Il Cambiamento Climatico: Una Sfida Complessa
Il cambiamento climatico non è solo un problema ambientale, ma rappresenta una vera e propria sfida che coinvolge diversi ambiti come la finanza, la politica e la società. Tuttavia, il percorso verso una maggiore sostenibilità sembra essersi arrestato. Questo è stato il tema centrale del dibattito tenutosi a Milano in occasione della presentazione del libro “Le grandi ipocrisie sul clima. Contro i burocrati della sostenibilità e i nuovi negazionisti del clima”, scritto da Roger Abravanel e Luca D’Agnese.
All’evento hanno partecipato figure di rilievo, come Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi; Carlo Carraro, professore di Economia ambientale presso l’università Ca’ Foscari; Marcella Panucci, professoressa di European industrial policy all’università Luiss Guido Carli; e Alessandro Profumo, presidente del board consultivo di Rialto Ventures.
Identikit dei Neonegazionisti
Il rischio climatico si preannuncia come un fattore chiave in molteplici aspetti della vita, dall’investimento immobiliare alla stabilità delle democrazie occidentali. Abravanel ha messo in evidenza che entro 30 anni il mondo potrebbe contare fino a 1,2 miliardi di rifugiati climatici, di cui il 10% potrebbe dirigersi verso l’Italia, ovvero circa 120 milioni di persone. Tuttavia, le attuali crisi geopolitiche, energetiche e sanitarie stanno distogliendo l’attenzione da questo fenomeno, contribuendo a una forma subdola di negazionismo climatico, quella dei neonegazionisti.
Questi sono individui che esprimono preoccupazione per la crisi climatica ma si limitano a proporre misure superficiali. Abravanel distingue tra chi, come Trump, è un negazionista radicale e chi, invece, pur preoccupandosi, non offre soluzioni concrete ma invoca interventi miracolosi, ricadendo nella categoria dei neonegazionisti.
Burocrazia e Greenwashing nel Settore Finanziario
Uno dei punti focale del dibattito è stata la burocrazia eccessiva nel settore della finanza sostenibile. L’assottigliamento delle normative ha generato un numero elevato di metriche ESG, frequentemente incongruenti tra loro, creando un sistema di reporting che non fa altro che accumulare carta e alimentare il greenwashing. Abravanel ha citato casi emblematici come Meta Platforms e Blackrock, accusandoli di ipocrisia: le loro dichiarazioni a favore della sostenibilità spesso contraddicono le loro pratiche concrete e le decisioni aziendali.
Inoltre, il fenomeno noto come woke capitalism, attaccato in particolare negli Stati Uniti e che ha preso piede in Europa, ha generato resistenza. Mentre il progresso energetico in Occidente rallenta, la Cina continua a investire massicciamente nelle energie rinnovabili, presentandosi come un modello controverso ma efficace.
Riconquistare il Tempo Perduto nella Lotta al Cambiamento Climatico
Nonostante le difficoltà, il settore della finanza ha aumentato significativamente gli investimenti in strumenti sostenibili, superando i 3.000 miliardi di dollari a livello globale. Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca, ha sottolineato la grandissima responsabilità che ha l’industria del risparmio gestito, il cui patrimonio supera i 100.000 miliardi di dollari nella promozione del cambiamento. Pur riconoscendo le battute d’arresto, Loeser ha affermato che il trend verso la sostenibilità è irreversibile e che i cambiamenti non seguono mai un percorso lineare.
Per non accumulare ulteriori ritardi e rilanciare il tema della sostenibilità, è necessaria una riattivazione del triangolo della sostenibilità che coinvolge le imprese e la loro innovazione, le istituzioni con il loro supporto e direzione, e la società civile. Roger Abravanel ha aggiunto che è cruciale recuperare l’impegno di una società civile più ampia, non limitata agli attivisti, ma comprendente anche coloro che hanno preso le distanze dalle problematiche climatiche, le cui decisioni politiche possono influenzare profondamente le istituzioni e i governi.