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ETF: tracking difference, come verificare l'efficenza nella replica del sottostante – BorsaNews24

2025/02/18 2

L’obiettivo principale di un ETF è replicare un indice benchmark. Tanto più i movimenti dell’ETF e del benchmark sono simili, tanto meglio il fondo passivo sta svolgendo il suo compito. La tracking difference è probabilmente il valore numerico più importante che permette di capire se il gestore di ETF sta facendo bene il suo lavoro.

 

Perché la TD è importante per valutare la capacità di replica dell’ETF

Valutare un ETF solamente analizzandone il costo – il cosiddetto TER o Total expense ratio – può essere ingannevole in quanto si perde di vista la capacità di gestione del prodotto da parte dell’asset manager. Quando questa capacità non è elevata si possono creare delle discrepanze tra il NAV (net asset value, ovvero il valore delle attività che compongono l’ETF) e il valore dell’indice di riferimento. Questa differenza rappresenta proprio la tracking difference.

La tracking difference permette di considerare tutte le voci di costo e di ricavo (come il prestito titoli che gli ETF possono utilizzare) che sommate tra loro vanno a impattare una parte della performance dell’ETF, allontanandola da quella dell’indice di riferimento. Da questo punto di vista, quindi, si avrà un indicatore di costo aggiuntivo.

Alcuni gestori di ETF che replicano gli indici più diffusi, come ad esempio l’S&P500, l’MSCI World, il Nasdaq 100, hanno raggiunto livelli di eccellenza tali da essere in grado di recuperare tutti i costi della gestione con operazioni che vanno dal prestito titoli, alla replica a campionamento (che riduce i costi) fino all’utilizzo di repliche sintetiche con derivati. In alcuni casi questi gestori riescono anche a fare meglio dell’indice benchmark.

 

Dove si trova la tracking difference?

Purtroppo l’informazione sulla tracking difference non è sempre facilmente reperibile dal risparmiatore medio. Come trovarla. Un primo indirizzo dove reperirla è quello del sito dell’emittente, nella pagina dedicata all’ETF in questione, nella sezione rendimenti. Qui solitamente viene messo a disposizione un grafico a istogrammi che anno per anno mette a confronto le performance dell’indice benchmark e dell’ETF. È possibile che oltre al grafico sia disponibile anche una tabella con i valori numerici. Alcune case di investimento mostrano solo i valori, altre mostrano anche le differenze tra ETF e benchmark offrendo un quadro completo immediato.

Una seconda strada per scoprire la tracking difference di un ETF può essere quella di utilizzare uno dei siti che di mestiere fanno proprio questo, come ad esempio https://www.trackingdifferences.com/. Questa piattaforma tedesca consente di ricercare il singolo ETF per codice ISIN o descrizione e fare valutazioni aggregate per categoria. Lo stesso ETF potrà essere confrontato con altri ETF per verificare la capacità di gestione del team rispetto ai competitor su prodotti simili.

Una volta identificato l’ETF, se la tracking difference sarà positiva avremo disponibile un’informazione importante: il benchmark è stato battuto. Il gestore ha dimostrato la sua capacità di gestione. Attenzione però alla profondità temporale. Un consiglio utile è di considerare come attendibili le informazioni sulla tracking difference se esiste una profondità storica di performance di almeno 5 anni e se i risultati mostrano regolarità senza un susseguirsi di annate buone e pessime.

 

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