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La Francia fa tremare i mercati e i rendimenti degli OAT volano – BorsaNews24

2025/02/18 1

Il terremoto politico scoppiato in Francia per la legge di bilancio 2025 ha fatto esplodere i mercati obbligazionari nel Paese. Gli investitori si sono messi in fuga dai bond transalpini, mentre cresce l’ansia per l’aggiornamento della valutazione del rating francese da parte di S&P Global Ratings venerdì. L’agenzia americana ha già declassato la Francia da AA ad AA- a maggio, per via del mancato raggiungimento degli obiettivi del governo nei piani per contenere il deficit. Mentre Fitch Ratings e Moody’s Ratings hanno dato a Parigi una prospettiva negativa il mese scorso, citando il deterioramento delle finanze pubbliche e le maggiori sfide politiche nel contenere i deficit di bilancio.

I rendimenti degli OAT (Obligations Assimilables du Trésor) in Francia sono saliti rispetto a quelli dei titoli di Stato concorrenti. Nelle contrattazioni di oggi, lo spread tra i costi di finanziamento francesi a 10 anni e quelli della Germania si è spinto fino a 0,9 punti percentuali, un livello che non si vedeva dalla crisi dell’Eurozona del 2012. Ancora più preoccupante è il paragone con la Grecia: per la prima volta i rendimenti dei bond decennali francesi hanno superato quelli ellenici (3,02% vs 3,01%). Una situazione, questa, impensabile fino a qualche anno fa, quando Atene era sull’orlo del collasso mentre la seconda potenza economica europea si vantava del suo virtuosismo economico e finanziario.

Il problema del debito francese è che per più della metà è detenuto da investitori internazionali, stando ai dati di Banque de France. Tra l’altro, ci sono segnali che gli operatori giapponesi si stiano liberando degli OAT per investire nelle obbligazioni europee. Secondo quanto riportato da Bank of New York Mellon, nei cinque giorni fino a martedì, i bond francesi hanno subito il loro peggior deflusso settimanale in oltre due anni.

 

 

Francia: il crollo degli OAT un problema politico

Guardando ai titoli di Stato, la svendita degli OAT in Francia è legata alla legge di bilancio 2025, ma parte da lontano, quando a giugno il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron ha sciolto le camere per indire nuove elezioni. La composizione della Camera Bassa che è scaturita dalle urne non permette assolutamente di governare e i nodi sono venuti al pettine. L’attuale primo ministro Michel Barnier è sorretto da tre coalizioni – il Nouveau Front Populaire di estrema sinistra, l’alleanza di centro che sostiene Macron, l’alleanza di estrema destra guidata dal Rassemblement National di Marine Le Pen – che sono totalmente in contrapposizione sui programmi.

Ora Le Pen ha minacciato di far cadere il governo se nella legge di bilancio Barnier non accoglierà le sue richieste di non aumentare le tasse sull’elettricità e non tagliare i rimborsi per i farmaci e le visite mediche. Occorre precisare che non è tanto in gioco l’approvazione della legge di bilancio. Per la costituzione francese, il governo può appellarsi all’articolo 49.3 per adottare un disegno di legge senza votazione. Il punto è che una manovra del genere apre la strada a una mozione di fiducia – come ha minacciato Le Pen – che, se sostenuta dalla maggioranza del parlamento, estromette il primo ministro dall’incarico e di fatto affossa il disegno di legge.

 

 

Come si andrà a finire?

Le martoriate obbligazioni francesi hanno raggiunto il fondo? Alcuni esperti di mercato non ne sono convinti. “Potremmo assistere a eventi che innescherebbero sconti molto più importanti”, ha detto Nicolas Simar, senior equity fund manager di Goldman Sachs Asset Management. “È molto, molto difficile dire che abbiamo raggiunto il fondo”.

“L’operazione del 2025 potrebbe essere la convergenza verso l’Italia”, ha detto Axel Botte, responsabile della strategia di mercato di Ostrum Asset Management, riferendosi allo spread tra BTP e OAT decennali che si è dimezzato da settembre a circa 40 punti base. “L’attenzione è ora rivolta al core, piuttosto che alle obbligazioni periferiche, poiché Spagna, Portogallo e persino Italia hanno mostrato tendenze fiscali molto migliori”.

Matthieu de Clermont, responsabile delle strategie assicurative e normative di Allianz Global Investors, ha invece affermato che un declassamento dell’agenzia di rating è già in gran parte scontato per gli asset francesi, quindi l’aggiornamento di S&P potrebbe non innescare ulteriori vendite. “In generale, il mercato era sotto-allocato o stava incorporando il rischio francese, quindi ci si può aspettare che se questa volatilità si materializzasse, alcuni investitori tornerebbero e reinvestirebbero nelle posizioni che hanno venduto”, ha detto de Clermont.

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