Bitcoin e le trattative USA-Cina: verso nuovi record?
Bitcoin sta lentamente avanzando verso i suoi massimi storici. La principale criptovaluta ha superato i 110.000 dollari prima di ritirarsi leggermente, avvicinandosi al record di 111.953 dollari raggiunto lo scorso 22 maggio. Gli investitori hanno ricominciato a comprare dopo alcuni giorni di scambi limitati, nella speranza che i negoziati in corso tra Stati Uniti e Cina in merito ai dazi e alle tensioni commerciali possano avere esiti positivi.
Ieri, le due principali potenze mondiali hanno avuto un primo round di colloqui che ha coinvolto il Segretario del Tesoro, Scott Bessent, il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il vicepresidente cinese He Lifeng. Oggi è in corso un secondo giorno di trattative, con gli investitori in attesa di un annuncio. Al momento, i segnali sono positivi dopo l’incontro di ieri, secondo quanto riferito dai partecipanti, ma la situazione resta incerta. Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sottolineato che fare affari con la Cina non è semplice.
Anche se spesso si è detto che in periodi di tensione la valuta digitale agisce come un bene rifugio, similmente all’oro, in realtà Bitcoin si rafforza quando aumenta il livello di rischio. Quindi, in caso di esito positivo nei negoziati tra USA e Cina, ci potrebbe essere la possibilità di nuovi massimi secondo gli esperti del settore. Tuttavia, i mercati rimangono cauti, in attesa dei dati sull’inflazione americana in arrivo domani e che potrebbero influenzare le decisioni della Federal Reserve in merito ai tassi di interesse. Se i dati sull’inflazione non destano preoccupazioni, la strada per un taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed sarebbe più libera e gli investitori potrebbero cercare rendimenti più alti come quelli offerti da Bitcoin.
Un nuovo record per la criptovaluta potrebbe essere un segnale significativo. Molti investitori potrebbero cogliere l’occasione e entrare sul mercato. Gli analisti di Bernstein ritengono che Bitcoin potrebbe raggiungere i 200.000 dollari in un nuovo ciclo rialzista: “c’è un crescente interesse per l’innovazione finanziaria generata dalla tecnologia blockchain che sostiene Bitcoin come riserva di valore”. In questo contesto, “aziende reali e investitori istituzionali stanno sperimentando con la blockchain”, rendendo le sue reti “preziose” insieme agli “asset” inclusi. Bernstein sottolinea un maggiore processo di istituzionalizzazione di Bitcoin, culminato con il lancio degli ETF spot dopo l’approvazione della Securities and Exchange Commission nel gennaio 2024. Attualmente, i fondi gestiscono circa 120 miliardi di dollari in asset, come evidenziato dagli analisti.
