Ormai si sta allargando sempre di più il campo degli investimenti alternativi, in particolare la sottocategoria dei passion asset, i beni che integrano una componente emotiva a quella finanziaria. Un settore ancora poco esplorato di questa galassia è quello ludico. C’è chi investe su bottiglie di vino (QUI un approfondimento) e di whisky (QUI articolo su whisky raro) e chi su francobolli e monete, chi punta su orologi, antiquariato, arredi di design, e chi investe sui giochi da collezione. Negli ultimi anni i giochi sono diventati sia un bene da custodire per passione (e ossessione) che un prodotto capace di garantire valore e diversificazione del portafoglio. Ma perché si dovrebbe investire in giochi da collezione? Conviene davvero farlo e quali sono i giochi più appetibili in tal senso?
Giochi da collezione: una asset class perfetta per diversificare
La scarsa correlazione con le asset classes tradizionali dimostrata dai collectible games durante le fasi di shock dei mercati, ha reso i giochi un investimento apprezzato da un numero crescente di persone che mirano a diversificare i propri portafogli finanziari. In questa fase storica, il mercato dei giochi da collezione è ancora ampiamente da esplorare ed è possibile puntare ad ottimi affari a fronte (in alcuni casi) di investimenti piuttosto esigui. D’altronde i giochi si fondano su un elemento psicologico che non tramonterà mai: il coinvolgimento. I primi investitori sono appassionati che hanno collocato soldi e tempo su un asset che procura profonda gratificazione.
Ma di preciso quali sono i collectible games? Si possono individuare cinque tipologie specifiche di giochi su cui investire:
- videogame;
- carte collezionabili;
- giochi da tavola;
- action figures;
- album, figurine e card.
Il semplice possesso di una collezione di Magic: The Gathering (il gioco di carte collezionabili di maggior successo al mondo) o di un Funko Pop! di Arancia meccanica in tiratura limitata (la prima edizione è considerata ad oggi la figure della serie più rara e costosa di sempre) non garantisce che questi oggetti abbiano un valore. Lo stesso processo si applica a brand meno famosi e conosciuti presso il grande pubblico. Ci sono alcune caratteristiche che una card o un action figure devono avere per diventare un item su cui investire: su queste si determina il loro prezzo.
Cosa trasforma un gioco in un oggetto da investimento
Innanzitutto, la sua condizione: i giochi raggiungono prezzi alti se sono in perfette condizioni e mai utilizzati, i pacchetti di figurine se ancora da scartare, le action figures se nelle scatole in cui sono prodotte e vendute. Un videogame originale, anche raro perché magari prodotto tanti anni fa e firmato da un marchio storico del settore, ha un determinato valore se è stato usato e un altro (molto più elevato) se conservato nella plastica che lo avvolge o nella confezione originale che lo contiene. Non a caso molti gamers comprano due copie dello stesso gioco all’uscita: una per giocarci e una per collezionarlo. Nel mondo del retrogaming ci sono specifiche società di rating come VGA e WATA che si occupano appunto di game grading: assegnano un punteggio allo stato di un gioco.
Il tema della conservazione si lega a doppio filo alla produzione limitata. Alcuni giochi sono stati lanciati sul mercato per la prima volta parecchio tempo fa, per cui è complicato trovare esemplari in condizioni perfette. In questi casi, la rarità e quindi il valore dell’oggetto in sé sono determinati principalmente dalla limited production e dalla progressiva “scomparsa” dal mercato dovuta all’evolversi della tecnologia e dei modelli, come succede ad esempio con le cartucce delle console degli anni Ottanta e Novanta rispetto ai videogiochi attualmente in circolazione.

Non sono da sottovalutare, infine, l’aumento continuo della domanda da parte di nuovi acquirenti, il riposizionamento come passion asset allo stesso livello di oggetti di lusso (l’antiquariato e l’arte, le monete e i francobolli, le auto d’epoca e i gioielli, il vino d’annata), il prestigio e la storia del brand che aggiungono una garanzia ulteriore alla conservazione e al successo, alla tiratura limitata e alla rarità del gioco.
Un esempio comune sono i videogame Nintendo vintage. Se d’epoca e conservati in ottime condizioni, possono essere venduti a prezzi inimmaginabili. Un buyer anonimo ha speso 2 milioni di dollari per comprare una copia originale incellofanata di Super Mario Bros., il classico primo titolo della serie del 1985. Nel corso di un’asta Heritage una copia “immacolata” di Super Mario 64 è stata venduta a 1,56 milioni di dollari. Sempre da Heritage, un collezionista ha speso 870.000 dollari per una copia ancora sigillata e inscatolata di The Legend of Zelda. Anche se molti appassionati di giochi retrò hanno poi denunciato WATA e Heritage Auctions di truffa e conflitto di interessi: una class action sostiene che avrebbero gonfiato ad arte i prezzi manovrando il mercato.
Chi stabilisce il valore economico di un gioco da collezione?
L’importanza del produttore e del suo brand, la tiratura limitata, le perfette condizioni: sono questi i principali parametri ai quali società come PSA guardano per riconoscere il valore economico di un determinato oggetto da collezione. Proprietà di Collectors Universe, Professional Sports Authenticator è considerato il servizio di autenticazione leader nel settore di carte collezionabili, foto autografate, figurine, biglietti, spille e altri item di elevato valore.
PSA garantisce ai propri clienti una valutazione accurata, indipendente e universale (che per questo motivo ha un costo e richiede tempo) e assegna un voto su una scala da 1 a 10: 1 è per gli oggetti rovinati e 10 per quelli in condizioni di conservazione perfette. L’azienda di Costa Mesa valuta la superficie, gli angoli, i lati e la centratura dell’immagine per le figurine, le foto e i biglietti; la scatola e lo status della figure per Funko Pop! e action figures.
Un’alternativa pratica e immediata è eBay: navigare sul sito di vendita e aste online può dare un’idea della media dei prezzi di acquisto e di vendita. La forte e rapida crescita del fenomeno delle carte collezionabili – su tutte le TCG (Trading Card Game) di Yu-Gi-Oh!, Pokémon, Dragon Ball Super, Digimon e Flesh and Blood – ha persino spinto il più grande marketplace al mondo ad acquisire la piattaforma specializzata TCGplayer per 295 milioni di dollari.
Il suggerimento è semplice: rivolgersi a un esperto, anche in termini di costi, conviene sempre. Ma soprattutto prima di acquistare giochi da collezione, come per qualsiasi pleasure asset, è bene prestare particolare attenzione all’investimento perché proprio la loro natura emotiva li rende estremamente volatili.