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FTX: storia dell'ascesa e del crollo del gigante delle criptovalute – BorsaNews24

2025/02/18 2

Il caso FTX, uno degli exchange più grandi al mondo che ha dichiarato bancarotta generando un terremoto nel settore delle criptovalute, è stato un evento importante (per l’enormità delle somme evaporate e i legami dell’azienda con i piani alti del potere) passato in gran parte inosservato. Il crac della piattaforma fondata nel 2019 dal giovane miliardario Sam Bankman-Fried, considerato da più parti un genio visionario a capo di una realtà affidabile sia nel settore delle crypto che nella finanza tradizionale, è tornato al centro del discorso grazie al documentario The Fake Genius: a $30 Billion Fraud, realizzato dallo youtuber James Jani.

 

FTX: la storia vera dietro l’exchange

Il doc di Jani, disponibile gratuitamente su YouTube e arrivato a 2 milioni di visualizzazioni in appena dieci giorni, ripercorre ascesa e declino di SBF e della sua creatura. FTX emerge nel 2019 come un attore chiave in un settore in continua evoluzione come quello delle criptovalute e della tecnologia blockchain. Lanciata da Bankman-Fried e Gary Wang, Futures Exchange offre soluzioni innovative di trading e diventa in pochissimo tempo una piattaforma amata dagli appassionati e dagli investitori che desiderano impegnarsi negli scambi di asset digitali.

Classe 1992, figlio di una coppia di professori di giurisprudenza all’Università di Stanford, SBF investe parecchio in pubblicità (soprattutto nello sport: i Miami Heat nell’NBA, l’MLB di baseball, il team Mercedes in Formula 1) e coltiva significativi rapporti politici. Oltre che donatore del Partito Democratico, il secondo in assoluto dopo George Soros, si fa fotografare accanto a pezzi grossi come Bill Clinton e Tony Blair ed è ospite fisso degli eventi a Davos del World Economic Forum, sul cui sito campeggia il logo di FTX.

L’exchange offre ai trader una varietà di prodotti tra futures, equities, opzioni, spot trading, real estate, azioni e obbligazioni in forma tokenizzata. La piattaforma ha successo per l’interfaccia user-friendly, le funzioni di trading avanzate e l’attenzione posta al cliente. Nel 2020 acquisisce Blockfolio (la app per seguire il portafoglio di criptovalute) per 150 milioni di dollari e raccoglie 900 milioni da oltre 60 investitori, tra cui Softbank, Sequoia Capital e altre società. Nel giro di due anni, FTX diventa il secondo exchange di critpovalute al mondo, concorrente diretto di Binance e con un valore stimato attorno ai 32 miliardi di dollari.

Sam Bankman-Fried è stato arrestato, ora scatta il processo penale
Sam Bankman-Fried

Considerato l’enfant prodige delle crypto, laureato in fisica e matematica al MIT, specializzato nell’arbitraggio crittografico e con un passato da stagista alla Jane Street Capital, vegano e fortemente liberal, Bankman-Fried conquista le copertine di importanti riviste (il suo faccione campeggia su un numero speciale di Forbes) e arriva a sedere su un patrimonio valutato nell’ordine dei 16 miliardi, con un picco di 26,5 miliardi. Founder di Alameda Research, società di trading focalizzata sulle valute digitali che fa da provider di liquidità per FTX, il giovane imprenditore fa crescere la sua impresa a ritmi inauditi.

Il layout della piattaforma, facile da usare e combinato con una varietà di prodotti, attira un pubblico eterogeneo e globale. Gli investitori e i professionisti amano FTX per la sua (apparente) dedizione alla trasparenza, l’attenzione alla formazione e l’enfasi nel fornire un’esperienza di trading olistica. Quando Bankman-Fried sposta il quartier generale da Hong Kong alle Bahamas, parte un piano di investimenti massiccio e senza precedenti. Nasce il fondo di venture FTX Ventures da 2 miliardi di dollari, raccogliendo 400 milioni con un finanziamento di serie C. Nei piani c’è lo sviluppo di una divisione dedicata ai videogiochi da affiancare a quella degli NFT, mentre l’exchange finalizza un accordo per l’opzione d’acquisto di BlockFi per una cifra vicina ai 240 milioni di dollari.

 

Ascesa e crollo di FTX

Il successo sembra inarrestabile. Nel settembre del 2022, FTX.US si aggiudica all’asta le attività digitali del broker di criptovalute Voyager Digital, ormai in fallimento. Il valore dell’operazione è di 1,42 miliardi di dollari, di cui 1,31 miliardi in crypto detenute da Voyager e 111 milioni di corrispettivo aggiuntivo. L’accordo è soggetto all’approvazione dei tribunali fallimentari e dei creditori di Voyager. Un mese dopo, cominciano i primi scricchiolii. Da indiscrezioni di stampa emerge che FTX è sotto inchiesta in Texas per una presunta vendita di titoli non registrati. È il primo segnale del declino: l’immagine dell’exchange comincia a soffrire a causa di numerose denunce di operazioni fraudolente e anomalie varie.

Sono in tanti a segnalare sulla piattaforma il wash trading, la pratica illegale con cui gli investitori manipolano i prezzi e i volumi delle transazioni per dare un’apparenza fuorviante dell’attività di mercato. Queste accuse – insieme ai sospetti che il sistema di FTX sia anche un mezzo di riciclaggio di denaro e di regolazione di transazioni sporche o segrete – mettono in dubbio la credibilità della piattaforma e la sua adesione fedele alle procedure di fair trading.

