La sterlina ha guadagnato posizioni nei confronti del dollaro USA nelle ultime ore, grazie alla pausa che il biglietto verde si è preso nei confronti delle principali valute dopo la straordinaria cavalcata delle settimane precedenti. La pausa però potrebbe essere temporanea. Il gigantesco piano da 150 miliardi di sterline annunciato dal nuovo primo ministro britannico Liz Truss per aiutare famiglie e imprese messe in difficoltà dall’aumento dei costi dell’energia rischia di essere l’innesco per la ripresa di un indebolimento della sterlina. Secondo Shreyas Gopal, stratega valutario di Deutsche Bank, il finanziamento del programma governativo potrebbe aumentare la probabilità di una crisi della bilancia dei pagamenti. Questo significa, per l’esperto, che la sterlina dovrebbe scendere di un ulteriore 15% per riportare il deficit del Regno Unito verso la sua media decennale.
In questi giorni non sono stati pochi gli analisti che hanno previsto discese rovinose della sterlina, anche fino alla parità con il dollaro USA. La motivazione riguarda le attese di una grave recessione per la Gran Bretagna, alimentata da un’inflazione che potrebbe arrivare fino al 20% secondo le previsioni peggiori. Se si dovesse configurare tale scenario, la Bank of England sarebbe costretta a restringere massicciamente la politica monetaria, creando i presupposti per una grave contrazione dell’economia.
Sterlina: Bill Gross va controcorrente
Una presa di posizione diversa è quella del re delle obbligazioni, Bill Gross. Il leggendario investitore ritiene che la sterlina sia da comprare, nonostante i problemi fiscali e politici della Gran Bretagna. La ragione deriva dagli “ampi deficit commerciali e dalla sopravvalutazione del dollaro USA”. Secondo Gross la Federal Reserve avrà un tetto alla possibilità di aumentare i tassi a causa della futura recessione e ciò limiterà il deprezzamento della sterlina con un probabile aumento di valore rispetto al dollaro.
Gross è ricordato per aver puntato contro la sterlina nel 2010, all’indomani della crisi finanziaria, quando le banche stavano affondando e vi erano preoccupazioni che il quantitative easing avrebbe generato inflazione. All’epoca, l’ex gestore di fondi in PIMCO e Janus Henderson sostenne che gli investitori dovevano stare lontani dalla sterlina per via dell’alto livello di indebitamento della Gran Bretagna e delle scarse prospettive di crescita. Oggi Gross ci riprova con una previsione opposta a quella di allora e andando controcorrente. Chissà se il mercato gli darà credito.