Non esistono soltanto 50 centesimi che hanno raggiunto cifre elevate per collezionisti e investitori sparsi in tutto il mondo: in tantissimi casi, le monete da 1 euro rare sono molto più preziose. In numismatica sono lo stato di conservazione, la tiratura o la scarsa circolazione, gli errori di conio e la rarità a determinare il valore. Tra le più diffuse e conosciute dai cittadini europei, le semplici monetine da 1 euro possono superare le migliaia di euro per le più svariate motivazioni.
Le monete da 1 euro rare più preziose
Sui siti specializzati in numismatica e monete rare è possibile consultare quali sono i pezzi da 1 euro più pregiati, quelli diventati la passione e l’obiettivo di parecchi collezionisti. Fatta eccezione per le monete del 1999, coniate in alcuni Paesi (su tutti Belgio, Finlandia, Francia, Spagna e Olanda) con tre anni d’anticipo rispetto all’entrata in vigore della moneta unica europea, è venduta a cifre folli la moneta da 1 euro del 2008 del Portogallo.
All’epoca, l’INCM – Imprensa Nacional Casa da Moeda (la Zecca lusitana) ha coniato per errore 107.000 esemplari con la vecchia mappa dell’Europa anziché la nuova nella faccia comune, per giunta al rovescio. Soltanto 8.625 pezzi sono stati ritirati e sostituiti: gli altri 98.375 superstiti non sono mai stati recuperati. Ad oggi ancora non si sa quanti siano rimasti in FDC e quanti siano finiti in circolazione. Su alcuni marketplace e portali, sono venduti anche a 2.000 euro. Supera addirittura i 2.000 euro un altro clamoroso errore: la moneta da 1 euro del 2002 con le stelle decentrate.
Notevole valore, dai 100 euro a salire, raggiungono alcune monete da 1 euro del Principato di Monaco. Quelle del 2006 hanno una tiratura di 11.180 esemplari (proof), quelle del 2007 ancora più bassa, appena 2.000, con la particolarità del caso dell’euro coniato senza i marchi della Monnaie de Paris, la Zecca francese: quest’emissione non è mai stata realmente in circolazione perché in seguito all’errore è stata subito ritirata. Ha un buon valore pure la moneta da 1 euro del 2004, coniata in 14.999 pezzi in divisionale proof.
San Marino e Vaticano: un caso particolare
Un caso particolare è quello delle monete da 1 euro di San Marino, coniate appositamente per la circolazione. La DFN (la Divisione Filatelica e Numismatica delle Poste del microstato indipendente a due passi dalla riviera romagnola) si è sbizzarrita nel corso degli anni: hanno particolare valore per la loro rarità quelle del 2011 (56.000 pezzi: 48.000 FDC e 8.000 proof) e del 2016 (30.400 esemplari: 28.000 FDC e 2.400 proof).
C’è poi la singolarità della Città del Vaticano. Anche lo Stato più piccolo del mondo ha il diritto di stampare i suoi euro, differenti da quelli italiani. Alcuni esemplari sono ormai introvabili, su tutti quelli della prima serie 2002-2005 con l’effigie di Giovanni Paolo II (da poco deceduto), delle emissioni 2006-2007 e della quarta serie 2014-2016 realizzata con il volto di Papa Francesco subito dopo la rinuncia all’ufficio di Benedetto XVI.
Andando verso Est, la Slovenia raggiunge rarità e valori degni di attenzione con tutte le monete da 1 euro dal 2010 al 2018, quelle con il ritratto di Primož Trubar, il sacerdote e scrittore autore del primo libro stampato in sloveno. Nelle repubbliche dell’ex Unione Sovietica, sono rare le monete da 1 euro della Lettonia del 2018, emesse in 5.000 esemplari (sulla facciata è ritratta una fanciulla che rappresenta il Paese baltico disegnata da Guntars Sietiņš), e quelle della Lituania del 2018, emesse sempre in tiratura totale di 5.000 pezzi con sulla faccia il cavaliere Vytis, l’eroico guerriero presente sullo stemma nazionale.
Le monete da 1 euro rare di Grecia, Francia e Italia
La Grecia ha un paio di emissioni interessanti per i collezionisti: quella del 2011 da 1 milione di esemplari e quella del 2008 da 4 milioni. Senza dimenticare che nel 2020 e 2021 la ΤτΕ ha coniato solamente 10.000 nuove monete. Ancora meglio fa Cipro con la moneta da 1 euro del 2013: una rarità da 100.000 pezzi, 90.000 circolanti e 10.000 divisionali FdC. In Francia hanno valori ragguardevoli le emissioni del 2006 e del 2007-2021 (seconda serie), mentre in Spagna sono significative le monete della terza serie 2012-2015, le ultime con il ritratto del re Juan Carlos I. Ci sono pure parecchi errori di conio che fanno schizzare le quotazioni fino ai 1.000 euro.
In Germania le monete da 1 euro rare sono quelle della seconda serie dal 2008 in poi, ma gli esemplari di maggior valore sono i tre del 2002-2003 con errori di conio (la J al posto della G, la sigla della Zecca mancante e il decentramento) che sul mercato raggiungono cifre clamorose, oltre 10.000 euro. E l’Italia? Il valore più interessante è quello raggiunto dalle monete da 1 euro del 2016, 2017 e 2019 che hanno una tiratura più bassa, ma parliamo sempre di cifre che arrivano massimo ai 10 euro. Discorso a parte meritano gli esemplari con errori di conio, con o senza la presenza di una delle stelle sul bordo del dritto: alcuni sono davvero rari, altri sono venduti per cifre colossali ma hanno un valore che è pressoché identico a quello facciale.