Bitcoin si sta riavvicinando a piccoli passi verso la soglia dei 100.000 dollari. Questo livello ha un significato profondo perché, in caso di sfondamento, potrebbe innescare un nuovo rally. Con l’amministrazione Trump, le criptovalute potrebbero essere consacrate a livello istituzionale ed essere utilizzate normalmente.
Nel mese in corso, i 12 ETF spot su Bitcoin quotati negli USA hanno registrato afflussi netti record per 6,2 miliardi di dollari, superando il picco di febbraio a 6 miliardi raggiunto un mese dopo l’approvazione della Securities and SEC. “Continueremo a vedere afflussi negli ETF, soprattutto sotto l’amministrazione Trump in cui dovrebbe diventare più facile per le imprese e i fondi pensione possedere questo asset”, ha detto Josh Gilbert, analista di mercato di eToro.
Il neo presidente degli Stati Uniti ha intenzione di dar vita a un quadro regolamentare favorevole alle criptovalute, nonché di creare in USA una riserva strategica di bitcoin. Tra l’altro, ha promesso anche di concentrare in territorio americano l’estrazione delle monete rimaste della principale criptovaluta, detassando i miner. Da gennaio, inoltre, al vertice della SEC non ci sarà più Gary Gensler, che con le sue dimissioni ha anticipato la probabile mossa di Donald Trump di chiederne il licenziamento. Il suo posto potrebbe essere preso da Paul Atkins, considerato favorevole alle cripto attività.Trade
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Bitcoin: 100.000 dollari una sfida dura
Il traguardo a sei cifre di Bitcoin è sotto osservazione da parte di analisti e investitori, ma non c’è completa convinzione che nel breve termine possa essere superato. “La soglia dei 100.000 dollari sembra essere diventata un ostacolo elevato, se non una barriera, per ulteriori guadagni”, ha affermato David Morrison, analista di mercato senior presso la società di brokeraggio Trade Nation.
George Milling-Stanley, capo strategist oro di State Street Global Advisors, suggerisce che in questo momento gli investitori “stanno accumulando bitcoin per raccogliere plusvalenze e non perché vedono del valore nella criptovaluta”. Anche l’amministratore delegato di Galaxy Digital, Mike Novogratz, che questo mese aveva pronosticato una quotazione di 500.000 dollari se Trump riuscisse nella difficile impresa di formare negli Stati Uniti una riserva strategica, ora ritiene che “ci sarà una correzione”.
Nei giorni scorsi, un avvertimento è stato lanciato anche da Nouriel Roubini, l’economista che aveva predetto la grande crisi del 2008. Il 66enne attualmente docente alla New York University ha affermato che “Bitcoin è altamente volatile e, se si vuole preservare la ricchezza piuttosto che l’alta volatilità, bisogna stare alla larga da questi tipi di asset”.
Recentemente è comunque arrivato un segnale allarmante, con l’, ma secondo molti ciò si lega a comportamenti speculativi dopo un rally della criptovaluta che quest’anno ha portato a un guadagno finora del 127%.