Rimborso 730/2025: quando arriva e perché può slittare al 2026
Il rimborso 730/2025 rappresenta una delle principali aspettative per i lavoratori dipendenti e i pensionati che compilano la dichiarazione dei redditi ogni anno. Chi agisce in anticipo ha la possibilità di ricevere l’importo già durante i mesi estivi, ma ci sono diversi fattori che possono ritardarne l’erogazione fino ai primi mesi del 2026.
Il momento in cui avviene l’accredito dipende da vari elementi, come la presenza di un sostituto d’imposta, la data di invio del modello, l’importo del credito e eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Ma qual è la tempistica per l’accredito del rimborso 730/2025? Chi rischia di riceverlo solo nel 2026? E quali sono i controlli che possono determinare un ritardo?
Rimborso 730/2025: differenze tra chi ha e chi non ha un sostituto d’imposta
Chi presenta il modello 730/2025 entro il 30 giugno e ha un sostituto d’imposta incaricato può ricevere il rimborso già a luglio o agosto, con accredito diretto nella busta paga o nel cedolino della pensione. Al contrario, se il contribuente presenta il 730 senza sostituto d’imposta, l’accredito viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con possibilità di slittamento fino a dicembre 2025 o oltre.
La tempistica può variare anche in base alla complessità della situazione fiscale del contribuente. Nei casi più semplici, anche senza sostituto, è possibile ottenere il rimborso entro l’anno. Tuttavia, per importi superiori a 4.000 euro, è più probabile l’attivazione di controlli preventivi, che possono posticipare il pagamento.
Controlli dell’Agenzia delle Entrate sui rimborsi del modello 730/2025
Quando si tratta di un rimborso 730/2025 di importo elevato, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli per verificare la correttezza dei dati dichiarati. In particolare, per crediti superiori a 4.000 euro vengono attivati controlli specifici, che possono essere di diversi livelli: automatico, formale e di merito.
L’Agenzia ha quattro mesi di tempo dalla scadenza di presentazione del modello per completare le verifiche. Durante questo periodo, il rimborso viene sospeso in attesa dell’esito dei controlli. Se non vengono rilevate irregolarità, la liquidazione può avvenire senza ulteriori ritardi, ma in caso contrario il pagamento sarà posticipato.
Rimborso 730 oltre i 4.000 euro: quando arriva e perché può slittare a marzo 2026
Chi presenta la dichiarazione entro fine settembre 2025 e ha diritto a un rimborso superiore a 4.000 euro potrebbe dover attendere fino a marzo 2026 per riceverlo. La normativa prevede infatti che l’Agenzia possa sospendere l’erogazione per effettuare controlli più approfonditi, che devono essere conclusi entro gennaio 2026. Il pagamento deve avvenire entro sei mesi dalla scadenza della dichiarazione, che coincide con il mese di marzo.
Questo ritardo può riguardare sia chi presenta la dichiarazione in modo autonomo, sia chi si rivolge a un caf o a un intermediario abilitato. Anche chi ha un datore di lavoro come sostituto d’imposta può subire lo stesso slittamento se il credito supera la soglia critica o se ci sono discordanze nei dati dichiarati.
Non è detto che ogni rimborso superiore a 4.000 euro venga ritardato. Se i controlli automatici non evidenziano anomalie, l’importo può essere erogato entro l’autunno. Tuttavia, la presenza di elementi particolarmente significativi nella dichiarazione 730, come detrazioni sanitarie elevate, spese per ristrutturazioni o familiari a carico, aumenta la probabilità di controlli più approfonditi.