Considerato un capolavoro imprescindibile dell’arte del Novecento, Three Studies of Lucian Freud di Francis Bacon non è soltanto in vetta alla classifica delle opere più costose del pittore irlandese, ma è anche una delle opere più costose in assoluto mai vendute all’asta. Il trittico del 1969 dedicato all’amico Lucian Freud è al 21esimo posto in questa speciale graduatoria, davanti a Bal au moulin de la Galette di Pierre-Auguste Renoir e Dodici scene di paesaggio di Qi Baishi. Dall’anno della sua morte nel 1992, la reputazione di una delle voci più personali e dirompenti del ventesimo secolo è cresciuta costantemente.
Francis Bacon: le 5 opere più costose vendute in asta
La consacrazione artistica di Bacon, nato a Dublino nel 1909, avviene nel 1944 con il celebre trittico Tre studi di figure per la base di una Crocifissione, oggi custodito nelle sale della Tate Britain. Sul mercato bisogna aspettare qualche anno prima che le sue opere diventino tra le più acclamate e ricercate da collezionisti e investitori, in particolare le serie di dipinti dei papi e di ritratti che si pensava fossero andate distrutte e riemerse fanno registrare prezzi record. È sua anche la prima opera d’arte ammessa alle negoziazioni su ARTEX Stock Exchange: Three Studies for Portrait of George Dyer del 1963. Ma è soprattutto nelle sessioni delle major che il nome di Bacon infiamma gli acquirenti.
Portrait of George Dyer Talking
Nel 1966 Bacon dipinge un’opera fondamentale: il ritratto del suo amante George Dyer, conosciuto a Soho nell’autunno del 1963 e diventato il principale soggetto dei suoi dipinti in quel decennio cruciale. È il più grande (198,2 x 147,3 cm) e significativo tra tutti i ritratti dedicati a Dyer, passato dalla Galerie Maeght di Parigi e la Marlborough Gallery di Londra al Museo de Bellas Artes di Caracas e il Museo d’arte della Svizzera italiana, il MASI di Lugano. Stimato 30 milioni di sterline, il quadro debutta da Christie’s a Londra nel febbraio del 2014, dove raggiunge il prezzo di 42,19 milioni di sterline.

Triptych Inspired by the Oresteia of Aeschylus
Dall’adolescenza difficile (il padre lo caccia di casa dopo averlo scoperto indossare la biancheria della madre) ai viaggi in giro per Londra, Berlino e Parigi, dal lavoro sottopagato come commesso in un negozio di abbigliamento al racconto attraverso l’arte di ansie, turbamenti e paure, Bacon è un pittore enigmatico, irrequieto e complesso. Questo trittico del 1981 è ispirato all’Orestea di Eschilo, la trilogia di tragedie che comprende Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi. “Ho cercato di creare all’interno delle immagini le sensazioni che alcuni episodi hanno creato dentro di me”, commenta parlando di questo lavoro. Nel giugno del 2020 l’opera arriva da Sotheby’s a New York nella collezione del miliardario norvegese Hans Rasmus Astrup: contesa a suon di rialzi da due agguerriti collezionisti, fa alzare le palette fino a 84,55 milioni di dollari.

Three Studies for a Portrait of John Edwards
In questo trittico del 1984, Bacon ritrae il suo giovane compagno e confidente John, barista conosciuto al Colony Club dieci anni prima tramite suo fratello David, amico di Muriel Belcher. L’imponente dipinto (198,3 x 148 cm) è una celebrazione di quella che è probabilmente la relazione più importante e significativa della vita dell’artista, capace di catturare l’essenza del carattere schietto e diretto di Edwards. Quando viene intervistato dalla BBC nel 1984, Bacon ammette senza alcun dubbio che quest’opera è uno dei migliori ritratti che abbia mai completato. Nel maggio del 2014, all’asta da Christie’s a New York, il quadro fa fermare il martello a 80,80 milioni di dollari.

Triptych, 1976
Questo enorme trittico (198 x 147,5 cm), uno dei pochi ancora in mani private, rielabora il mito di Prometeo (e la disperazione per la perdita di George Dyer, l’ex compagno morto suicida nell’ottobre del 1971 per un mix fatale di alcol e barbiturici) attraverso le brutali raffigurazioni di corpi dilaniati e rapaci voraci come le Furie descritte da Eschilo nell’Orestea. “Bacon ha catturato tutto ciò che significa essere umani, senza paura di elevare l’amore estatico o portare alla ribalta la profonda angoscia del dolore”, commenta Katharine Arnold di Sotheby’s, dove questo capolavoro del 1976 arriva all’asta nel maggio del 2008, messo in vendita a New York dagli eredi di Jean-Pierre Moueix, il fondatore di una delle più famose case di mercanti del vino di Bordeaux. L’acquirente è il magnate russo Roman Abramovich, che arriva ad offrire la bellezza di 86,28 milioni di dollari.

Three Studies of Lucian Freud
Dipinto al Royal College of Art di Londra nel 1969 dopo che lo studio di Bacon è distrutto da un incendio, il trittico più celebre del pittore dublinese raffigura Lucian Freud (il collega e amico tedesco nipote di Sigmund) seduto su una sedia in legno rinchiuso in una gabbia, irrequieto e irriconoscibile in volto, in una posa diversa per ogni quadro. Una delle più grandi amicizie e rivalità artistiche del Novecento diventa una conversazione tra maestri e un’icona assoluta dell’arte del ventesimo secolo. Separato per diversi anni e riformato negli anni Ottanta dall’avvocato romano Franco De Simone Niquesa, il trittico è messo in vendita da Christie’s a New York nel novembre del 2013. L’acquirente è la collezionista Elaine Pascal, l’ex moglie di Steve Wynn, che per averlo sborsa 142,40 milioni di dollari: ad oggi l’opera più costosa di Bacon venduta all’asta.
