Le fluttuazioni del mercato petrolifero: prospettive e riflessi
Questa mattina, i prezzi del petrolio si sono stabilizzati intorno ai 75 dollari al barile per il Brent, dopo il repentino aumento all’inizio della settimana. La minaccia del presidente statunitense Donald Trump di imporre dazi secondari dal 25% al 50% alle nazioni che importano petrolio dalla Russia ha causato agitazione sui mercati. Questa mossa è stata motivata dal comportamento incostante di Vladimir Putin nei colloqui per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina. Putin ha chiesto la destituzione del presidente ucraino Volodymir Zelensky e la convocazione di nuove elezioni, il che ha infastidito Trump. L’imposizione di dazi potrebbe ridurre l’offerta di petrolio sui mercati, causando un aumento dei prezzi.
Finora, la Russia è riuscita a evitare le sanzioni occidentali, ma se i tentativi di risolvere il conflitto in Ucraina fallissero, le nazioni come la Cina e l’India sarebbero le prime a subire i dazi. Questo potrebbe interrompere le esportazioni di petrolio russo e influenzare il prezzo del Brent, che attualmente si mantiene intorno ai 70 dollari al barile quest’anno.
La ricerca di alternative dell’India di fronte alla minaccia di Trump
Le raffinerie indiane stanno cercando nuove fonti di approvvigionamento di petrolio in risposta alla minaccia di Trump. Bharat Petroleum e Hindustan Petroleum, due aziende statali, si stanno rivolgendo a regioni come il Medio Oriente, il Mare del Nord e il Mediterraneo per diversificare le loro forniture. Attualmente, la Russia rappresenta quasi il 40% delle importazioni di petrolio in India.
Con le tensioni in Ucraina e le sanzioni occidentali, la Russia ha offerto il suo petrolio a prezzi vantaggiosi per mantenere i rapporti con l’India. Tuttavia, il governo indiano sta cercando di ridurre la dipendenza dalla Russia per prevenire eventuali conseguenze negative. Le minacce di Trump potrebbero influenzare un’economia che ha registrato un rapido sviluppo negli ultimi anni.