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Spese funebri, su cosa non si paga l’IVA – BorsaNews24

2025/02/18 1

Perdere una persona cara è uno dei momenti più difficili che si possa affrontare, un dolore che lascia il segno e spesso cambia la vita di chi rimane. Ma oltre al lato emotivo, i familiari e gli amici si trovano anche a dover gestire un complesso insieme di aspetti pratici legati alle spese funebri.

Organizzare un funerale significa compiere scelte delicate, che spaziano dall’organizzazione della cerimonia, alla scelta dei fiori, fino alla decisione sulla sepoltura o la cremazione.

Molte persone rimangono sorprese dall’ampiezza e dai costi delle operazioni legate al commiato, soprattutto se non avevano avuto occasione di confrontarsi prima con il settore funerario. Un funerale, infatti, può arrivare a costare diverse migliaia di euro, rendendo spesso necessario un supporto economico da parte di altri membri della famiglia.

Gli importi complessivi possono variare sensibilmente in base alle scelte fatte, come la tipologia di bara, il trasporto della salma e l’acquisto di spazi cimiteriali. Tuttavia, lo Stato italiano riconosce alcune agevolazioni fiscali per le spese funerarie, con esenzioni IVA su determinati servizi e detrazioni sulle spese sostenute.

E proprio in ottica di risparmio, andiamo a vedere quali sono le spese funerarie su cui non viene applicata l’IVA e come è possibile richiedere le detrazioni fiscali per recuperare parte dei costi sostenuti.

 

 

Esenzioni IVA per i servizi funebri: cosa prevede l’art. 10 c.1, n. 27 del DPR 633/72?

Per tutelare i cittadini che affrontano le spese di un funerale, l’ordinamento italiano ha previsto delle esenzioni fiscali specifiche. In particolare, l’articolo 10 comma 1 numero 27 del DPR 633/72 stabilisce che non si applica l’IVA su alcuni servizi funerari di base. Nello specifico, questa normativa stabilisce l’esenzione per i servizi essenziali legati al funerale, poiché si tratta di attività considerate necessarie per assicurare una degna sepoltura alla persona scomparsa e per supportare la famiglia nell’organizzazione del rito funebre.

Nel dettaglio, i servizi funebri sono considerati esenti dall’IVA perché rientrano nella categoria dei cosiddetti “servizi complessi”: non sono distinti singolarmente come se fossero una serie di prestazioni separate (ad esempio il trasporto o la vestizione della salma), ma vengono intesi come un insieme coordinato di attività finalizzate alla gestione dell’evento funebre. Ciò significa che i servizi relativi alla preparazione della cerimonia funebre, dal trasporto del defunto fino al luogo di sepoltura o cremazione, sono tutti esentati dall’IVA.

 

 

Spese funebri esenti da IVA, quali servizi e beni non sono soggetti a imposta

Ma nello specifico, quali sono le spese funebri che rientrano nell’esenzione IVA? L’esenzione copre molte delle spese considerate indispensabili per il funerale, che comprendono vari aspetti dell’organizzazione e della logistica. Tra queste figurano le spese di:

 

  • Trasporto della salma dal luogo del decesso fino alla camera ardente, al luogo della cerimonia e, infine, al cimitero o al crematorio. La mobilitazione del feretro è uno dei servizi più costosi e viene offerta dalle imprese funebri in modalità esentata dall’IVA;
  • Preparazione e vestizione della salma – si tratta di operazioni delicate che preparano il defunto per la cerimonia. Anche questi servizi rientrano nell’esenzione fiscale;
  • Allestimento della camera ardente – molte famiglie scelgono di allestire un ambiente dove i parenti e gli amici possano dare un ultimo saluto al defunto;
  • Addobbi floreali e funebri – corone di fiori e altri addobbi necessari per la celebrazione del rito funebre, se forniti come parte di un pacchetto funebre, possono rientrare nell’esenzione;
  • Pratiche burocratiche: tutte le procedure per ottenere i permessi necessari, inclusi i certificati di morte, le autorizzazioni per la sepoltura e i permessi per il trasporto della salma sono esenti IVA, quando vengono gestiti direttamente dall’impresa funebre.

 

Le famiglie devono tuttavia considerare che, anche con l’esenzione IVA, il funerale rappresenta un investimento considerevole. Per questo, oltre all’agevolazione appena vista, lo Stato italiano ha previsto ulteriori strumenti di agevolazione fiscale, come la detrazione parziale delle spese funebri nella dichiarazione dei redditi.

 

 

Detrazione delle spese funebri nel Modello 730: come ottenere l’agevolazioni fiscale

Oltre all’esenzione IVA su determinati servizi funebri, la normativa fiscale italiana permette di detrarre una parte delle spese sostenute per il funerale nella dichiarazione dei redditi, attraverso il Modello 730. La detrazione, sebbene limitata a un importo massimo, rappresenta una piccola agevolazione per chi ha affrontato spese ingenti per un funerale.

L’importo detraibile per le spese funebri è attualmente fissato a un massimo di 1.549,37 euro per ciascun decesso. Questo significa che, anche se le spese totali superano questa cifra, è possibile detrarre soltanto fino al limite massimo. La detrazione è riconosciuta al 19% sulle spese sostenute, per un risparmio fiscale che, pur essendo contenuto (294,38 euro), rappresenta un supporto per chi si trova a gestire i costi del lutto.

Tale detrazione può essere richiesta anche da coloro che non sono direttamente parenti del defunto, purché possano dimostrare di aver sostenuto tali spese.

Per ottenere la detrazione è essenziale conservare tutte le fatture e le ricevute emesse dall’impresa funebre e presentarle al momento della dichiarazione dei redditi. Le spese devono essere documentate e i pagamenti tracciabili, con mezzi di pagamento riconosciuti ai fini fiscali (bonifico, assegno, carta di credito, etc.), per rispettare le disposizioni previste dalla normativa.

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