L’Oro al Centro della Crisi: Un Ritorno ai Massimi Storici
L’oro continua a rafforzare la sua reputazione come il bene rifugio per antonomasia nel panorama delle materie prime. Nella giornata odierna, il prezzo dell’oncia ha subito un incremento di circa 1,3%, toccando quota 3.450 dollari e avvicinandosi al picco storico di aprile a 3.510 dollari. La spinta al rialzo è stata innescata dall’annuncio che Israele ha avviato un attacco militare significativo contro le strutture nucleari in Iran. Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’offensiva proseguirà fino alla completa eliminazione della minaccia iraniana di sviluppare un’arma nucleare. In risposta, Teheran ha promesso una severa vendetta, alimentando timori di un conflitto esteso in Medio Oriente.
Gli Stati Uniti hanno preso una posizione di non intervento, con il segretario di Stato Marco Rubio che ha affermato che non sono coinvolti nella “decisione unilaterale” di Israele di attaccare. Tuttavia, l’Iran accusa la potenza mondiale, considerandola responsabile, almeno per i supporti forniti finora all’esercito israeliano di Netanyahu. C’è apprensione che gli Stati Uniti possano subire conseguenze attraverso l’interruzione delle forniture di petrolio nello Stretto di Hormuz, canale attraverso il quale passa circa un quarto del commercio globale di petrolio. E ciò potrebbe far lievitare i prezzi del petrolio e, di conseguenza, anche quelli della benzina negli Stati Uniti, un tema particolarmente delicato per il presidente Donald Trump.
“L’Iran è a conoscenza del fatto che Trump si sta concentrando su un abbassamento dei prezzi energetici,” ha affermato Andy Lipow, presidente di Lipow Oil Associates. “Le sue azioni potrebbero influenzare le forniture di petrolio dal Medio Oriente, e l’aumento dei costi della benzina e del diesel per gli americani rappresenterebbe un problema politico rilevante per il presidente degli Stati Uniti.”
Oro vicino ai Massimi Storici
Dopo un periodo di stagnazione, l’oro sembra aver ripreso il suo slancio verso nuovi record storici, con le tensioni internazionali che potrebbero sostenerne la crescita. “Il rischio di ritorsioni da parte dell’Iran, incluse le minacce alle basi americane, contribuisce a creare un ambiente incerto che favorisce la domanda di beni rifugio,” ha dichiarato Charu Chanana, stratega di Saxo Capital Markets Pte. “Con i mercati già sotto pressione e un calo della propensione al rischio, è probabile che l’oro continui ad essere visto come una protezione, sia contro il rischio di conflitto che per una potenziale ricaduta dell’inflazione e della volatilità.”
I recenti dati sull’inflazione, tiepidi, hanno giocato un ruolo cruciale nel supportare il prezzo dell’oro, poiché aumentano le probabilità che la Federal Reserve decida di ridurre i tassi di interesse. Infatti, l’oro non genera flussi di reddito e tende a prosperare in scenari di minori rendimenti economici. Gli analisti di Goldman Sachs prevedono un ulteriore aumento dei prezzi dell’oro quest’anno, con possibilità che possano raggiungere i 3.700 dollari l’oncia.