L’Europa è un osso duro per gli ETF, secondo Cathie Wood. La regina di Wall Street ha affermato in un’intervista quanto sia “scoraggiante” investire nel Vecchio Continente per i fondi di Ark Investment Management che gestisce. Per anni la 67enne californiana ha valutato la possibilità di entrare nel mercato europeo degli ETF che vale 1.500 miliardi di dollari, ma il primo passo lo ha fatto solo a settembre di quest’anno allorché ha acquisito Rize ETF, fondo londinese che ha in gestione 450 milioni di dollari. Rize sarà rinominata Ark Invest Europe. “Sapevamo, come azienda americana, che l’Europa e il Regno Unito sono le regioni più complicate del mondo. Avevamo bisogno di talenti locali e di una leadership locale”, ha detto Wood.
Il mercato europeo degli ETF è controllato da alcuni colossi come BlackRock, Vanguard, State Street, Invesco, Amundi, DWS e UBS ed è difficile riuscire a emergere. Wood prova però a ritagliarsi uno spazio puntando su versioni europee dei suoi ETF tematici che riguardano tra l’altro l’intelligenza artificiale e la genomica. L’amministratore delegato di Ark sta cercando l’approvazione normativa di questi ETF, contando sul fatto che negli Stati Uniti stanno avendo successo. “La domanda principale che abbiamo ricevuto dagli investitori è perché non accedere alle strategie in Europa”, ha dichiarato Wood.
ETF Europa: tutte le difficoltà per Cathie Wood
Cathie Wood dovrà scontrarsi con alcune difficoltà oggettive in Europa riguardo gli ETF, che rendono la strada più scoscesa rispetto agli Stati Uniti. Un primo ostacolo concerne la disomogeneità a livello regionale che interessa il Vecchio Continente, il che fa aumentare i costi di transazione. “Gli Stati Uniti sono un mercato con una sola moneta, una sola lingua e un unico sistema fiscale”, ha affermato Deborah Fuhr, fondatrice della società di consulenza ETFGI, sottolineando come l’Europa abbia un quadro molto più frammentato.
In secondo luogo, l’hype intorno all’innovazione e alla tecnologia in Europa non è la stessa cosa che in America. Secondo Kenneth Lamont, analista senior presso il fornitore di dati Morningstar, il successo di Ark in USA è stato costruito su investitori millennial che hanno scommesso sulla nascita di società che potrebbero svilupparsi come Tesla o Amazon. In Europa, però, il ruolo dei retail è più marginale, con la crescita degli ETF che è trainata per lo più da investitori istituzionali. “Non si può semplicemente arrivare dagli Stati Uniti e aspettarsi che funzioni in Europa”, ha detto Lamont, che considera quella di Wood più che altro come una “mossa disperata”.
Infine, c’è un aspetto fiscale da non sottovalutare. Negli Stati Uniti gli ETF offrono vantaggi fiscali, a differenza dell’Europa. Infatti, Ark ha recentemente comunicato ai suoi investitori che le plusvalenze generate quest’anno saranno immuni dall’imposizione visto le perdite accumulate negli ultimi anni.
Come stanno andando i fondi Ark
Negli ultimi 12 mesi i fondi Ark hanno migliorato la loro performance grazie alla ripresa dei titoli tecnologici su cui hanno puntato. Tuttavia, dopo il boom pandemico, gli ETF hanno vissuto un vero calvario: sette su otto hanno riportato perdite nel periodo. Secondo i dati forniti da ETFGI, i deflussi dai fondi Ark quest’anno sono stati di oltre 1,3 miliardi di dollari, ridimensionando il patrimonio dell’azienda a 25 miliardi di dollari.
L’agenzia Morningstar ha dato un rating negativo agli ETF di Cathie Wood, sulle preoccupazioni riguardo la performance e la gestione del rischio. La stock picker americana tuttavia non demorde nella sua linea di spregiudicatezza, osservando che nel suo portafoglio di investimento vi sono molte aziende che hanno “lo stesso potenziale dirompente di Amazon”.
