Nato nel 1606 e morto nel 1669, Rembrandt ha un grande successo in vita, tanto che alcune tra le sue opere più costose circolano con quotazioni elevate già quando il pittore olandese realizza un numero enorme di quadri, in particolare ritratti e autoritratti. Il maestro della luce radente compra tantissime opere d’arte e di frequente riacquista i suoi stessi lavori ad un prezzo superiore. Travolto dai problemi finanziari, va in bancarotta nel 1656 e la maggior parte dei suoi dipinti finiscono all’asta.
Rembrandt: le opere più costose vendute all’asta
Oggi Rembrandt Harmenszoon van Rijn, meglio noto semplicemente come Rembrandt, si aggiudica il 36esimo posto nella Top 100 mondiale degli artisti più venduti all’asta, con un fatturato di 38 milioni di euro e un mercato specializzato soprattutto nel Regno Unito. Ecco quali sono le sue opere più costose vendute all’incanto dalle principali case internazionali, soprattutto le due major Christie’s e Sotheby’s, senza prendere in considerazioni i risultati delle vendite private.
L’adorazione dei Magi
Nel 1628 Rembrandt non è ancora uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea (verrà scoperto un anno dopo dallo statista e poeta Constantijn Huygens) e realizza uno dei suoi primi ritratti di gruppo dal sapore storico: un notturno di dimensioni ridotte (24.5 x 18.5 cm) a tema biblico che raffigura l’arrivo di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, guidati dalla stella cometa, al cospetto del Messia appena venuto al mondo. Nel dicembre del 2023 all’asta da Sotheby’s a Londra fa alzare le palette fino a 10,9 milioni di sterline.

Ritratti di Jan Willemsz van der Pluym e Jaapgen Caerlsdr
Nell’arco della sua densa attività artistica Rembrandt si dedica in modo particolare alla ritrattistica. È proprio come ritrattista che il pittore si afferma ad Amsterdam negli anni Trenta del Seicento. Al 1635 risalgono questi due ritratti di piccole dimensioni (20.8 x 16.7 cm il primo, 19.9 x 16.7 cm il secondo) che dedica a due parenti, il ricco idraulico di Leiden Jan Willemsz van der Pluym e sua moglie Jaapgen Caerlsdr. Il figlio della coppia, Dominicus van der Pluym, è il marito di Cornelia van Suytbroeck, figlia dello zio materno di Rembrandt, Willem van Suytbroeck. Rimaste in famiglia fino al 1760, le opere – estremamente rare e sconosciute agli studiosi – vanno all’asta da Christie’s a Londra nel luglio del 2023 e vengono vendute per 11,2 milioni di sterline, oltre il doppio della stima iniziale.

Ritratto di un uomo vecchio con la barba, a mezzo busto, in farsetto rosso
L’identità del soggetto di questo dipinto del 1633 (63.5 x 50.8 cm) non è nota: d’altronde all’epoca Rembrandt trascorre le sue giornate per le strade di Amsterdam (nel 1639 si trasferisce nel quartiere ebraico, oggi sede del Rembrandthuis) e utilizza spesso ricchi mercanti, eminenti ecclesiastici, amministratori, vicini e conoscenti come modelli e committenti per i suoi dipinti. L’uomo in farsetto rosso con allacciatura a treccia potrebbe essere un militare, forse il tenente ammiraglio Philips van Dorp o un soldato straniero residente a Den Haag, alcuni studiosi sostengono il marchese d’Andelot. In ogni caso, nel gennaio del 2001 da Christie’s a New York il ritratto è venduto per 12,6 milioni di dollari.

Ritratto di signora, 62 anni, forse Aeltje Pietersdr Uylenburgh
È del 1632 questo tipico ritratto eseguito da Rembrandt nei suoi primi giorni ad Amsterdam. La modella è una donna minuta e dall’identità rimasta sconosciuta: con tutta probabilità è Aeltje Pietersdr Uylenburgh, moglie del sacerdote calvinista Johannes Cornelisz Sylvius. È noto, infatti, che Rembrandt ha rapporti stretti con la coppia e i loro parenti: Sylvius è testimone al battesimo del primo figlio del pittore e della moglie Saskia van Uylenburgh e nel 1638 battezza lui stesso la seconda figlia, Cornelia. Passato nelle collezioni dei mercanti John Smith e Albert Brondgeest, del banchiere William G. Coesvelt e della famiglia Rothschild, nel dicembre del 2020 arriva all’incanto da Christie’s a New York e batte la cifra di 19,8 milioni di dollari, da una stima iniziale tra i 4 e i 6 milioni.

Ritratto di un uomo con le braccia aperte
Dopo la bancarotta nel 1656, il geniale maestro dell’età dell’oro olandese è costretto a vendere la casa e il torchio da stampa e a trasferirsi in un’abitazione modesta nella zona di Rozengracht. Secondo gli esperti, alcune delle sue opere migliori risalgono proprio a questi momenti difficili. Dipinto nel 1658 ma documentato per la prima volta nel 1847 in una mostra alla British Institution, questo quadro è l’ennesimo ritratto di un uomo dallo sguardo risoluto e dall’identità sconosciuta, forse un ammiraglio olandese. Passate numerose vicissitudini, è comprato nel 1939 da George Huntington Hartford II (l’erede della catena Atlantic & Pacific) prima di essere donato nel 1958 alla Columbia University e riacquistato dal commerciante newyorkese Harold Diamond. Ad oggi Christie’s detiene il record mondiale d’asta per Rembrandt, stabilito nel dicembre del 2009 a New York con la vendita di questo ritratto per la cifra di 20,2 milioni di dollari.

Una citazione conclusiva la meritano due private sales di opere di Rembrandt. Nel febbraio del 2016 Paesi Bassi e Francia (nello specifico il Rijksmuseum di Amsterdam e il Louvre di Parigi) trovano un accordo per acquistare dal banchiere Éric de Rothschild I ritratti pendenti di Maerten Soolmans e Oopjen Coppit del 1634: cifra della compravendita 160 milioni di euro. È la prima co-proprietà di questo tipo nella storia dell’arte. L’operazione si ripete nel febbraio del 2022, quando il Rijksmuseum compra sempre dalla famiglia Rothschild De vaandeldrager del 1636 (meglio noto come il Portabandiera) per 175 milioni di euro. Risultati simili li raggiungono soltanto gli scambi privati di opere di artisti come Paul Cézanne, Gustav Klimt e Willem de Kooning. In patria, naturalmente, la scelta del governo olandese fa discutere: il trust dei Rothschild è nelle Isole Cook, da sempre paradiso fiscale.