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Codice PAN carta di credito, cos’è e a cosa serve – BorsaNews24

2025/02/18 2

Nel mondo si compiono oltre un miliardo di transazioni con carta di credito. Da un caffè pagato al bar a una costosa vacanza prenotata online, tutte queste operazioni hanno un denominatore comune: il codice PAN.

Nonostante sia spesso ignorato dall’utente medio, il PAN (Primary Account Number) rappresenta la spina dorsale di ogni carta di credito e di debito. È quel numero che digitiamo senza pensarci troppo quando effettuiamo acquisti online, o che consegniamo in pochi secondi durante un pagamento contactless.

Ma dietro questa sequenza di cifre apparentemente banali si nasconde un sistema sofisticato, progettato per garantire l’affidabilità e la sicurezza delle transazioni in un contesto in cui le frodi digitali sono in costante aumento​. Vediamo subito in cosa consiste, a cosa serve e come si compone.

 

Codice PAN, più di un semplice numero

Il codice PAN non è solo una stringa numerica, ma un identificativo univoco che connette il titolare della carta al sistema bancario globale. Ogni cifra ha un significato preciso e contribuisce al processo di verifica che permette di autorizzare o bloccare una transazione in tempo reale.

Sviluppato per la prima volta negli anni ‘70 con l’introduzione delle carte di credito moderne, è oggi uno standard internazionale, adottato da tutte le principali reti di pagamento come Visa, Mastercard, American Express e Discover.

Non si limita, però, solo a identificare una carta di credito. Il codice è diventato un simbolo della nostra epoca digitale, in cui il denaro contante è progressivamente sostituito da sistemi di pagamento elettronici rapidi, intuitivi e sempre più sicuri. Secondo il World Payments Report, entro il 2027 il numero di transazioni digitali globali raggiungerà i 2.300 miliardi di dollari, con una crescita annua del 15%.

​Tale aumento esponenziale non sarebbe possibile senza l’infrastruttura garantita dai codici PAN e dai meccanismi di sicurezza associati. Ecco perché è fondamentale conoscere a fondo il ruolo e l’evoluzione di questo numero apparentemente semplice, ma di estrema importanza.

 

Cos’è il codice PAN carta di credito e come si compone

Fatte le premesse del caso, andiamo a vedere cos’è nello specifico. Il Primary Account Number (PAN) rappresenta la “carta d’identità” digitale di ogni strumento di pagamento elettronico. È quel numero che troviamo stampato sul fronte della carta di credito o di debito, generalmente composto da 16 cifre, anche se esistono variazioni:

 

  • Visa e Mastercard utilizzano il formato standard di 16 cifre.
  • American Express adotta un formato di 15 cifre.
  • Alcuni bancomat e carte prepagate possono arrivare fino a 19 cifre, come consentito dagli standard ISO/IEC 7812.​

 

La struttura del codice è suddivisa in segmenti distinti:

 

  • Issuer Identification Number (IIN) o Bank Identification Number (BIN): le prime sei cifre che indicano l’istituto finanziario emittente e il circuito di pagamento;
  • Identificativo del conto: le cifre dalla settima alla penultima che collegano la carta a un conto bancario specifico;
  • Check digit: l’ultima cifra calcolata tramite l’algoritmo di Luhn che serve a verificare la correttezza del numero e a prevenire errori di inserimento​.

 

A cosa serve

 Il codice PAN assolve non a uno, bensì a più compiti in fase di transazione:

 

  • Identifica il titolare della carta e verifica la legittimità della transazione.
  • Conferma la disponibilità di fondi nel conto associato.
  • Autorizza il pagamento presso il venditore o l’e-commerce.
  • Protegge contro le frodi attraverso controlli incrociati con il CVV e la data di scadenza.​

 

Nelle transazioni online, il PAN diventa uno degli strumenti principali per garantire la sicurezza. Insieme a tecnologie come la Strong Customer Authentication (SCA) introdotta dalla direttiva europea PSD2, consente di proteggere gli utenti da tentativi di furto di dati e frodi digitali.

 

Il PAN diventa digitale nel prossimo futuro

L’evoluzione dei pagamenti digitali sta portando a una trasformazione radicale del codice PAN. Mastercard ha annunciato che entro il 2030 tutte le carte emesse sulla sua rete in Europa utilizzeranno la tokenizzazione, sostituendo il classico numero a 16 cifre con token generati casualmente.

La tokenizzazione rappresenta un cambiamento significativo, poiché il numero fisico della carta di credito non sarà più utilizzato nelle transazioni. Al suo posto, verrà generato un codice univoco temporaneo che riduce drasticamente il rischio di frodi e clonazioni.

Parallelamente, l’integrazione con sistemi di autenticazione biometrica, come il riconoscimento facciale o l’impronta digitale, sta migliorando ulteriormente la sicurezza delle transazioni. Tali metodi, combinati con la crittografia avanzata, rendono sempre più difficile per i criminali informatici accedere ai dati sensibili delle carte di credito.

Infine, l’adozione crescente dei mobile wallet e dei pagamenti embedded sta ridisegnando il panorama delle transazioni digitali. I numeri PAN delle carte vengono memorizzati in forma tokenizzata all’interno di smartphone, smartwatch e altri dispositivi intelligenti, offrendo agli utenti un’esperienza di pagamento sicura, veloce e senza contatto.

Lo scenario futuro è perciò chiaro: l’innovazione tecnologica continuerà a trasformare il ruolo del PAN, rendendolo sempre più invisibile agli occhi dell’utente, ma fondamentale per garantire la sicurezza delle transazioni digitali.

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