È l’Europa la protagonista dell’ETF messo in quotazione da HANetf alla Borsa di Londra e alla Borsa di Francoforte, disponibile agli investitori italiani. L’European Green Deal UCITS ETF si concentra infatti sulle società europee che più sono coinvolte nel percorso di transizione energetica e per tal motivo più potrebbero beneficiare dei finanziamenti messi a disposizione dall’European Green Deal approvato dalla Commissione europea.
Cos’è l’European Green Deal
L’European Green Deal è un’iniziativa della Commissione europea che si propone l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 mediante una drastica riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la promozione della sostenibilità ambientale, economica e sociale all’interno dell’Unione europea.
In particolare, entro il 2030 l’Unione europea mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 50% rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, il Green Deal mira ad aumentare il tasso di decarbonizzazione dell’economia, puntando a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. In altri termini l’Europa vuole raggiungere un equilibrio zero tra emissioni e compensazioni grazie a tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio o azioni di riforestazione. Oltre all’introduzione di nuove normative in materia che riguardano vari settori economici, come la circolarità, l’edilizia, l’agricoltura e così via, il Green Deal prevede la mobilitazione fino a 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili.
Dove investe l’ETF European Green Deal UCITS
L’European Green Deal UCITS ETF, identificato dal codice ISIN IE0007WMHDE3 e con ticker EUGD, replica l’indice SGI European Green Deal ESG Screened NTR di Société Générale che contiene azioni selezionate dal dipartimento di ricerca della banca francese. In particolare, sono quattro i settori considerati, quelli che potrebbero beneficiare delle risorse mobilitate dal Green Deal EU:
- Energia pulita – Obiettivo: 45% di energia rinnovabile entro il 2030;
- Mobilità sostenibile – Obiettivo: -90% emissioni dai trasporti entro il 2050;
- Edilizia e ristrutturazioni – Obiettivo: +100% tasso di ristrutturazione edifici;
- Economia circolare – Obiettivo: 70% di riciclaggio dei prodotti di scarto entro il 2030.
“L’European Green Deal è destinato a rimodellare l’economia dell’Unione europea nei prossimi decenni. Si tratta di una fase di passaggio che richiederà notevoli investimenti e che dovrebbe promuovere la crescita delle aziende che avranno un ruolo da protagoniste nella transizione” ha commentato Hector McNeil, fondatore e co-ceo di HANetf.
Le caratteristiche dell’ETF
L’ETF proposto da HANetf replica l’indice SGI European Green Deal ESG Screened di SocGen, caratterizzato da un portafoglio composto da 50 azioni con revisione mensile. È un prodotto a replica fisica del sottostante e rientra nell’articolo 8 della classificazione SFDR. Il TER annuo è dello 0,6%.
Il portafoglio è composto totalmente da azioni europee ma, a livello valutario, sono presenti oltre all’euro anche altre valute come il franco svizzero e le corone dei paesi del Nord Europa. In particolare, alla rilevazione effettuata il 21 luglio 2023, il portafoglio mostrava una maggioranza di azioni dei principali paesi dell’area, come pronosticabile. Le nazioni con una presenza superiore al 5% sono:
- Germania: 21,79%
- Francia: 20,07%
- Spagna: 9,94%
- Italia: 7,82%
- Svizzera: 6,10%
- Danimarca: 5,96%
- Svezia: 5,79%.
Per quanto riguarda le singole partecipazioni, il portafoglio è equamente distribuito. La società con la maggiore presenza alla data del 21 luglio 2023 era Kingspan Group con il 2,36%, seguita da Nordex con il 2,16% e da Sitec con il 2,12%. Tutte le azioni hanno una presenza intorno ai 2 punti percentuali.