Dopo la chiusura di Borsa del 30 agosto 2024 ci saranno importanti modifiche negli indici MSCI Cina e India: verranno eliminate azioni cinesi e aggiunti titoli indiani. Questo ha un grande significato perché, come riporta Marvin Chen, strategist di Bloomberg Intelligence a Hong Kong, ci sarà un maggiore livellamento “del campo da gioco per gli investitori emergenti”, con il peso e l’impatto di Pechino che verrebbero distribuiti in modo più uniforme, lasciando spazio a Paesi come l’India.
Negli ultimi tre anni, l’indice MSCI dei mercati emergenti è diventato più multipolare. Alla fine di luglio 2021, il peso della Cina era del 32,1%, a fronte del 10,8% di quello dell’India e del 14,4% di Taiwan; a fine luglio 2024, la seconda potenza economica mondiale ha ceduto terreno con un peso del 22,33%, facendo spazio soprattutto all’India la cui ponderazione è balzata al 19,99%, e anche a Taiwan aumentata di peso al 18,39% (dati Bloomberg).
MSCI: Cina bocciata
Il fornitore dell’indice ha dichiarato che 60 titoli saranno rimossi dall’indice MSCI China questo mese, seguendo alle 56 cancellazioni di maggio e alle 66 di febbraio. Si tratta della mossa più forte in almeno due anni e riflettono le prospettive più cupe per l’economia cinese. Tra le società oggetto di eliminazione vi sono Ganfeng Lithium Group Co. e Flat Glass Group Co.
Tutto ciò potrebbe avere un impatto molto forte nel mercato azionario del Dragone, in quanto i fondi che replicano l’indice si troveranno a dover vendere le azioni cinesi. Tra questi fondi spicca l’iShares MSCI China ETF, quotato alla Borsa americana e che gestisce circa 7,9 miliardi di dollari. I deflussi saranno un altro grosso grattacapo per le autorità di Pechino che finora hanno cercato, senza successo per la verità, di contenere la caduta delle azioni attraverso svariate misure di stimolo. Nel frattempo gli investitori internazionali si sono gradualmente ritirati dalla Cina, mentre la crisi economica si aggravava con il pesante fardello del settore immobiliare in rovina.
Avanza l’India
Se la Cina piange, l’India esulta. L’MSCI aggiungerà sette azioni indiane, tra cui Dixon Technologies India – fornitore del colosso coreano Samsung Electronics -, e aumenterà il peso della banca indiana HDFC Bank. Quest’ultima dovrebbe attirare 1,8 miliardi di dollari di afflussi nel breve periodo e altrettanti entro novembre, ha dichiarato Abhilash Pagaria, responsabile dell’analisi alternativa e quantitativa di Nuvama Wealth Management Ltd.
Il mercato azionario indiano è stato quello a maggiore performance negli ultimi otto anni tra le Borse emergenti, sostenuto dalla straordinaria crescita dell’economia indiana a seguito delle riforme e degli investimenti del governo Modi. A questo punto il superamento della Cina da parte dell’India nell’indice MSCI dei mercati emergenti potrebbe essere solo una questione di tempo. Secondo Brian Freitas, analista di Auckland, il sorpasso potrebbe richiedere più tempo perché MSCI ha deciso di aumentare il peso di HDFC Bank in modo scaglionato. Tuttavia, tutto ciò verrà “compensato dal peso più elevato di alcuni titoli Adani”, ha suggerito.