Gli hedge fund USA stanno puntando in maniera aggressiva contro le azioni, come mai avvenuto dal 2010. Secondo uno studio di Morgan Stanley, l’esposizione netta nei confronti dei titoli azionari ha raggiunto il livello più basso da oltre un decennio. Anche i fondi in Europa e in Asia hanno ridotto gli investimenti rispetto allo scorso anno. Tutto questo nonostante l’S&P 500 sia scivolato del 18% in questo 2022 e solo nelle ultime sedute abbia recuperato posizioni a Wall Street, con il calo che era arrivato al 23% dai massimi di gennaio, delineando un mercato ribassista. Anche lo Stoxx 600 ha fatto registrare perdite importanti, con un passivo di oltre il 15%.
Hedge fund: ecco quelli più colpiti dal calo dei prezzi azionari
Tutto questo arriva dopo un anno molto difficile per i grandi investitori azionari statunitensi ed europei. La svendita dei titoli tecnologici ha impoverito i loro portafogli, pieni zeppi di assets di società che puntano all’innovazione e alla tecnologia. I fondi ARK di Cathie Wood hanno bruciato gran parte dei guadagni ottenuti durante il 2020, che è stato un anno stellare per la gestione con una performance del 157%.
Un’altra vittima illustre è stata Tiger Global di Chase Coleman, sceso del 52% nei primi 5 mesi dell’anno, oltre a Maverick Capital di Lee Ainsle, Whale Rock Capital di Boston e Third Point di Dan Loeb che hanno subito perdite cospicue. Nel complesso, secondo Morgan Stanley, i fondi azionari long-short americani hanno ceduto in media il 14,1% nel 2022, mentre i fondi europei sono scivolati dell’8,3%.
La banca d’affari americana sottolinea come la settimana fino al 16 giugno sia stata una di quelle dove si è registrato il più grande numero di posizioni short degli ultimi anni. Inoltre, il gruppo di fornitore dati HFR rileva come i primi cinque mesi del 2022 abbiano segnato il peggior inizio di un anno solare per i fondi azionari che si sia mai visto.
Investimenti: Ray Dalio short su 28 azioni europee
Uno dei grandi investitori che si è posizionato decisamente short sulle azioni europee è il gestore patrimoniale Bridgewater Associates di Ray Dalio, che la scorsa settimana ha incrementato decisamente l’esposizione da 6,7 a 10,5 miliardi di dollari. Lo short selling spazia dal settore finanziario all’energetico, al farmaceutico e ai semiconduttori. I Paesi colpiti sono stati Germania, Francia, Spagna, Olanda e Italia.
In tutto sono state vendute 28 tipologie di azioni. Tra le più importanti si ricordano: in Francia BNP Paribas, Vinci, Schneider Electric, Sanofi, Air Liquide e TotalEnergies; in Germania Bayer, Munich Re, Allianz, Vonovia, Infineon, Deutsche Borse, SAP e BASF; in Spagna Iberdrola, Banco Santander e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria; in Olanda ASML e ING; in Italia Intesa Sanpaolo ed ENEL.
Ogni posizione short è stata fatta con un capitale superiore a 500 milioni di dollari. Ray Dalio è convinto che la lotta all’inflazione che le Autorità monetarie stanno attuando, finirà per sottrarre denaro e credito alle persone, indebolendo l’economia.