Cambiamenti nel rimborso spese trasferta per i viaggi di lavoro
Dopo le restrizioni introdotte all’inizio dell’anno, il Governo ha deciso di semplificare la gestione dei rimborsi spese per chi viaggia per lavoro. Il nuovo decreto fiscale ha modificato le regole, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025, riguardando sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi. La principale differenza ora è che l’obbligo del pagamento tracciabile vale solo per le trasferte in Italia, escludendo quelle all’estero.
Nuove regole per i rimborsi spese trasferta del 2025
Il decreto fiscale ha aggiornato le regole dei rimborsi spese da trasferta. Ora, l’obbligo della tracciabilità vale solo per le spese sostenute in Italia, mentre per le trasferte all’estero sono valide anche le spese in contanti, purché giustificate.
Impatto del decreto fiscale sulla busta paga
Per i dipendenti, il rimborso spese torna esente da tassazione, comportando un possibile aumento del netto in busta paga e una correzione delle imposte applicate sui rimborsi in contanti all’estero. Inoltre, l’azienda potrà dedurre correttamente le spese.
Cosa cambia per i lavoratori autonomi
Le regole sui rimborsi spese trasferta influenzano anche i lavoratori autonomi, con deduzioni subordonate al pagamento tracciabile per le spese in Italia. Le spese all’estero restano deducibili anche se pagate in contanti, offrendo maggiore flessibilità per lavorare all’estero. Anche per chi commissiona l’attività a un autonomo, il rimborso sarà deducibile solo se il pagamento è tracciabile.