I titoli di Stato USA sono diretti verso la peggior settimana del 2023, soprattutto con riferimento ai bond a lunga scadenza. Il rendimento dei T-Note trentennali è salito oggi del 2,83% raggiungendo un livello del 4,282%. L’ultima volta che si è vista una vetta così alta è stato a novembre del 2022, quando l’inflazione era oltre il 7%. Oggi, con il carovita al 3% fa specie vedere rendimenti di questo tenore per le obbligazioni statali a stelle e strisce.
Le vendite su questi asset (che fanno salire i rendimenti) possono essere spiegate da vari fattori. Innanzitutto vi è una resilienza inaspettata da parte dell’economia statunitense, il che alimenta le aspettative che la Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi d’interesse per dare scacco matto all’inflazione. Questo giocoforza farebbe salire i rendimenti sul mercato e quindi ridurre il valore delle obbligazioni. Gli investitori stanno attendendo con trepidazione i risultati di domani sull’occupazione USA e, se il mercato del lavoro si dovesse confermare in grande salute, non è escluso che vi saranno ulteriori vendite.
Il sell-off dei titoli di Stato USA è figlio anche del downgrade da AAA ad AA+ del debito statunitense attuato dall’agenzia di rating Fitch nella giornata di ieri. Ciò ha scatenato l’indignazione delle istituzioni americane e ha colto di sorpresa gli investitori, che hanno reagito shortando gli asset in portafoglio. A tutto ciò si è aggiunta anche la notizia che il Tesoro emetterà la prossima settimana 103 miliardi di dollari in titoli del debito pubblico, ossia più del previsto.
Titoli di Stato USA: Warren Buffett compra
Alcuni grandi investitori hanno preso posizioni contrarian sui titoli di Stato USA. Tra questi, il fondatore e amministratore delegato dell’hedge fund hedge fund Pershing Square Capital Management, Bill Ackman, che ha acquistato opzioni put sui Treasury Bond trentennali. L’investitore miliardario ritiene che il rendimento dei T-Note a 30 anni potrebbe arrivare addirittura fino al 5,5% in tempi non troppo lunghi. Il motivo sta nel fatto che Ackman vede l’inflazione americana nel lungo termine al 3% e non al 2% come è nell’obiettivo della Fed. Di conseguenza, i tassi sul mercato resteranno alti mettendo sotto pressione i prezzi dei titoli di Stato. “Con 32.000 miliardi di debito e ampi deficit, l’offerta di titoli del Tesoro sarà crescente ed è difficile immaginare come il mercato assorba un aumento così grande senza tassi più alti”, ha scritto Ackman su X.
La scelta di trading del CEO di Pershing Square si contrappone a quella di un altro grande investitore: il leggendario Warren Buffett. Il quasi 93enne amministratore delegato di Berkshire Hathaway continua a comprare Treasury Bond. “Berkshire ha acquistato 10 miliardi di dollari in Treasury statunitensi lunedì scorso e 10 miliardi di dollari questo lunedì. E l’unica domanda per il prossimo lunedì è se compreremo 10 miliardi di dollari in buoni del Tesoro a 3 mesi o 6 mesi”, ha dichiarato il re del value investing in un’intervista. “Ci sono alcune cose di cui le persone non dovrebbero preoccuparsi. Questa è una”, ha aggiunto Buffett riferendosi all’impatto sui titoli di Stato USA della decisione di Fitch di declassare il debito americano.