Approvato l’aumento di capitale per l’Ops su Mediobanca
La proposta di aumento di capitale per l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca è stata approvata con un ampio margine durante l’assemblea degli azionisti di Banca Mps. L’86,4% dei voti ha favorevolmente accolto la mozione, superando le aspettative. La partecipazione all’assemblea è stata del 73,6% del capitale ordinario.
L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha definito questa decisione come “una svolta significativa”. Ha sottolineato l’importanza di creare un player competitivo e leader nel settore, in grado di sostenere famiglie, imprese e comunità sia nell’attuale scenario economico che in futuro. Il piano aziendale punta a creare valore immediato e a consolidare la posizione di Mps nel settore bancario.
Con la votazione dell’assemblea, Mps emetterà fino a 2.23 miliardi di nuove azioni, dando il via all’offerta su Mediobanca. Ora la palla passa agli azionisti di Mediobanca, che dovranno decidere se accettare l’offerta.
Quali sono le prossime mosse di Mps dopo l’Ops su Mediobanca?
Durante l’assemblea, sono emerse alcune domande riguardo a possibili fusioni o azioni di concerto con altre aziende, come ad esempio una fusione con Banco Bpm. Tuttavia, al momento l’attenzione è focalizzata sull’Ops su Mediobanca e non sono previste altre acquisizioni.
Attuali dettagli sull’azionariato di Mps
L’azionariato di Mps vede il Ministero dell’Economia come primo azionista con una quota dell’11,7%, seguito da Caltagirone e Delfin con quote rispettivamente del 9,96% e 9,86%. Banco Bpm detiene il 5% delle azioni, ma potrebbe aumentare la sua partecipazione in seguito all’offerta pubblica su Anima Holding.
