Sono disponibili dal 18 settembre le tanto attese 10 lire del 2024: un dittico di monete in oro con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze celebra un simbolo della numismatica. La riedizione dell’iconica moneta che racchiude la storia d’Italia e le radici degli italiani è coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e arricchisce l’annuale Collezione Numismatica dell’IPZS. Dal 1951 fino all’introduzione dell’euro nel 2001, le 10 lire hanno accompagnato mezzo secolo del nostro Paese, racchiudendo lo spirito della ripresa, la crescita e la stabilità raggiunta, senza mai dimenticare il legame con la terra e il mondo agricolo.
Tornano le 10 lire: l’edizione commemorativa del 2024
Le monete sono due. Entrambe sono in oro a 24 carati, ma una dal valore nominale di 50 euro e dal diametro di 28 mm, l’altra dal valore di 20 euro e dal diametro di 22 mm. Il bordo ha la zigrinatura fine. Il peso è di 7,776 gr per la moneta da 50 euro e di 15,552 gr per quella da 20. Ciascuna è realizzata in una ricercata versione reverse proof (la tecnica di finitura che prevede uno sfondo satinato e le figure in rilievo specchiate) e coniata in un contingente limitato di 999 pezzi. Il design è dell’artista Maria Angela Cassol, medaglista romana famosa per aver disegnato i 20 centesimi di euro con le Forme uniche della continuità nello spazio di Boccioni.
Sia le 10 lire da 20 euro che quelle da 50 euro presentano l’aratro sul dritto, sormontato dalla scritta Repubblica Italiana e con il nome Cassol in esergo. Il bordo sfoggia tutto intorno un cerchio di perline. Il rovescio raffigura le due spighe di grano, tra le quali campeggia il numero 10 indicativo del valore della moneta dal 1951 al 2001. A sinistra non possono mancare la R (identificativo della Zecca di Roma) e la data 2024, l’anno di emissione. In esergo c’è il valore di 20 e 50 euro e intorno il cerchio di perline.
Apparse per la prima volta come monete del Regno nel 1861 con la testa di Vittorio Emanuele II e l’aratrice, le 10 lire repubblicane vennero introdotta nel 1951 (con decreto del 31 dicembre del Presidente della Repubblica, all’epoca Luigi Einaudi) e coniate fino al 1956 e poi dal 1967 ogni anno fino al 2001. Proprio grazie ai modelli di Giuseppe Romagnoli e al conio originale di Pietro Giampaoli, le 10 lire con le due spighe sono diventate tra le monete italiane più amate e famose del secondo dopoguerra. Le recensioni di collezionisti, appassionati e investitori promuovono la riedizione del 2024: sono particolarmente apprezzate l’eleganza del design, il contingente molto basso e l’ottimo prezzo.
Quanto costano e dove comprarle
Il prezzo di vendita è di 599 euro per le 10 lire da 20 euro e di 1.099 euro per la moneta da 50 euro. Considerando le quotazioni alle stelle raggiunte dall’oro (le monete sono in oro 999,9‰, equivalente all’oro puro) e il numero limitato di pezzi realizzati, il prezzo tra i collezionisti è destinato ad aumentare e a generare sicure plusvalenze nel mercato secondario. È anche previsto che la Zecca consegni al MEF due esemplari delle nuove monete per scopi di documentazione, partecipazione a mostre e convegni.
Le monete da 10 lire del 2024 sono in vendita sullo shop online dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e presso il punto vendita dell’IPZS, lo Spazio Verdi di Piazza Giuseppe Verdi 1 a Roma. La pre-vendita, tuttavia, si è aperta lo scorso 9 aprile e i 1.998 esemplari complessivi sono andati a ruba: la riedizione da 50 euro non risulta disponibile, quella da 20 euro è in esaurimento. Ad ogni modo dal 18 settembre, giorno dell’emissione ufficiale, la Zecca ha reso disponibile un ulteriore quantitativo di monete sia per la vendita sul web che per quella fisica.
