Riforma fiscale del Terzo Settore: le novità approvate dalla Commissione Europea
Recentemente la Commissione europea ha dato il via libera alla riforma fiscale del Terzo Settore in Italia. Questa riforma, che prevede l’introduzione del Cts e del Runts, ha ottenuto l’approvazione dell’UE che ha riconosciuto la natura non commerciale delle associazioni. A partire dal prossimo anno, entrerà in vigore un regime fiscale dedicato alle Aps, alle organizzazioni di volontariato, alle cooperative, alle fondazioni e agli enti privati operanti nei settori della cultura e del welfare.
Questa notizia è stata accolta positivamente da Arci e Acli, le principali realtà dell’associazionismo culturale e della promozione sociale in Italia. Le norme fiscali autorizzate dall’UE rappresentano una rivoluzione per numerose realtà senza scopo di lucro, grandi e piccole. Tuttavia, rimangono ancora aperte le questioni riguardanti l’esenzione Iva e le attività rivolte ai soci delle associazioni, per le quali il governo dovrà prendere decisioni definitive.
Cosa prevede la riforma fiscale del Terzo Settore
Il nuovo regime fiscale a favore del Terzo Settore, parte della riforma varata con il Decreto legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. Questo regime offre defiscalizzazione degli utili destinati all’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Gli Ets iscritti al Runts possono optare per un regime fiscale forfettario per le attività commerciali accessorie, mentre le imprese sociali sono esentate dalla tassazione sul reddito se i proventi sono destinati a riserve vincolate alla realizzazione di attività di interesse generale.
Il commento del governo e la richiesta di Arci e Acli
La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha commentato positivamente l’approvazione della Commissione, sottolineando che questo risultato permette di dare certezze e stabilità al Terzo Settore. Anche Maria Teresa Bellucci, viceministra con delega al Terzo Settore, ha aggiunto che questa approvazione rafforza il ruolo e il valore del lavoro svolto dagli enti del Terzo Settore in Italia.
Arci e Acli, in un comunicato congiunto, hanno accolto favorevolmente l’approvazione della riforma, sottolineando l’importanza del riconoscimento del profilo non commerciale delle associazioni del Terzo Settore e chiedendo un’attenzione maggiore all’esenzione Iva per le attività rivolte ai soci delle associazioni.