Una panoramica sugli stipendi in Italia nell’era dell’inflazione
L’inflazione ha riportato in primo piano il tema degli stipendi medi in Italia, evidenziando il fenomeno della stagnazione dei redditi degli italiani. Comparando i salari del paese con quelli di diverse nazioni europee, si osserva che la retribuzione media mensile in Italia è significativamente più bassa rispetto a quella di altri stati membri dell’Unione Europea, tra cui Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Belgio, Austria, Germania e Finlandia. Sebbene le retribuzioni orarie contrattuali abbiano visto un incremento dal 2023 al 2025, questo aumento è ancora inferiore rispetto ai valori del 2021.
Un confronto dettagliato con Francia, Germania e Spagna rivela che l’Italia presenta il livello di retribuzioni reali più basso nella progressione temporale dal 2019 al 2024. Per comprendere qual è attualmente lo stipendio medio in Italia e in quali settori ci sono variazioni significative, è utile consultare diversi report. Diversi fattori influenzano le retribuzioni nel mercato del lavoro, tra cui il livello di istruzione, la specializzazione, il settore di attività, la dimensione dell’azienda, l’area geografica e il genere. Esiste, infatti, un gap salariale che penalizza sistematicamente le donne rispetto agli uomini.
Situazione attuale degli stipendi medi in Italia
Secondo il JP Salary Outlook dell’Osservatorio JobPricing, rilasciato a marzo 2025, l’Italia è scesa alla 22esima posizione su 34 Paesi Ocse per quanto riguarda il salario medio annuo. Attualmente, la RAL (retribuzione annua lorda) si attesta a 31.856 euro, mentre la RGA (retribuzione globale annua, inclusi bonus e incentivi) è di 32.402 euro. L’Istat conferma che nel 2023 l’Italia ha registrato una delle perdite di potere d’acquisto più elevate (-2,76% rispetto al 2022), seconda solo all’Irlanda.
Per un lavoratore italiano che riceve tredici mensilità, lo stipendio medio mensile lordo è di 2.450 euro. Analoghi risultati emergono dal report Taxing Wages 2025, che evidenzia come un lavoratore single senza figli abbia percepito nel 2024 una retribuzione annua lorda di 35.616 euro (netta 24.797 euro), con un cuneo fiscale del 47,1% sul costo del lavoro in Italia.
Il rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) mette in luce come l’Italia sia il Paese del G20 con i salari reali medi che hanno subito la maggiore contrazione dal 2008, con una diminuzione attestata all’8,7%. Gli stipendi, in effetti, sono rimasti stagnanti dagli inizi degli anni ’90. L’Osservatorio dell’Istat conferma che, nel terzo trimestre 2025, la crescita retributiva ha registrato un rallentamento, pur mantenendosi sopra l’inflazione.
Compenso per settore: chi guadagna di più
Le retribuzioni medie variano sensibilmente a seconda della posizione occupata, dai dirigenti agli operai. Secondo i dati forniti dall’Istat, la RAL media per i dirigenti (1,1% del totale) è di 106.606 euro, con uno stipendio mensile lordo di 7.615 euro e netto di 4.265 euro. Per i quadri (4,4% del totale), la RAL media è di 56.746 euro, quindi il salario medio mensile è di 4.053 euro lordi e 2.517 netti.
La RAL media per un impiegato (39,2% dei lavoratori) si attesta a 33.350 euro, mentre per un operaio (55,2%) è di 27.266 euro. È interessante notare che l’Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, non ha introdotto un salario minimo. Inoltre, esistono disparità salariali notevoli tra le varie regioni, con il Nord che presenta stipendi più elevati rispetto al Centro e Sud.
Dal report JP Salary Outlook 2025 si evince che il settore dei servizi finanziari è quello con la retribuzione media più alta, pari a 45.461 euro, seguito dal settore utilities con 34.861 euro; l’industria di processo e il manifatturiero offrono rispettivamente 33.710 euro e 33.349 euro.
Le professioni più remunerative
Le statistiche del JP Salary Outlook 2025 indicano che le professioni più pagate includono chi lavora nel settore banche e assicurazioni, con una RAL media di 46.354 euro, seguito da ingegneri (40.372 euro) e professionisti nel campo della farmaceutica (39.640 euro). Al contrario, le professioni nel settore alberghiero e della ristorazione riportano una RAL media di appena 25.855 euro.
Tra le professioni specifiche, i notai guadagnano di più, con una RAL media di 265.000 euro, mentre gli architecture manager guadagnano 168.000 euro. I medici, i direttori marketing e i consulenti finanziari senior si attestano su stipendi medi di poco sopra i 100.000 euro.
Un altro studio, condotto dal Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali, mostra che gli sportivi professionisti detengono la media più alta, con 270.070 euro, seguiti da notai (160.546 euro) e farmacisti titolari (107.098 euro). Tuttavia, la maggior parte dei lavoratori privati e autonomi dichiara un reddito compreso tra 25.000 e 26.000 euro all’anno.
Infine, gli studi del think tank Wtw segnalano che i settori con le migliori prospettive retributive includono la vendita di beni al consumo, il healthcare e pharma, e l’automotive. La Banca d’Italia ha anche messo in evidenza la crescita dell’occupazione nei servizi tecnologici e professionali, particolarmente nelle aziende che adottano intelligenza artificiale.