Il “cripto winter” è finito. Così sono stati chiamati i dodici mesi che tra novembre 2021 e novembre 2022 hanno portato il Bitcoin, la regina delle criptovalute, a perdere il 77% di valore. Nel 2023 è arrivata la riscossa (+155%) che potrebbe continuare anche nel 2024 secondo il ventesimo Report trimestrale su Bitcoin, crypto-asset e blockchain presentato dal Digital Gold Institute (DGI) durante la Crypto Asset Lab Conference 2024.
I fattori a sostegno del Bitcoin
Sono stati due i fattori principali che hanno contribuito al ritorno delle monete virtuali al centro dell’attenzione degli investitori:
- L’attesa per l’approvazione degli ETF su Bitcoin spot da parte della SEC;
- La risposta del regolatore USA nei confronti dei comportamenti fraudolenti.
Secondo l’analisi del DGI l’approvazione degli ETF su Bitcoin Spot, effettivamente avvenuta solo pochi giorni fa, è un riconoscimento istituzionale di una nuova asset class e infonde fiducia in un settore in costante ascesa.
Inoltre, la condanna per frode di Sam Bankman-Fried di FTX e quella di Changpeng Zhao di Binance per carenze nei controlli antiriciclaggio indicano una maggiore attenzione verso i comportamenti criminali e pongono le basi per una crescita sostenibile e priva di scandali.
I temi da seguire nel 2024
Per il 2024 il DGI si attende una prosecuzione del rialzo del Bitcoin e non esclude che vengano raggiunti nuovi massimi. Attualmente il record della criptovaluta è stato segnato il 14 novembre 2021 in area 69.000 dollari. Attualmente il Bitcoin vale 36.980 dollari. Il percorso per il nuovo record, tuttavia, sarà accidentato, caratterizzato da volatilità e ritracciamenti come tipico della criptovaluta.
A sostenere la tesi di un’evoluzione positiva sono in particolare due elementi. Il primo è stato indicato da Ametrano nell’”imminente attuazione nell’Unione europea del regolamento MiCA e la definizione delle normative fiscali in tutti i suoi Paesi. Le condizioni sembrano propizie per l’adozione anche europea di Bitcoin come strumento di investimento”.
Inoltre nel 2024 ci sarà l’halving che “si configura come un potenziale catalizzatore di mercato”. L’evento si verifica ogni quattro anni e comporta la riduzione della quantità di Bitcoin emessi a favore dei minatori. “La riduzione allevia la pressione in vendita da parte di miner che devono coprire i loro costi operativi, con effetti positivi sul prezzo della criptovaluta” spiega il report che però avverte: “Sebbene l’impatto quantitativo dell’halving sia diminuito nel tempo, la sua correlazione storica con significativi picchi di quotazioni suggerisce che potrebbe ancora influenzare il mercato in modo rilevante”.
Halving Bitcoin, ecco quando sarà
Il calcolo della data di halving del Bitcoin dipende da diversi fattori e varia a seconda della velocità di estrazione dei singoli blocchi della blockchain che ne è alla base. Il procedimento per il calcolo della data di halving è stato spiegato da Borsa&Finanza in questo articolo: “Bitcoin: le prospettive tra ETF sport e halving”. In media occorrono poco più di dieci minuti per estrarre un blocco. Tuttavia, attualmente la media è salita a 10,9 minuti secondo il sito NiceHash che propone un utile orologio dell’halving.
Prendendo questo dato, aggiornato al 18 gennaio 2024 e considerando che al blocco 840.000 mancano 13.759 blocchi, i giorni che separano dall’halving sono circa 105. Il mese di maggio dovrebbe essere quello in cui si verificherà il “dimezzamento”.
