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Mercati finanziari: troppa accondiscendenza su tassi e crescita – BorsaNews24

2025/02/18 1

Una visione diversa dal consensus di massima che guida i mercati in questo momento e più vicina all’avvertimento che le Banche centrali stanno lanciando da qualche settimana ai mercati finanziari perché non diventino troppo accondiscendenti sui tassi di interesse e sulla crescita economica. Allianz GI ha presentato l’outlook per gli investimenti 2024 che si distingue dal consensus dominante in quanto prevede l’arrivo di una recessione il prossimo anno e la permanenza di tassi centrali ai livelli di picco attuali per un periodo prolungato. Anzi, secondo Enzo Corsello, responsabile per l’Italia di Allianz GI “ci potrebbe essere lo spazio per un incremento al limite di 25 punti base negli Stati Uniti”.

 

L’avvertimento ai mercati finanziari su crescita e inflazione

Enzo Corsello, il responsabile in Italia di Allianz GI

Enzo Corsello (nella foto) ha aperto la presentazione dell’outlook 2024 di Allianz GI con una premessa: “Capire il posizionamento del mercato in termini di sentiment è estremamente importante ed è quello che cerchiamo di fare con il nostro outlook”. In questo momento, secondo il responsabile per l’Italia dell’asset manager, i mercati finanziari rischiano di essere troppo compiacenti su crescita e tassi di interesse.

Ci sono infatti delle ragioni che spingono Allianz GI a pronosticare una recessione nel 2024 e il mantenimento dei tassi di interesse a livelli elevati più a lungo di quanto atteso. Le ragioni che spingono il gestore a posizionarsi in modo differente rispetto a un consensus che ha abbracciato il “soft landing” e dunque l’assenza di recessione, sono tre:

 

  1. Il valore segnaletico importante dato dall’inversione della curva dei rendimenti a livelli record;
  2. Gli indicatori anticipatori del ciclo economico che segnalano una decelerazione forte;
  3. La regola economica secondo cui la recessione arriva nel momento in cui la media mobile a 3 mesi del tasso di disoccupazione supera dello 0,5% il massimo dei dodici mesi precedenti. “Attualmente siamo allo 0,35%” ha specificato Corsello.

 

A mitigare la recessione interverranno le politiche di stimoli fiscali e monetari che solitamente vengono adottate negli anni elettorali. Nel 2024 si voterà negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e verrà eletto un nuovo Parlamento europeo. “In tal caso – ha specificato Corsello – l’inflazione può essere ritardata, come accaduto nel 2000, e potrebbe arrivare solo nella parte finale del 2024 o a inizio 2025.

Anche sul tema tassi di interesse il posizionamento di Allianz GI si distingue da quello del consensus. “I mercati finanziari hanno avuto un atteggiamento schizofrenico. Basti pensare che dai quattro tagli prima previsti per gli USA entro dicembre si è passati a quattro tagli nel 2024, poi ridotti a 3 e infine a 2 nella seconda metà del prossimo anno. Secondo noi c’è il concreto rischio di nuovi spostamenti in avanti”. D’altronde, secondo il country head l’obiettivo del 2% di inflazione perseguito dalle Banche centrali è ancora lontano e i tempi di riassorbimento di una fiammata inflazionistica forte come quella del 2022 sono storicamente più lunghi di quanto il mercato stia stimando.

Inoltre l’ultima parte del cammino è più difficile da percorrere, specie se non si passa attraverso una recessione. “Ecco perché – è la conclusione di Corsello – in presenza di un’inflazione tenace e a fronte di nuove fiammate derivanti da shock geopolitici e pressioni salariali la necessità delle Banche centrali di tenere i tassi di interesse alti più a lungo è imprescindibile”. Non è un caso che le Banche centrali stiamo predicando maggiore rigidità quando le aspettative sui tassi si rivolgono verso il basso con troppa accondiscendenza.

 

Obbligazioni ancora protagoniste nel 2024

Massimiliano Maxia, senior fixed income product specialist, ha ripreso il tema dei tassi di interesse introdotto da Corsello per spiegare le scelte di portafoglio di Allianz GI per il 2024. Secondo lo specialist “i tassi rimarranno elevati almeno per i prossimi 6-7 mesi e le Banche centrali faranno di tutto per far capire ai mercati che almeno nella prima parte del 2024 non abbasseranno i tassi di interesse, anzi, manterranno aperta la porta a un ulteriore piccolo rialzo. Il rischio è che i mercati stiano sottostimando questo scenario”.

Le preferenze di Allianz GI vanno per la parte breve della curva dei rendimenti, indipendentemente dal settore o dall’ambito geografico. Infatti, secondo il ragionamento esposto da Maxia, se i tassi rimarranno elevati ancora a lungo si potranno sfruttare opportunità di rendimento fino al 5% sul biennale USA, in un contesto di inflazione decrescente e quindi di rendimento reale positivo. Il Treasury biennale è l’esempio di partenza ma per lo specialista in reddito fisso le opportunità sulla parte breve della curva ci sono anche sul corporate, con l’ulteriore vantaggio di riduzione della volatilità e del rischio dovuto alla duration ridotta. Sui corporate, in ogni caso, sarà d’obbligo essere selettivi in quanto con il deterioramento economico aumenteranno i rischi di credito. “Secondo noi non è ancora arrivato il momento di comprare duration” è la sintesi di Maxia che poi specifica di preferire il breve termine USA, dove la situazione macroeconomica e di politica monetaria appare meglio delineata rispetto all’Europa.

Il grafico, con linea gialla, mostra i rendimenti reali del Treasury USA a 10 anni, tornati a sfiorare recentemente il 2,5%
Rendimenti reali del Treasury USA a 10 anni . Dati al 10 novembre 2023 – Fonte: Bloomberg, Allianz GI.

Azionario e private market per completare il portafoglio

“Oltre al rendimento in un portafoglio non può non esserci una parte di apprezzamento in conto capitale derivante da un’esposizione al mercato azionario”. Con queste parole Enzo Morsello ha introdotto il tema delle azioni. Nel 2024, secondo il responsabile per l’Italia, i mercati azionari andranno in ordine sparso, si muoveranno in maniera desincronizzata. Una situazione che Allianz GI vuole sfruttare puntando sul Giappone come mercato di preferenza, seguito nell’ordine da Stati Uniti, Europa e Cina.

La costruzione del portafoglio, inoltre, deve tenere conto del nuovo contesto geopolitico che propone una lotta tra Stati Uniti e Cina per la supremazia economica, strategica, commerciale e tecnologica. In questo scenario i portafogli multi-asset torneranno a essere protagonisti con un bilanciamento spostato sulle azioni che, vista la propensione al rischio degli italiani, potrebbe essere nel Belpaese spostata sul 70-30 più che sul 60-40.

Infine, secondo Corsello “potrebbe essere interessante inserire una componente di private markets, principalmente debito infrastrutturale e azioni del comparto infrastrutture” nonché di oro “che è riuscito a guadagnare terreno in un ambiente ostile, con il dollaro in salita, e che ci permetterebbe di incassare un dividendo all’incertezza geopolitica”.

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