Diamond Standard creerà un mercato dei futures per i diamanti. La sfida della società tecnologica newyorchese è di quelle impegnative perché si addentra in un terreno dove diverse aziende hanno fallito, ossia rendere più accessibile agli investitori finanziari il mercato globale dei diamanti da 1.200 miliardi di dollari. Per fare questo l’azienda fa nascere un contratto futures sul Minneapolis Grain Exchange (MGEX) entro la fine del 2023 e, in caso di esito positivo, un fondo che riproduce le quotazioni dei preziosi prima del termine del 2024. Diamond Standard ha chiesto l’autorizzazione, ma il proprietario di MGEX, Miami International Holdings, deve ancora iniziare il processo di approvazione con le autorità di regolamentazione dei mercati dei derivati.
Diamanti: riusciranno a decollare nel mercato finanziario?
A differenza dell’oro, il diamante oggi non è commerciabile attraverso prodotti finanziari. In passato, altri hanno provato la strada di farlo scambiare come altre materie prime, ma si scontrati con i problemi di liquidità e di fungibilità che attengono alle pietre preziose. Nel 2008 Diamond Circle Capital, il fondo specializzato in diamanti, è stato quotato a Londra, ma cinque anni dopo è stato messo in liquidazione. Nel 2012 invece IndexIQ aveva presentato un prospetto per un ETF sui diamanti, che però non ha mai visto la luce. Mentre, lo stesso anno il gioielliere Harry Winston, di proprietà di Swatch, ha dovuto arretrare sul programma di portare avanti un fondo da 250 milioni di dollari che acquistava diamanti con i soldi degli istituzionali. “Molti precedenti tentativi di creare veicoli alternativi per investire nella pietra preziosa sono falliti”, ha affermato l’analista del settore, Edahn Golan.
Riuscirà nell’impresa Diamond Standard? L’amministratore delegato Cormac Kinney ritiene che il lancio di contratto futures sul diamante potrebbe aprire la strada affinché i grandi gestori patrimoniali inseriscano in portafoglio le pietre preziose come investimento finanziario. “I diamanti valgono più dell’argento, del platino, del palladio e del rodio messi insieme. Sono una risorsa trascurata che gli investitori non potevano toccare poiché ogni diamante è diverso “, ha dichiarato.
Il CEO ritiene che il diamante possa replicare almeno in parte le performance dell’oro. “Aumentare la quota degli investitori nel mercato dei diamanti dall’attuale 1% alla metà dei livelli dell’oro equivale a 180 miliardi di dollari e spingerebbe verso l’alto i prezzi”, ha detto. Diamond Standard fino ad oggi ha raccolto 45 milioni di dollari e il volume di trading nel mese scorso si è attestato ad appena 900 mila dollari. Tuttavia, Kinney ritiene che il contratto futures sul diamante possa aiutare a far crescere l’azienda.
I problemi delle pietre preziose
Un aspetto positivo che riguarda il diamante è che conserva il suo valore anche nei periodi di turbolenza economica, mostrando una bassa volatilità. Tra l’altro, il calo dell’offerta mineraria potrebbe favorire le quotazioni nei prossimi anni. Il problema però è che ogni pietra è diversa dall’altra per via del taglio, del colore, della purezza e del peso. Questo implica che il bene è scarsamente intercambiabile e poco trasparente nei prezzi. “I diamanti sono sicuramente una categoria molto interessante in quanto hanno un valore elevato rispetto al peso, hanno una bassa volatilità e una crescita costante dei prezzi”, ha affermato Olya Linde, partner della practice energia e risorse naturali di Bain & Company. “Tuttavia, ci sono problemi – fungibilità e un prezzo spot trasparente – che devono essere risolti”.