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Riunione BCE, cosa deciderà oggi Francoforte? – BorsaNews24

2025/02/18 1

Nella riunione di questo pomeriggio la BCE si appresta ad alzare i tassi di interesse in eurozona. La decisione verrà comunicata al pubblico questo pomeriggio alle 14:15, accompagnata dallo statement e dalla conferenza stampa di Christine Lagarde. Le aspettative di consensus prevedono un rialzo di 25 punti base, al 3,25%, ma tra i fund manager ci sono opinioni discordanti. Alcuni si spingono a prevedere una mossa più aggressiva, dello 0,5%, alla luce degli ultimi dati di inflazione superiori alle attese.

 

Perché è importante la riunione di oggi della BCE

Per l’andamento dei mercati finanziari la riunione della BCE è più importante di quella tenuta ieri dalla Federal Reserve. Mentre l’Istituto centrale guidato da Jerome Powell è arrivato quasi alla fine del suo percorso di rialzo dei tassi di interesse, in eurozona la manovra potrebbe proseguire anche nel secondo semestre, oltre quanto attualmente scontano i mercati finanziari.

Le ripercussioni di un simile scenario, attualmente poco considerato dai mercati, si vedrebbero sui rendimenti del mercato obbligazionario, che sarebbero destinati a salire mentre le quotazioni scenderebbero, sul mercato azionario con i titoli a maggiore indebitamento che ne soffrirebbero, sul mercato valutario con un aumento delle quotazioni dell’euro rispetto al dollaro.

Anche il settore bancario potrebbe averne delle conseguenze non scontate. Un aumento dei tassi di interesse si riflette di solito positivamente sui margini delle banche ma i fallimenti di SVB, Signature Bank, First Republic Bank negli Stati Uniti e del Credit Suisse in Svizzera, succedutisi a partire dal mese di marzo, sono un ricordo ancora troppo recente. Le obbligazioni possedute dagli istituti bancari perderebbero valore aumentando le perdite non realizzate e aumentando le preoccupazioni degli investitori.

 

Ecco chi prevede un rialzo di 50 punti base

Tra i fund manager che propendono per una BCE più restrittiva di quanto atteso c’è Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors, Schmidt propende per un rialzo di 50 punti base e nuovi ritocchi del tasso di interesse nelle riunioni successive. È una delle posizioni più estreme tra i gestori, giustificata da Schmidt con stime di inflazione più elevate rispetto a quelle pubblicate dalla BCE.

Queste ultime prevedono un tasso medio dei prezzi al consumo del 5,3% quest’anno e del 2,9% il prossimo mentre Ethenea spinge il dato 2024 fino al 4%. Alla luce della rilevazione diffusa martedì 2 maggio – +7% tendenziale in aprile contro il 6,9% di marzo e +5,6% per il dato core – gli analisti di Ethenea potrebbero aver ragione. “A nostro parere – traccia la rotta Schmidt – un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 50 punti base sarebbe il modo migliore per portare il tasso di deposito al 3,5% e successivamente almeno al 4% entro la pausa estiva”.

Karsten Junius, capo economista di Banca J.Safra Sarasin, ferma la manovra della BCE sui tassi al 3,75% ma è allineato con Schmidt per quanto riguarda la decisione di questo pomeriggio. Secondo Junius, con tassi di inflazione al 7% sul dato headline e superiori al 5,5% su quello core, c’è da aspettarsi un ritocco dei tassi di 50 punti base, a cui ne seguirà un altro di 25 punti in giugno. In aggiunta, a parere del capo economista di Banca J. Safra Sarasin, la BCE potrebbe ridurre le proprie esposizioni obbligazionario a un ritmo più sostenuto nel corso della seconda metà dell’anno”.

Anche David Zahn, responsabile European Fixed Income di Franklin Templeton propende per un rialzo di 50 punti base “per procedere il prima possibile con il restante aumento dei tassi di interesse, per combattere l’inflazione, poiché l’inflazione è ancora elevata”.

 

Venticinque punti base posson bastare

Pur basandosi sui medesimi dati macroeconomici, la previsione sull’esito della riunione della BCE a cui giunge Katharine Neiss, capo economista per l’Europa di PGIM Fixed Income è diversa: “Abbiamo ricevuto una serie di dati relativi all’area euro che ci fanno propendere per un rialzo di 25 punti base”.

I dati a cui fa riferimento Neiss sono quelli su inflazione e PIL. L’economista di PGIM Fixed Income sembra dare più peso al secondo: “La scorsa settimana il PIL dell’area Euro ha registrato un tiepido 0,1%, sostanzialmente in linea con il consenso”. Per quanto riguarda i dati di inflazione, invece, Neiss ritiene che sia “rimasta sostanzialmente invariata nella sua espressione core” e che ciò rappresenti un miglioramento rispetto alla tendenza al rialzo precedente. “L’aspetto forse più significativo – spiega – è che l’inflazione alimentare ha iniziato a ridursi, segno che l’effetto indiretto dell’aumento dei prezzi dell’energia sta iniziando a diminuire. L’inflazione core potrebbe presto seguirla”.

Anche Patrick Barbe, responsabile of European Investment Grade Fixed Income di Neuberger Berman, ritiene che non ci sia più urgenza di “revisioni al rialzo dato che il tasso di riferimento ha raggiunto il livello restrittivo del 3% e l’inflazione complessiva in Europa è scesa in maniera rapida e significativa dal 10,6% su base annua in ottobre al 7% in aprile”.

Mondher Bettaieb-Loriot, responsabile Corporate Bonds di Vontobel AM, si posizionerebbe tra le colombe della BCE. Ritiene infatti che un aumento di 25 punti base del tasso di deposito nella riunione di oggi, seguito da altri 25 punti base a giugno, porterebbe al 3,5% che rappresenterebbe un punto di arrivo ragionevole. Anche Loriot, come Neiss, sottolinea la delusione del dato di crescita del PIL europeo, uscito sotto le aspettative di consenso che si attestavano a +0,2% trimestrale. A ciò aggiunge: “i consumi delle famiglie restano deboli e i prestiti alle famiglie sono correlati ai consumi privati”. Inoltre, per Loriot, anche i dati di inflazione nazionali stanno uscendo moderati. “Per soddisfare i membri più falchi del Consiglio direttivo della BCE – conclude – ci aspettiamo l’annuncio di un aumento del ritmo di riduzione del bilancio nella seconda metà di quest’anno”.

Infine, secondo Francois Rimeu, senior strategist di La Francaise AM, per compensare il rallentamento del rialzo dei tassi a 25 punti base la BCE “annuncerà la fine dei reinvestimenti delle APP a partire dalla fine di giugno, mentre continuerà a reinvestire i proventi dei rimborsi del Programma di acquisto di emergenza per le pandemie (PEPP)”, spingendo i rendimenti dei bond europei a breve termine e l’euro verso l’alto”.

 

 

 

 

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