La volatilità continua a dominare il mercato dei titoli di Stato giapponesi
Nell’ultimo periodo, il mercato dei titoli di Stato giapponesi non ha goduto di momenti di tranquillità. La volatilità è rimasta alta dopo che la Bank of Japan ha iniziato a ridurre gradualmente il suo bilancio, diminuendo gli acquisti. Questa decisione ha avuto un impatto significativo, considerando che la Banca centrale possiede più della metà delle obbligazioni nazionali e che non ci sono stati altri investitori in grado di colmare il vuoto. Oggi, un’asta dei titoli del Tesoro a 40 anni ha registrato la domanda più bassa dal 2011, nonostante sia stato stipulato un accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone che ha ridotto i dazi sulle importazioni giapponesi al 15%.
Le preoccupazioni degli investitori sui titoli di Stato giapponesi
Negli anni ’90, il Giappone ha affrontato una lunga fase di deflazione che ha portato il governo a aumentare notevolmente la spesa pubblica attraverso il debito, finanziato dagli acquisti della Banca centrale. Questo per stimolare l’economia e favorire la crescita dei prezzi. Tuttavia, il Paese ha superato quel periodo e non è più focalizzato sul potenziamento dell’economia tramite l’acquisto di obbligazioni. Di conseguenza, la BoJ sta riducendo le sue importanti partecipazioni, mentre i titoli di Stato continuano ad essere acquistati dalle compagnie di assicurazione e da altri investitori istituzionali, ma non in misura sufficiente per compensare il vuoto lasciato dalla Banca centrale. Gli investitori stranieri contribuiscono, ma la loro presenza è marginale rispetto ai grandi acquirenti giapponesi.
La debolezza della domanda aumenta i costi di finanziamento e, di conseguenza, l’indebitamento stesso. Il primo ministro Shigeru Ishiba ha recentemente dichiarato che le condizioni finanziarie del Giappone sono peggiori di quelle della Grecia, sottolineando l’allarme per l’entità del debito giapponese. Inoltre, la BoJ ha avviato un ciclo di aumenti dei tassi di interesse lo scorso anno, causando un rialzo dei rendimenti obbligazionari e un aumento dei costi di finanziamento. Le recenti elezioni giapponesi hanno portato a una perdita della maggioranza per il governo Ishiba e a un’instabilità politica che preoccupa gli investitori.
Le azioni delle autorità giapponesi
Le autorità giapponesi si trovano ad un bivio tra il proseguire con la politica di raffreddamento dell’economia per contenere l’inflazione e ridurre l’indebitamento, e frenare la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato che potrebbe avere ripercussioni sul bilancio nazionale. A giugno, la BoJ ha annunciato un piano per ritirarsi lentamente dal mercato obbligazionario a partire da aprile dell’anno prossimo, riducendo il ritmo di taglio degli acquisti mensili di obbligazioni. Contestualmente, il Ministero delle Finanze ha diminuito l’emissione del debito a lungo termine. Tuttavia, il governo dovrà fare i conti con la sfida di contenere la spesa pubblica, specialmente dopo l’esito delle elezioni che potrebbero portare a una maggiore instabilità politica.