La Borsa svizzera potrebbe creare un exchange per il trading delle criptovalute, sfidando campioni del settore come Binance e Coinbase. SIX Group, che fornisce i servizi infrastrutturali ai mercati finanziari in Svizzera, vuole espandere la sua attività facendo leva sulla regolamentazione inerente le valute digitali e al fatto che i grandi investitori istituzionali abbiano mostrato negli ultimi tempi un interesse crescente verso l’industria crittografica. “Le criptovalute sono diventate sempre più una classe di asset riconosciuta”, ha dichiarato Bjørn Sibbern, responsabile globale degli exchange di SIX Group. Per questo la società sta valutando la creazione di “una piattaforma in cui possiamo aiutare a facilitare il trading, sia che si tratti di criptovalute spot o di derivati”, ha aggiunto.
Attualmente il gruppo svizzero, partecipato da circa 120 banche, gestisce insieme al gruppo giapponese SBI Asia Next, una società singaporiana di derivati con sottostante le valute digitali. L’obiettivo è ora quello di fare una cosa simile in Europa, ha affermato Sibbern. Tra l’altro SIX gestisce un exchange digitale separato, dove diverse obbligazioni hanno trovato emittenti come la banca svizzera UBS. “L’exchange potrebbe espandere questo concetto per includere il trading di criptovalute”, ha aggiunto l’esperto.
Criptovalute: il vantaggio regolamentare della Borsa svizzera
Attualmente ci sono alcune grandi aziende come Deutsche Boerse, Nomura e Standard Chartered che si sono cimentate nella creazione di proprie sedi di trading di criptovalute. Molte altre hanno evitato di avventurarsi in un progetto simile citando la mancanza di una regolamentazione chiara che finirebbe per causare danni reputazionali. Al riguardo, quest’anno CBOE Global Markets ha chiuso il suo exchange di criptovalute spot, mentre si è ritirato dal lancio di trading di Bitcoin esplorato a maggio.
La Svizzera è invece in una posizione di vantaggio, in quanto le sue leggi sul trading, sulla custodia degli asset e sulla classificazione dei diversi tipi di token la rendono tra i Paesi europei più crypto-friendly. Tutto ciò ha creato una barriera protettiva per gli investitori, stimolandoli a partecipare al mercato crittografico. Sibbern ha detto che SIX sta cercando di espandersi in Europa e che nel progetto le criptovalute debbano farne parte, ma ha precisato che solo gli investitori istituzionali come i gestori patrimoniali possono usufruire del servizio. “Vediamo la tendenza che sempre più banche e istituzioni globali stanno guardando alle criptovalute”, ha aggiunto.