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Investimenti: nel primo semestre 2025 l’Europa supera gli Stati Uniti

2025/07/07 12

Investimenti: nel primo semestre 2025 l'Europa supera gli Stati Uniti 

Alla fine del primo semestre del 2025, una verità indiscutibile emerge: gli investimenti negli asset europei hanno superato nettamente quelli negli Stati Uniti. Questo trend si è manifestato non solo nel mercato azionario, ma anche nei bond e nelle valute. In questo articolo:

  • Investimenti: il predominio dell’Europa rispetto agli USA
  • Azioni: aumento degli investimenti in Europa
  • Bond: preferiti gli investimenti in Europa rispetto ai Treasury USA
  • EUR/USD diretto verso quota 1,20

Investimenti: il predominio dell’Europa rispetto agli USA

Gli investitori hanno spostato i propri capitali dagli Stati Uniti all’Europa nel corso di tutto il semestre, principalmente a causa delle preoccupazioni legate alla politica commerciale e fiscale del presidente americano Donald Trump. Le tensioni commerciali generate dai dazi e i tagli fiscali previsti dalla nuova legge approvata alla Camera Usa (attualmente in discussione al Senato) hanno generato timori nel mercato, che teme una possibile recessione nell’economia americana. Al contrario, l’Europa ha ricevuto un’ondata di fiducia dai mercati dopo che la Germania ha lanciato un enorme piano di spesa per difesa e infrastrutture, creando le basi per una ripresa economica europea dopo anni di stagnazione.

In aggiunta, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse per ben 8 volte tra il 2024 e il 2025, mentre la Federal Reserve ha agito con maggiore cautela a causa delle preoccupazioni legate al ritorno dell’inflazione. Questo ha generato una maggiore fiducia verso gli asset dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, considerando che in generale i mercati non gradiscono costi di finanziamento elevati quando devono prendere decisioni di investimento.

“Stiamo osservando una domanda molto forte degli asset europei, soprattutto da parte degli Stati Uniti”, ha dichiarato Erik Koenig, responsabile del desk di vendita azionaria Emea presso Bank of America a Londra. “Sebbene in passato l’Europa abbia affrontato delle sfide che potrebbero aver frenato i suoi mercati, ora c’è una crescente fiducia nel suo potenziale a lungo termine”. Pertanto, “è un momento entusiasmante per essere presenti nei mercati europei”, ha aggiunto.

Azioni: aumento degli investimenti in Europa

Dall’inizio dell’anno, l’indice Stoxx 600 ha registrato un aumento del 7,09%, rispetto alla crescita del 4,96% registrata dall’S&P 500 che, va ricordato, ha chiuso la sessione di ieri al record storico. La sovraperformance è stata la più alta mai registrata per l’indice europeo in un primo semestre. Nonostante ciò, le valutazioni in Europa rimangono basse rispetto a quelle statunitensi, poiché riflettono anni di instabilità politica e regolamenti rigorosi che hanno scoraggiato gli investimenti. Con uno sconto di circa il 35% rispetto alle controparti americane, le azioni europee sono quindi interessanti, considerando che i dividendi sono elevati e i riacquisti sono diventati competitivi.

Secondo un’indagine sui gestori di fondi di Bank of America pubblicata questo mese, il 34% degli investitori è attualmente sovrappesato sulle azioni dell’Eurozona, rispetto al 36% netto di sottopeso per le azioni statunitensi. “L’eccezionalismo americano ha raggiunto il suo apice”, hanno scritto Emilie Tetard e Florent Pochon, strategists cross-asset di Natixis, aggiungendo che negli ultimi anni sia gli investitori esteri che nazionali si sono riversati sulle azioni statunitensi.

Bond: preferiti gli investimenti nei Bond europei rispetto ai Treasury

La divergenza delle politiche monetarie delle Banche Centrali (più accomodante quella della BCE rispetto alla Fed) e le preoccupazioni sul deficit statunitense hanno portato a prediligere gli investimenti nei Bond europei rispetto ai titoli di Stato americani. Vi sono timori che l’espansione dei piani di spesa della Germania possa mettere sotto pressione il bilancio pubblico, ma la locomotiva europea mantiene un rapporto debito/PIL lontano dai livelli critici. “Non ci sentiamo più sicuri con i Treasury. Ci stiamo orientando verso il mercato dei Bund”, ha dichiarato Greg Hirt, direttore degli investimenti per le strategie multi-asset di AllianzGI. “Ci saranno più emissioni di Bund a causa della politica fiscale tedesca, ma questo è positivo perché rende il mercato più liquido”.

EUR/USD diretto verso quota 1,20

Nel primo semestre del 2025, l’euro ha guadagnato oltre il 13% rispetto al dollaro USA, con l’EUR/USD che ha superato quota 1,17. Questo rialzo riflette la fiducia degli investitori nella crescita europea, mentre il mercato si è allontanato dal dollaro a causa delle preoccupazioni sull’economia americana e di recente per l’allentamento delle tensioni geopolitiche e commerciali, che hanno ridotto il ruolo del dollaro come bene rifugio. Molti analisti finanziari vedono ora la strada aperta verso quota 1,20, un livello che la coppia di valute non raggiunge da quattro anni. Mark Nash, investment manager di Jupiter Asset Management, si mostra ancor più ottimista riguardo all’euro: “Non sarei sorpreso se raggiungessimo quota 1,30 entro circa sei-otto mesi, per arrivare a quota 1,40 l’anno prossimo”. Ciò rappresenterebbe un aumento del prezzo del 20% rispetto ai livelli attuali.

           

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