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Titoli di Stato USA: ecco cosa aspettarsi dalle prossime aste – BorsaNews24

2025/02/18 1

Questa settimana sarà cruciale per i titoli di Stato USA, con l’annuncio del rimborso trimestrale tramite asta da parte del Tesoro, previsto per mercoledì. L’appuntamento, in cui verrà data anche la forward guidance, riveste particolare importanza perché cade a ridosso delle elezioni USA in programma il 5 novembre. Uno dei principali argomenti per il dopo voto sarà proprio quello del debito federale, che ha raggiunto cifre preoccupanti. Nessuno dei due canditati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump, ha intenzione di far fronte al deficit esagerato. Questo probabilmente porterà i titoli di Stato a essere messi sotto pressione, con un’offerta prevista in costante aumento.

Il Dipartimento del Tesoro americano da maggio ha dato indicazione che le dimensioni delle aste obbligazionarie non subiranno grandi variazioni nelle dimensioni per “diversi trimestri”. All’inizio di gennaio poi si dovranno fare i conti con il ritorno al tetto al debito federale, a meno che il Congresso non lo sospenda o lo aumenti di nuovo. Un’ipotesi che sembra poco plausibile, secondo gli analisti. Nei prossimi mesi, comunque, il Tesoro potrebbe essere aiutato dalla politica di allentamento monetario della Federal Reserve, non solo in tema di tassi di interesse ma anche di riduzione o addirittura fine del quantitative tightening. Quest’ultimo comporta il mancato reinvestimento degli acquisti Fed sul debito in scadenza e costringe il Tesoro a emettere nuovi titoli. Il taglio dei tassi, invece, comporta un risparmio degli oneri finanziari dello Stato.

 

Titoli di Stato USA: cosa aspettarsi mercoledì dal Tesoro

Gli annunci di mercoledì da parte del Tesoro potrebbero mettere in tensione i titoli di Stato, specialmente se ci dovesse essere un cambiamento della guidance, sottolinea Phoebe White, responsabile della strategia sull’inflazione negli Stati Uniti presso JPMorgan Chase. La banca non prevede modifiche né nelle vendite trimestrali, né nelle prospettive future.

Wells Fargo invece ritiene che ci sarà qualche leggero cambiamento, anche se non sarà tale da innervosire i mercati. “Riteniamo che il Tesoro probabilmente modificherà la sua guidance sugli aumenti delle cedole, ma non abbastanza da suggerire che gli aumenti siano imminenti”, ha detto Angelo Manolatos, strategist della banca americana.

Secondo Ira F. Jersey, capo strategist dei tassi d’interesse degli Stati Uniti per Bloomberg Intelligence, “il Tesoro avrà bisogno di modificare la sua guidance in quanto potrebbe anche essere in grado di mantenere stabili le vendite di debito per il prossimo anno”. Il Dipartimento sta raccogliendo oltre 1.600 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2025 attraverso l’attuale emissione. Quindi, ulteriori aggiustamenti non sono richiesti, “a meno che non ci siano spese impreviste che necessitino di finanziamenti”, sottolinea l’esperto.

Blake Gwinn, responsabile della strategia sui tassi di interesse statunitensi presso RBC Capital Markets, ritiene che il Tesoro non vorrebbe aumentare l’offerta, con i vincoli di limite del debito dopo il 1° gennaio. Questo significa che “mantenere la guidance di ‘diversi trimestri’ (di maggio) sembra la cosa migliore”, ha affermato.

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