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Yen: il probabile intervento del governo non accende il rally – BorsaNews24

2025/02/18 1

Lo yen è stato interessato da una grande volatilità negli ultimi due giorni della settimana. Oggi la valuta nipponica è scesa contro dollaro dopo l’impennata di quasi il 2% registrata nella giornata di ieri che ha fatto scivolare il cambio USD/JPY al di sotto di 159 da un massimo di 161,85.

Secondo alcune indiscrezioni, il governo giapponese sarebbe intervenuto per rafforzare la valuta domestica, anche se dalle alte cariche dello Stato non sono arrivate conferme. “La nostra policy è  di non dire se interveniamo o meno” ha detto giovedì Masato Kanda, viceministro delle Finanze per gli Affari Internazionali nonché il più alto funzionario valutario del Giappone.

Alcuni indizi però fanno pensare a un’azione diretta del governo sui mercati valutari, al di là del movimento importante dello yen rispetto al dollaro. Ad esempio, la Bank of Japan ha attuato dei controlli sui tassi con le banche per quanto riguarda l’euro contro lo yen. L’ultima volta che è avvenuta una cosa del genere è stato a settembre 2022, in concomitanza con il primo intervento sul mercato valutario delle autorità dal 1998. Di norma questi controlli sono eseguiti in caso di aumento della volatilità, quando avvertimenti verbali si rivelano insufficienti per calmare i movimenti valutari.

Un altro fattore che potrebbe spiegare l’impennata dello yen è il dato sull’inflazione americana rilasciato ieri. L’indice dei prezzi al consumo si è attestato al 3% su base annua nel mese di giugno, al di sotto del 3,1% atteso dagli analisti. Ciò significa che la Federal Reserve potrebbe essere più propensa a tagliare a breve i tassi di interesse, indebolendo in questo modo il dollaro USA.

 

Yen: il suo destino dipenderà dalle Banche centrali

La risalita odierna del cambio USD/JPY fa pensare che, qualora ci sia stato l’intervento delle autorità giapponesi, questo sia destinato a non avere effetti di lunga durata, esattamente come accaduto nelle occasioni precedenti. Il motivo è che la debolezza dello yen è un fatto strutturale. Il divario di oltre 5 punti percentuali tra i tassi sul dollaro USA e quelli sullo yen non lascia scampo alla moneta nipponica, almeno fino a quando permarrà la divergenza di politica monetaria tra la Fed e la BoJ. Per questa ragione, il meeting di fine mese di entrambe le Banche centrali potrebbe essere cruciale per il corso delle quotazioni.

L’istituto monetario guidato da Jerome Powell difficilmente abbasserà il costo del denaro nella prossima riunione, ma potrebbe dare segnali di una mossa in tale direzione prima di quanto ci si attende. Gli investitori scommettono su un taglio o al massimo due entro la fine dell’anno. Dopo i dati sull’inflazione USA di ieri, le probabilità aumentano che la Fed si attivi già a settembre. Dal canto suo, la BoJ potrebbe annunciare un rialzo dei tassi e ampi tagli all’acquisto delle obbligazioni, forte del fatto che l’inflazione in Giappone sta correndo.

“È improbabile che lo yen si rafforzi senza cambiamenti nella politica monetaria statunitense e giapponese”, ha affermato Leah Traub, gestore di portafoglio presso Lord Abbett & Co. “Sebbene i rendimenti statunitensi siano scesi nelle ultime settimane, il differenziale dei tassi tra i Treasury a 10 anni e i titoli di Stato giapponesi rimane ben al di sopra della media a lungo termine dell’ultimo decennio”.

Mark Cranfield, strategist di Bloomberg Intelligence, ha osservato la “timidezza” dell’intervento del governo giapponese sul Forex, sottolineando come “ci sarà bisogno di un forte follow-up per lo yen per sostenere eventuali guadagni”. Quindi, a quasi tre settimane della prossima riunione della BoJ, la mossa del Ministero delle finanze rischia di essere vista come “l’ennesima finestra di acquisto del ribasso USD/JPY per i rialzisti del dollaro” ha aggiunto.

In realtà, non c’è molta convinzione tra gli esperti di mercato che alla fine la BoJ inasprisca la sua politica monetaria, proprio per il fatto che il governo è probabilmente intervenuto sul mercato e la Fed sarà più accomodante dopo le letture sull’inflazione USA. Shoki Omori, chief desk strategist di Mizuho Securities Co. a Tokyo, ha detto che il Ministero delle finanze potrebbe essere intervenuto “perché ha visto una bassa probabilità che la BoJ effettui un doppio inasprimento della politica monetaria questo mese, ovvero un taglio all’acquisto di obbligazioni e un aumento dei tassi di interesse”. Mentre gli economisti di SMBC Nikko Securities Inc. guidati da Yoshimasa Maruyama hanno scritto in una nota che “la speculazione più forte di un taglio dei tassi di interesse statunitensi riduce la possibilità che la BoJ sia costretta a rispondere a uno yen più debole”.

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