Siamo arrivati all’ultima puntata di questa serie di articoli dedicati agli ETF e alle informazioni utili che ogni investitore dovrebbe sempre riuscire a scoprire prima di acquistare uno di questi strumenti finanziari. Abbiamo visto dove reperire i dati relativi ai costi, la tracking difference, il prestito titoli, la replica dell’indice, il livello di diversificazione, dove e in cosa investe l’ETF, il grado di liquidità, da cosa è costituito il contenitore gestito e infine quali sono le metriche più importanti da valutare su un ETF azionario e obbligazionario.
ETF: le informazioni non essenziali ma utili
Quest’ultimo appuntamento tocca alcune informazioni, sicuramente non essenziali, ma utili per arricchire il patrimonio informativo prima di procedere all’acquisto dell’ETF. Tra queste informazioni vorrei ricordare ad esempio la data di lancio dello strumento. Maggiore è l’anzianità dell’ETF e maggiore è la probabilità di avere a disposizione un fondo con una buona capitalizzazione di mercato e conseguente liquidità in Borsa. Ovviamente non è garanzia per evitare una sempre possibile chiusura da parte dell’emittente, ma andare a ricercare questo dato sulla scheda mensile dell’ETF oppure sulle piattaforme specializzate è un’operazione molto semplice.
Una seconda informazione utile riguarda invece la capitalizzazione di mercato dell’ETF. Solitamente uno strumento che supera i 100 milioni di euro di capitalizzazione è altamente probabile (ma non certo) che rimarrà sul mercato ancora a lungo. Anche in questo caso elevata capitalizzazione significa maggiori scambi sul mercato. Dato questo rilevabile nelle schede mensili o sulle piattaforme di ricerca più comuni.
La piazza di quotazione è un’informazione spesso sottovalutata, ma necessaria da conoscere soprattutto se i costi di negoziazione del nostro broker differiscono a seconda che gli acquisti sono effettuati sul mercato italiano oppure su piazze estere. In fondo a ciascuna scheda mensile si trovano sempre le piazze di quotazione di un ETF. Da considerare però il grado di liquidità dello strumento su ciascuna piazza. Ad esempio, ETF quotati sul mercato italiano di Borsa Italiana potrebbero avere spread bid-ask più ampi di ETF quotati sul mercato tedesco rendendo opportuna una valutazione di convenienza con i costi di transazione.
Ultima informazione utile da annotare quando si deve scegliere uno prodotto passivo come un ETF è quella del domicilio. Gli strumenti azionari che investono soprattutto sul mercato americano, devono infatti fare i conti con la doppia tassazione dei dividendi e nazioni come l’Irlanda, a differenza ad esempio del Lussemburgo, permettono di ridurre questo onere fiscale grazie ad accordi bilaterali con gli USA. In questi casi il codice ISIN dell’ETF che comincia con IE risulta più indicato rispetto al codice che inizia con LU e indica i prodotti basati in Lussemburgo.
Termina qui questa serie dedicata agli ETF e agli aspetti essenziali da conoscere prima di acquistarli. Si può operare in autonomia per ricercare queste informazioni, oppure affidarsi ad esperti. L’importante è sapere come e dove andare a cercare. Speriamo che questa guida abbia rappresentato un utile supporto per arrivare a decisioni più informate.