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Tredicesima 2024 per colf e badanti: a chi spetta, calcolo e quando arriva il pagamento – BorsaNews24

2025/02/18 1

La gratifica natalizia rappresenta una delle voci più attese dai lavoratori italiani. Non però sono a conoscenza che la tredicesima 2024 spetta a colf, badanti e baby sitter (collaboratori domestici). Una categoria spesso trascurata, ma tutelata dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL) che ne garantisce l’erogazione anche a questi lavoratori. Spesso, però, il calcolo e le modalità di pagamento generano dubbi sia nei lavoratori che nei datori di lavoro. Vediamo come funziona e quanto spetta per il 2024.

 

Tredicesima 2024 per colf e badanti, come funziona

L’importo della tredicesima corrisponde alla retribuzione mensile totale percepita dal lavoratore, detta retribuzione globale di fatto. Tale valore è stabilito in base al livello di inquadramento indicato nella lettera di assunzione.

Facciamo un esempio pratico per capirne il funzionamento: una baby sitter convivente inquadrata nel livello AS del CCNL Lavoro Domestico percepisce una retribuzione base di 750 euro lordi al mese. La sua tredicesima, quindi, sarà pari a 750 euro, a patto che abbia lavorato tutti i mesi dell’anno.

Tuttavia, se il lavoratore riceve altre somme, come l’indennità di vitto e alloggio, l’importo della tredicesima cresce. Per esempio, con un’indennità di 50 euro mensili, la retribuzione totale diventa 800 euro e la tredicesima sarà calcolata su questa cifra.

 

Come si calcola 

La tredicesima 2024 per colf e badanti si calcola mese dopo mese. Ogni mese di lavoro completo genera un “rateo” di tredicesima, che alla fine dell’anno forma l’importo totale. Se il rapporto di lavoro si interrompe prima di dicembre, il lavoratore riceverà solo la parte di tredicesima maturata fino a quel momento.

Immaginiamo che la nostra baby sitter abbia lavorato da gennaio a marzo e poi abbia interrotto il rapporto di lavoro. Il calcolo dei ratei della tredicesima sarà il seguente:

 

  • Gennaio: 750 euro diviso 12 = 62,50 euro
  • Febbraio: 750 euro diviso 12 = 62,50 euro
  • Marzo: 750 euro (con 50 euro di vitto e alloggio) diviso 12 = 66,66 euro

 

La baby sitter riceverà 62,50 + 62,50 + 66,66 = 191,66 euro lordi di tredicesima complessivi. Se il mese di marzo non fosse stato lavorato interamente, ma per almeno 15 giorni, si considererebbe comunque come un mese intero.

La Tredicesima spetta in caso di malattia, infortuni e maternità

Sono molti i casi in cui i collaboratori domestici continuano a maturare la tredicesima anche durante periodi di assenza giustificata, come malattia, infortunio sul lavoro, maternità o malattia professionale.

Ad esempio, se la nostra baby sitter fosse stata assente per tutto il mese di marzo a causa di malattia, avrebbe comunque diritto a un rateo di tredicesima calcolato sulla sua paga base di 750 euro, ossia 62,50 euro. Questo perché il CCNL riconosce il diritto alla tredicesima anche in caso di assenza per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. Discorso diverso per le assenze non retribuite, come le aspettative non pagate: in questi casi il rateo non matura.

 

Cosa rientra nel calcolo della tredicesima?

 La tredicesima 2024 non si limita però alla sola paga base. Rientrano nel calcolo anche altri elementi della retribuzione:

 

  • scatti di anzianità: previsti dal CCNL, maturano ogni due anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Ogni scatto vale il 4% della paga base.
  • superminimi: importi aggiuntivi concordati tra datore di lavoro e collaboratore, riportati nella lettera di assunzione.

 

Ad esempio, se una collaboratrice domestica percepisce:

 

  • Paga base: 750 euro
  • Scatto di anzianità (4% della paga base): 30 euro
  • Superminimo: 100 euro
  • Indennità di vitto e alloggio: 50 euro

 

La retribuzione totale mensile sarà di 930 euro. Il rateo di tredicesima sarà quindi pari a 77,50 euro per quel mese.

 

Quando viene pagata la tredicesima 2024 a colf e badanti?

La tredicesima 2024 per colf e badanti viene generalmente pagata entro il mese di dicembre. Nella maggior parte dei casi, arriva insieme allo stipendio di dicembre o pochi giorni prima di Natale.

Se il rapporto di lavoro termina prima della fine dell’anno, il datore di lavoro deve calcolare e corrispondere la tredicesima maturata con l’ultimo stipendio. Per esempio, se una colf lascia il lavoro a giugno, riceverà una tredicesima proporzionale ai sei mesi lavorati, da gennaio a giugno, sommandola alla busta paga finale.

 

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