Grayscale potrebbe aver trovato la soluzione per far approvare un ETF su Bitcoin spot negli Stati Uniti. Il gestore del più grande fondo crittografico del mondo ha presentato richiesta alla Securities and Exchange Commission per lanciare un Global Bitcoin Composite ETF che investe il 40% delle sue attività in ETP spot Bitcoin quotati in altre Borse come in Canada e in Europa. In tal modo potrebbe aggirare le ferree regole dell’autorità di Borsa americana, che ha sistematicamente respinto qualsiasi tentativo di introdurre nel mercato un fondo basato su criptovalute spot.
Negli Stati Uniti sono quotati solo ETF aventi come sottostante futures su Bitcoin negoziati sul Chicago Mercantile Exchange, in quanto inseriti in un mercato regolamentato e che, a giudizio della SEC, mettono al riparo gli investitori da frodi e manipolazioni. L’ostracismo della SEC ha spinto Grayscale ad aprire una causa in tribunale per il rifiuto del permesso di convertire Grayscale Bitcoin Trust da 16,9 miliardi di dollari – che tratta la cripto fisica – in un ETF. Entro la fine di settembre di quest’anno dovrebbe arrivare la sentenza che stabilirà se la SEC ha operato in modo corretto.
Grayscale: ecco le probabilità che l’ETF su Bitcoin spot sia approvato
Un aspetto su cui fa leva la speranza che il Global Bitcoin Composite ETF di Grayscale possa vedere la luce riguarda il fatto che già vi è un nutrito numero di ETF quotati negli Stati Uniti che detiene titoli non regolamentati in USA e quotati in altri mercati. Riguardo le criptovalute vi è ad esempio l’Amplify Transformational Data Sharing ETF da 447 milioni di dollari che al suo interno ha una componente di quattro ETF su Bitcoin spot quotati a Toronto, sebbene rappresentino soltanto il 4,3% del totale.
Secondo Todd Rosenbluth, capo della ricerca della società di consulenza VettaFi, la domanda di Grayscale è “un modoVetta creativo per offrire prodotti quotati negli Stati Uniti con un’esposizione spot Bitcoin”. L’esperto ritiene che “ci sia una maggiore probabilità che Grayscale ottenga l’approvazione per questo ETF piuttosto che ottenere che la SEC approvi volontariamente un ETF spot Bitcoin quotato negli Stati Uniti”.
A giudizio di Bryan Armour, direttore della ricerca sulle strategie passive nel Nord America di Morningstar, “il deposito di Grayscale sembra destinato a portare avanti la discussione con la SEC utilizzando la passata decisione della SEC di consentire agli ETF Bitcoin futures da un lato e dall’altro rifiutare gli ETF Bitcoin spot”.
Nessuna possibilità che negli Stati Uniti arrivi un ETF su Bitcoin spot per Jan Van Eck, amministratore delegato del global investment manager VanEck. “Anche se la SEC perdesse il contenzioso con Grayscale, si limiterà a ‘trascinare i piedi’. Quindi non lo vedo possibile nel prossimo anno e mezzo”, ha detto.
Ma il nuovo ETF avrà successo ?
Il punto centrale potrebbe essere un altro. Anche se il nuovo ETF presentato da Grayscale dovesse essere approvato, siamo sicuri che farà breccia nel portafoglio degli investitori? Il 60% rimanente del fondo investirebbe in società di mining di Bitcoin per le quali, secondo alcuni, non vi è molta richiesta.
“Non credo che gli investitori traggano vantaggio dall’accesso a un portafoglio 60/40 di minatori di Bitcoin e di ETF Bitcoin spot globali”, ha affermato Armour. “Il portafoglio è confuso e farà un lavoro peggiore nel tracciare il prezzo spot del Bitcoin rispetto a un ETF sui futures Bitcoin, quindi non sono sicuro che questo tipo di prodotto aggiunga valore”.
Anche Rosenbluth è pessimista sul successo del Global Bitcoin Composite ETF: “Combinare Bitcoin con altri investimenti non è nuovo ma ha riscosso un interesse limitato”. L’esperto osserva anche come, nonostante ci sia stato un forte rimbalzo della criptovaluta dopo le enormi perdite del 2022 “la domanda di ETF esposti a Bitcoin è stata limitata”.