L’inflazione negli Stati Uniti sta mettendo in seria difficoltà i risparmiatori americani, che vedono diminuire decisamente il valore reale del loro denaro, con corrispondente riduzione del potere d’acquisto. Avere contanti potrebbe quindi essere un grosso problema, perché le banche non hanno aumentato i tassi sui depositi con la stessa rapidità con la quale hanno incrementato i tassi sui prestiti concessi.
Di conseguenza, quanto viene percepito in termini fruttiferi dai conti correnti risulta assolutamente insufficiente per compensare gli effetti dell’inflazione. D’altro canto, impiegare il denaro in maniera alternativa può esporre a rischi dettati dalle turbolenze dei mercati finanziari. Attualmente, sia le azioni che le obbligazioni sono vendute dai trader, perché le strette monetarie della Fed, la guerra Russia-Ucraina e i vincoli alle catene di approvvigionamento hanno generato incertezza e paura.
Denaro contante: come comportarsi
Quindi come comportarsi con il proprio denaro liquido in un ambiente in cui è diventato estremamente difficile riuscire a destreggiarsi? I consulenti finanziari danno al riguardo 3 consigli sull’utilizzo del contante. Vediamoli di seguito.
Risparmi di emergenza
L’assunto è che i soldi che si hanno disposizione possono servire in qualsiasi momento per ragioni inaspettate a cui bisogna far fronte. Normalmente, conti di risparmio o del mercato monetario e certificati di deposito sono il luogo ideale verso cui indirizzare il contante, perché sono assicurati dalla FDIC. Tuttavia, per i motivi suddetti relativi ai tassi, non è molto conveniente detenere questi strumenti.
Greg McBride, capo analista finanziario di Bankrate raccomanda di dare uno sguardo alle banche online, che offrono ritorni più interessanti avendo una struttura di costi più flessibile rispetto alle banche fisiche. Tra gli istituti che presentano conti online ad esempio vi è Marcus, unità di consumer banking di Goldman Sachs, che offre un conto di risparmio online che rende annualmente lo 0,85%. Anche Ally Bank è degno di nota, con un rendimento dello 0.9%. I due conti offrono anche un certificato di deposito a 6 mesi che rende lo 0,75% e che potrebbe essere una buona integrazione a una parte di fondi detenuti in forma più liquida.
Cogliere le opportunità d’investimento
Una delle strade che è possibile percorrere per un risparmiatore potrebbe essere quella di mantenere il denaro a disposizione di un intermediario per cogliere opportunità in titoli di Stato USA. Andy Kapyrin, CIO di RegentAtlantic, consiglia un fondo negoziato in borsa che investe sui buoni del Tesoro a breve termine. Ad esempio vi è il Goldman Sachs Access Treasury 0-1 Year, che carica T-Note con scadenze pari o inferiori a un anno, con rendimento a 30 giorni dello 0,87% e commissioni nette dello 0,12%. Il vantaggio dell’ETF consiste nel fatto di tenere i propri soldi disponibili sul conto di intermediazione per sfruttare un’opportunità di acquisto, sostiene Kapyrin. Inoltre, c’è anche il beneficio di non doversi preoccupare di prendere i proventi e mantenere i contanti, in quanto vi è il gestore che lo fa al proprio posto.
Risparmi per un acconto
In questo caso un soggetto che ha come obiettivo quello di acquistare una casa a una certa scadenza e potrebbe essere tentato di fornire un acconto, il che sarebbe una forma di impiego illiquida. Allora, Kapyrin suggerisce di acquistare per il tempo che manca obbligazioni societarie investment grade, ma di farlo attraverso un ETF per adottare un’adeguata diversificazione. Una buona soluzione potrebbe essere Vanguard Short-Term Corporate Bond, che ha un rendimento a 30 giorni del 3,64% e un rapporto di spesa dello 0,04%. Il fondo investe soprattutto in bond di alta qualità con una scadenza da 1 a 5 anni. Douglas Boneparth, consulente e proprietario di Bone Fide Wealth a New York, invece suggerisce l’acquisto di I bond (che offrono un rendimento composto da una parte fissa e una variabile), che in questo momento stanno ottenendo un ritorno del 9,62%. Questa sarebbe una soluzione eccellente per compensare gli effetti negativi dell’inflazione, sebbene abbia 3 grossi limiti: il primo è che il denaro deve essere bloccato per un anno; il secondo è che non si può investire una somma superiore a 10.000 dollari l’anno; e il terzo consiste nel fatto che si perdono 3 mesi di interessi se si decide di incassare le obbligazioni prima della scadenza di 5 anni.