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Yen: ecco perché il rally potrebbe finire la prossima settimana – BorsaNews24

2025/02/18 1

Lo yen è atteso da una settimana di fuoco, nella quale sarà chiamato a dimostrare che il rally partito l’11 luglio non è fragile. Da allora la valuta giapponese ha guadagnato circa 5 punti percentuali sul dollaro USA, con il sospetto che il governo nipponico sia intervenuto per rilanciarlo. Probabilmente, il motivo che spiega lo scatto in avanti dello yen è stata l’aspettativa che la Bank of Japan e la Federal Reserve prendano delle decisioni che potrebbero favorire la divisa del Sol Levante. Per questo il doppio appuntamento del 31 luglio con le due Banche centrali sarà un evento cruciale.

Alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi hanno riportato che la BoJ sarebbe pronta ad alzare i tassi di interesse e a dettagliare il piano di riduzione dell’acquisto di obbligazioni. Tuttavia i mercati degli swap suggeriscono una probabilità del 45% che la Banca del Giappone aumenti i tassi di 15 punti base al termine della riunione politica di fine mese, indicando molta cautela. Gli investitori si aspettano anche che la Fed dia indicazioni sul taglio dei tassi di interesse a settembre, dopo che i dati sull’inflazione rilasciati questo mese hanno confermato un raffreddamento del carovita.

Fino a poco tempo fa, ciò che ha guidato la straordinaria ascesa del cambio USD/JPY è stata la divergenza della politica monetaria dei due istituti monetari: quello giapponese votato all’ampio accomodamento monetario e quello statunitense orientato a una stretta ferrea sui tassi per abbattere l’inflazione. Tutto ciò ha portato a uno spread di oltre 5 punti percentuali tra USA e Giappone. Giocoforza lo yen ha continuato a indebolirsi nei confronti del biglietto verde. In tale contesto, gli operatori che fanno carry trade sono andati a nozze, finanziandosi in yen a basso costo e acquistando dollari a elevato rendimento.

 

Yen: ecco perché i rialzisti potrebbero restare delusi

Il timore di diversi analisti e investitori però è che la recente forza dello yen sia solo un fuoco di paglia. Quanto accadrà la prossima settimana rischia di riportare tutti alla realtà. Il divario tra i tassi di Fed e BoJ è ancora molto alto e occorrerà del tempo affinché si restringa, in particolare perché la BoJ potrebbe muoversi con molta prudenza. Basterà quindi una delusione delle aspettative delle due Banche centrali la prossima settimana affinché lo yen torni a indebolirsi.

“La BoJ potrebbe essere un guastafeste e non fare la sua parte nell’inasprimento della politica monetaria” ha affermato Nick Twidale, analista di ATFX Global Markets. Nathan Swami, responsabile del trading FX per l’Asia Pacifico presso Citigroup Inc. a Singapore, ha visto una forte domanda di opzioni rialziste sullo yen ma predica cautela: “È ancora troppo presto per dire se ciò segnali un cambiamento del sentiment degli investitori a lungo termine. Per ora potrebbe essere più probabile un cambiamento tattico nel posizionamento a breve termine o nelle attività di copertura”.

A giudizio di Takeshi Yamaguchi, capo economista giapponese di Morgan Stanley MUFG Securities, anche se la BoJ dovesse delineare una riduzione del bilancio da 5.000 miliardi di dollari, potrebbe non prodursi l’effetto desiderato: “Nel caso la BoJ riduca i suoi acquisti mensili di obbligazioni a 3.000 miliardi di yen, il rendimento di riferimento a 10 anni aumenterebbe solo tra i 10 e i 20 punti base”, ha detto.

Il pericolo per lo yen potrebbe provenire anche dalla Fed. secondo Charu Chanana, responsabile della strategia valutaria di Saxo Capital Markets “lo yen può testare 160 se la Fed non segnala un taglio dei tassi a settembre e i dati statunitensi iniziano a rafforzarsi di nuovo”.

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