Il crollo dell’impero di SBF è rapido quanto la sua arrampicata. Tutto comincia con un tweet di Changpeng Zhao, il fondatore e CEO di Binance. CZ annuncia sul social network che il suo exchange ha deciso di liquidare qualsiasi FTT (il token originario di FTX) rimasto sui loro libri contabili per una posizione da 500 milioni di dollari. La decisione, sulla scia del caso Luna, il token dell’ecosistema Terra agganciato alla stablecoin UST e fallita clamorosamente, è presa in seguito alla pubblicazione di un articolo sulla rivista online CoinDesk che, entrata in possesso di un documento di bilancio privato, solleva forti dubbi sui rischi legati alla solvibilità di Alameda Research in caso di crollo del valore di FTT. È la scintilla che fa esplodere la bolla.

 

La bancarotta, il processo, la liquidazione di FTX

Si scopre che buona parte del capitale di Alameda è composto da FTT: l’impressione è che la posizione finanziaria di FTX sia molto meno solida del previsto. Nel giro di pochi giorni gli investitori corrono a ritirare oltre 6 miliardi di dollari dalla piattaforma, costretta a cercare fondi sul mercato per sopravvivere. Binance si offre di salvare FTX dal crollo comprando la maggior parte delle sue azioni, ma poco dopo Changpeng Zhao si tira indietro perché, dopo aver verificato i conti, sostiene che “i problemi sono al di là del nostro controllo e della nostra capacità di aiutare”. La situazione è insostenibile: l’affaire FTX diventa la Lehman Brothers delle crypto.

In mancanza di aiuti, FTX non può fare altro che dichiarare bancarotta. Il fallimento lascia scoperti centinaia di migliaia di investitori (tra cui tantissimi italiani), senza dimenticare che Bankman-Fried ha in portafoglio fondi come Black Rock e Soft Bank. Il giro è semplice: FTX ha prestato 10 miliardi di dollari ad Alameda che a sua volta li ha investiti in criptovalute in perdita. L’imprenditore amato da tutti (persino il governo ucraino ha ammesso di aver utilizzato FTX per destinare parte delle risorse inviate dal governo statunitense per la guerra contro la Russia) è accusato di aver utilizzato il denaro dei suoi clienti per finanziare spericolate operazioni non autorizzate. Il sistema si scioglie come neve al sole. Tutto appare per quello che è: un’enorme frode.

I punti salienti emersi dal processo per bancarotta (quello per frode è previsto per ottobre) sono riassunti in questo articolo. L’accusa è pesante: il 31enne ex miliardario ha rubato miliardi di dollari di fondi dei clienti di FTX per tamponare le perdite del suo hedge fund e si è costruito una backdoor illegale nel sistema di contabilità dell’exchange, che gli dava la possibilità di accedere da remoto al sistema informatico per evadere ordini senza apparenti modifiche dei registri finanziari. Nonostante i dodici capi d’imputazione, tra cui quello di associazione a delinquere finalizzata alla frode, SBF si dichiara non colpevole. Durante il dibattimento, tuttavia, emerge che Bankman-Fried ha manomesso i testimoni almeno due volte e per questo motivo gli viene revocata la libertà su cauzione. Attualmente è detenuto al Metropolitan Detention Center di New York.

“Ho fatto una sciocchezza e avrei dovuto fare meglio”, scrive SBF sui social. Ma le accuse di manipolazione del mercato e attività fraudolente non sono gli unici aspetti di questa vicenda che sollevano perplessità. SBF ha costituito FTX nel maggio del 2019, pochi giorni dopo l’annuncio della candidatura di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti. Come sua madre Barbara Fried, fondatrice di organizzazioni politiche progressiste dedite alla raccolta di fondi, l’imprenditore diventa uno dei più cospicui donatori della campagna dell’ex vicepresidente di Obama e finanzia anche la candidata democratica Debbie Stabenow, senatrice del Michigan nominata da Biden presidente della commissione agricoltura.

Non solo: grazie al suo adviser a Washington, l’avvocato Mark Wetjen, ex commissario del Commodity Futures Trading Commission (CFTC) nominato da Obama, Bankman-Fried incontra ripetutamente i consiglieri Steve Ricchetti e Charlotte Butash che al Congresso stanno discutendo sulla regolamentazione del settore delle criptovalute. L’indagine federale, l’arresto e i relativi processi giudiziari mettono in forte imbarazzo la Casa Bianca, il Partito Democratico e la stampa progressista americana. In una fase in cui si chiede a gran voce un maggiore controllo e responsabilità normativa nell’ecosistema delle valute digitali decentralizzate, il capo di FTX stava facendo pressioni sul governo e sulle agenzie per modificare la regolamentazione del settore a proprio favore.

La storia della truffa di FTX, una piattaforma che i media si erano affrettati a lodare come un modello di innovazione ed espansione miracolosa, nasconde un inquietante intreccio di relazioni politiche, attività fraudolente e controlli mancati. La crescita folle, il crac clamoroso e l’attuale ambigua condizione di FTX (l’exchange deve affrontare un Chapter 11 lungo e complicato, il co-fondatore ed ex director of engineering Nishad Singh si è dichiarato colpevole di sei capi d’imputazione e l’ex dirigente Ryan Salame è pronto a fare lo stesso per alcuni reati penali) sono esempi significativi nell’ecosistema delle criptovalute. La saga di SBF dimostra come trasparenza, etica e conformità alle norme siano pilastri fondamentali per una corretta evoluzione delle crypto e per determinare la sopravvivenza e il futuro del settore.

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