 miliardi di luglio 2025. A ciò si aggiungono oltre 14 miliardi di gare ancora in fase di preparazione con esiti attesi nel 2025.
In Italia, il focus rimane sullo sviluppo infrastrutturale, tramite i fondi previsti dal Pnrr, con particolare attenzione al potenziamento dei trasporti e delle reti idriche ed energetiche. Resta da segnalare il progetto del Ponte sullo Stretto, originariamente affidato a Webuild, ma attualmente sospeso per via di un intervento della Corte dei Conti.
Conferma delle stime e indicazioni operative
In linea con quanto comunicato, Webuild ha ribadito la propria guidance per il 2024, prevedendo ricavi superiori ai 12,5 miliardi di euro, un EBITDA sopra 1,1 miliardi, una posizione finanziaria netta positiva per oltre 700 milioni e un indice book to bill superiore a 1,0. L’andamento favorevole lascia inoltre intravedere margini di crescita ulteriori per il gruppo.
Analisi tecnica delle azioni Webuild
Passando all’andamento borsistico, le azioni Webuild stanno vivendo un periodo di debolezza con volumi potenzialmente inferiori alla media mensile. Le quotazioni si attestano sui minimi degli ultimi sei mesi, intorno ai 3,23 euro.
Il trend sia di medio che di breve termine è ribassista: il mancato recupero delle resistenze intorno a 3,33 euro indica una possibile continuazione della discesa. Il prossimo obiettivo rilevante si trova nella fascia 3,15-3,10 euro, dove si incrocia una trendline ascendente che collega i minimi di giugno 2024 con quelli di aprile. Una rottura di questi supporti indebolirebbe ulteriormente il quadro tecnico, aprendo la strada a livelli di prezzo di 3,00 euro prima e tra 2,85 e 2,80 euro poi.
Al contrario, un ritorno stabile sopra i 3,33 euro potrebbe favorire un rimbalzo con obiettivo intorno a 3,50 euro, zona che coincide con segnali tecnici come il Supertrend daily e le medie mobili a 50 e 200 giorni. Superare questo livello rilancerebbe il sentiment positivo portando il titolo verso quota 3,75 euro. In caso di ulteriori salite, potrebbe aprirsi la possibilità di sfidare la soglia psicologica di 4 euro.