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Come scegliere il conto deposito migliore per te – BorsaNews24

2025/02/18 2

Il conto deposito è lo strumento bancario prediletto dai risparmiatori che non vogliono correre troppi rischi nel far fruttare il proprio risparmio accantonato negli anni. L’orizzonte temporale dell’investimento può essere a breve, medio o lungo termine, mentre la facilità di apertura e i costi di gestione praticamente nulli (fatta eccezione per l’imposta di bollo dello 0,20% annuo sul totale e la ritenuta fiscale al 26% applicata sugli interessi maturati) rendono questo prodotto ideale per tutti. Ma come fare a scegliere il conto deposito migliore tra quelli offerti dai vari istituti presenti sul mercato?

 

Cos’è il conto deposito

Come abbiamo visto in questo speciale dedicato a cos’è e come funziona il conto deposito, questo strumento è destinato a chi vuole investire in maniera sicura, mettendo da parte una somma di denaro per un certo periodo di tempo senza esporsi direttamente ai mercati finanziari. Finita la scadenza stabilita con la banca in fase di stipula del contratto, i soldi che sono rimasti depositati in custodia all’istituto vengono restituiti al cliente insieme agli interessi maturati fino a quel momento.

Nei fatti, il conto deposito è come un conto corrente classico, ma a differenza di quest’ultimo permette soltanto operazioni semplici come prelievi e versamenti (da e verso il conto d’appoggio, ossia il conto corrente bancario o postale abbinato al conto deposito) e non include carte, libretti degli assegni, accredito dello stipendio o della pensione. I conti di questo tipo sono sia vincolati (hanno interessi più elevati ma non si può riprendere l’investimento fatto prima della scadenza pattuita) che liberi, ovvero con interessi più bassi ma con l’opzione di prendere somme in ogni momento senza incappare in penali. Ci sono tanti vantaggi ma (seppur minimi) sono presenti pure rischi, come abbiamo analizzato in questo focus.

 

Quando conviene un conto deposito

Un conto deposito conviene quando non occorre avere disponibilità immediata di denaro e si può investire una cifra congrua o comunque una discreta liquidità per farla crescere e non vederla “marcire” sul proprio conto corrente bancario o postale. L’istituto riconosce gli interessi calcolandoli sull’importo depositato: maggiore è il capitale investito e maggiore sarà il guadagno per il cliente. Quindi, a seguito del consueto versamento iniziale obbligatorio di importo predefinito, è vantaggioso lasciar fruttare un risparmio consistente piuttosto che uno esiguo.

Chi opta per un conto deposito vincolato deve considerare che a fronte del rendimento elevato, ci sono l’impossibilità di disporre dell’investimento a proprio piacimento fino al termine del contratto e le restrizioni specifiche di questo genere di prodotto. Al contrario, il conto deposito libero è per investitori flessibili, consapevoli di avere interessi meno alti ma pronti a disporre in ogni momento della cifra depositata, mettendo tuttavia a rischio l’eventuale proposito di accantonamento con eventuali prelievi costanti e frequenti.

C’è poi la differenza tra conto deposito aperto in filiale e online. Nel primo caso, spesso non sono previsti i tassi d’interesse promozionali, l’abbuono del pagamento dell’imposta di bollo e altri benefit che garantisce il web. Ma la convenienza non deve far mai dimenticare il tasso d’interesse riconosciuto dalla banca, l’assenza di oneri ulteriori e la regola generale: più soldi si versano sul conto e più a lungo li si vincolano, più cresce il rendimento del risparmio depositato.

Quali caratteristiche valutare nella scelta del conto deposito? (foto: micheile dot com su Unsplash)

 

Le caratteristiche del conto deposito da valutare

Innanzitutto, le banche sono disposte ad offrire interessi fino al 4% per l’apertura di un conto deposito vincolato, ma la media è al di sotto di questa soglia. Dunque, la prima caratteristica da tenere a mente prima di procedere con questa soluzione è valutare i tassi d’interesse, sempre a seconda che il conto deposito sia vincolato (e quindi con tassi promozionali vantaggiosi, appunto fino al 4%) oppure sia libero e non vincolato, in questi casi con interessi decisamente inferiori a fronte dell’assenza di vincoli e penali.

Di norma, per beneficiare degli interessi promozionali, il cliente deve rispettare la durata stabilita e non anticipare lo svincolo, pena la perdita degli interessi maturati o una percentuale più bassa perché decurtata dalle penali. È fondamentale, a tal proposito, valutare il tasso nominale netto e non lordo, ovvero scorporando eventuali costi o commissioni previste come l’imposta di bollo e la ritenuta fiscale sugli interessi.

In generale, è meglio associare al conto deposito un conto corrente a canone zero come indispensabile conto d’appoggio. Questi conti, la maggior parte dei quali sono ormai disponibili online, non hanno spese d’apertura né di gestione o chiusura. Ma la valutazione più importante da fare resta il calcolo del rendimento. Bisogna sempre tenere conto di tre parametri: il capitale depositato; il tasso d’interesse offerto dal piano della banca; la durata (o l’assenza) del vincolo. Dall’incrocio di questi dati si capirà quale rendimento offre il conto deposito scelto.

Si possono valutare i diversi conti deposito online, sui siti ufficiali delle banche che offrono questo tipo di strumento oppure sui comparatori che confrontano il prodotto più adatto alle proprie esigenze e calcolano il rendimento migliore. Per calcolare il rendimento, basta incrociare la somma che si desidera investire con il tasso d’interesse offerto per la durata del vincolo. Appare scontato, ma è essenziale pure valutare l’affidabilità e la solidità della banca (ogni anno la Banca Centrale Europea e la Banca d’Italia stilano lo SREP, il processo di revisione e valutazione prudenziale) e leggere attentamente le condizioni generali di contratto e il foglio informativo per capire se ci sono penali di svincolo e chi si fa carico di oneri e spese.

Riepilogando, il conto deposito migliore è quello online, dal tasso d’interesse elevato (almeno il 3,50%) e dal rendimento chiaro (al netto di tasse e oneri), con vincoli di somme elevate a medio/lungo termine e senza costi extra “nascosti” a carico del cliente, come le spese d’apertura e di gestione.

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