Un nuovo capitolo per i titoli di Stato europei
La storia della crisi del debito sovrano del 2011 sembra ormai un lontano ricordo, considerando il radicalmente cambiato scenario dei titoli di Stato europei oggi. In passato, i Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) erano bersaglio degli investitori preoccupati per il debito, mentre i bond di Germania e Francia erano considerati rifugi sicuri. Lo spread tra i rendimenti dei titoli periferici e quelli dei “virtuosi” era alle stelle. Ma oggi la situazione si è capovolta.
Il nuovo protagonismo dell’Italia sui mercati europei
Quando nel 2022 la coalizione guidata da Giorgia Meloni prevalse alle elezioni in Italia, molti temevano una gestione imprudente dei conti pubblici, con il rischio di un aumento dello spread e la ripresa dei problemi del 2011. Tuttavia, oggi lo spread si attesta intorno ai 100 punti base e sembra tendere ai minimi del 2021 a 86,50 punti. Il governo italiano ha instaurato un dialogo costruttivo con l’Europa, rassicurando i mercati e avviando un percorso credibile di riduzione del debito. L’Italia è ora una scelta prioritaria per gli investitori, che vedono stabilità economica e politica nel Paese.
La rinascita della Grecia sui mercati
La Grecia, che fu il simbolo della crisi del debito sovrano nel 2011, ha vissuto una vera e propria rinascita. Lo spread rispetto alla Germania è sceso ai minimi del 2008, e a marzo Moody’s ha migliorato il rating del Paese, riportandolo nella categoria investment grade. Con il turismo come punto di forza, la Grecia guarda al futuro con fiducia.
Prospettive future
I credit default swap italiani, greci, spagnoli e portoghesi sono in calo, indicando una bassa percezione di rischio nell’area euro. Mentre l’Europa meridionale sorride, la Francia preoccupa per instabilità politica e finanze pubbliche fuori controllo. Attualmente, lo spread tra i titoli di Stato italiani e francesi si avvicina alla parità. Le prospettive per l’Europa meridionale sembrano più rosee di quelle dell’Europa centrale.