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Yen: la Banca del Giappone mantiene invariati i tassi e gli strategist prevedono una debolezza a breve termine

2025/04/14 24

Yen: la Banca del Giappone mantiene invariati i tassi e gli strategist prevedono una debolezza a breve termine 

Attualmente lo yen sta subendo una certa pressione sui mercati valutari dopo la riunione della Banca del Giappone, durante la quale i tassi di interesse sono stati confermati all’0,50%. Il cambio USD/JPY ha raggiunto la soglia psicologica di 150 per la prima volta dal 5 marzo, registrando così la quarta sessione consecutiva in territorio positivo.

La Banca del Giappone ha indicato che la decisione sui futuri aumenti dei tassi sarà influenzata principalmente dalle potenziali implicazioni di un aumento dei dazi statunitensi. Tuttavia, il governatore Kazuo Ueda ha sottolineato in conferenza stampa che l’inflazione potrebbe aumentare a causa dell’incremento dei costi alimentari e di una crescita dei salari superiore alle previsioni. Questo evidenzia un maggiore focus della Banca centrale sulle pressioni inflazionistiche interne. Ueda ha inoltre dichiarato che sarà necessario valutare i dati ad inizio aprile per riesaminare le previsioni.

Yen: previsioni di vendite a breve termine da parte degli investitori

Dopo il picco di luglio 2024 a 160 per dollaro, il rafforzamento dello yen è stato attribuito alla prospettiva di un restringimento dello spread tra i tassi di interesse americani e giapponesi. Mentre la Banca del Giappone ha iniziato ad aumentare i tassi a partire da marzo dell’anno scorso, la Federal Reserve ha avviato un ciclo di easing monetario a partire da settembre 2024, portando il tasso di riferimento dal 5,50% al 4,50%.

Nella giornata odierna si terrà l’annuncio della Federal Reserve, ma non sono previste novità significative. Tuttavia, sarà importante cogliere eventuali indicazioni da parte del presidente Jerome Powell circa i futuri orientamenti dell’istituto centrale, i quali determineranno se il divario tra USA e Giappone sui tassi continuerà ad ampliarsi o se si andrà a ridurre, con conseguente impatto sul cambio USD/JPY.

Secondo Shoki Omori, chief global desk strategist di Mizuho Securities, è probabile che l’USD/JPY rimanga supportato dal momento che le aspettative di inflazione negli Stati Uniti e i rendimenti elevati dei Treasury a due anni impediscono un ulteriore restringimento dello spread USA-Giappone.

Da parte sua, Alex Loo, macro strategist di TD Securities, ritiene che la dichiarazione della Banca del Giappone abbia ripetuto sostanzialmente gli stessi concetti espressi a gennaio, mentre la pazienza di Powell potrebbe portare a un modesto sell-off dei tassi statunitensi e a una correzione del dollaro, facendo così superare la coppia la soglia di 150.

Anche Ayako Sera, strategist di Sumitomo Mitsui Trust Bank, prevede che nel breve termine la coppia di valute supererà la soglia di 150, dato che Powell potrebbe adottare un tono più falco a causa dei rischi di inflazione derivanti dai dazi. Tuttavia, a lungo termine la situazione potrebbe evolversi in modo diverso, con il raffreddamento del sentiment dei consumatori statunitensi che potrebbe portare a un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e a una successiva discesa del cambio dollaro-yen. Tuttavia, come sottolinea l’esperto, potrebbero occorrere del tempo per vedere questi scenari concretizzarsi.

           

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