Pochi giorni fa il broker IG ha lanciato le Barrier Option. Per spiegare di cosa si tratta, partiamo da un esempio. Ipotizziamo che il prezzo del FTSE 100 sia 7.400, con un’aspettativa di un rialzo del mercato. Decidiamo di andare long, aprendo una posizione su dieci contratti (equivalente a €10 di variazione per punto). Entra allora in gioco un elemento strutturale delle Opzioni con Barriera: il Knock Out. Tornando al nostro esempio, se il Knock Out è pari a 7.200, il prezzo dell’opzione è pari a 200 (7.400 – 7.200). I livelli di Knock Out sono stabiliti dal broker emittente.
A questo prezzo viene aggiunto un premio, nel nostro caso pari a 0,80, giustificato dal fatto che se l’indice (FTSE 100) va sotto il valore di Knock Out, le perdite sono limitate al prezzo pagato per l’opzione. Il prezzo dell’opzione dunque sarà pari alla differenza fra il valore dell’indice del momento e la barriera (il Know-Out) più il premio: (7400 – 7200) + 0,8 = 200,80. Poiché sono stati acquistati 10 contratti devo moltiplicare per 10. E allora: 200,80 x 10 (€ variazione per punto) = € 2008.
Barrier Option: la gestione della posizione
A questo punto siamo entrati in posizione, con l’indice che continuerà a battere i valori di mercato fino alla scadenza dell’opzione (fra 6 e 12 mesi). Se il FTSE salisse fino a 7.500, realizzeremmo un profitto pari a +1000 euro. Valore di mercato del FTSE (7.500) – 7.400 (prezzo di apertura della posizione) per 10. Se scendesse fino a 7.300, avremmo una perdita pari a 1000. Questa perdita è data dalla differenza tra il valore attuale dell’indice e il prezzo di apertura moltiplicato per il numero dei contratti aperti. Se il FTSE 100 scendesse raggiungendo il livello di knock-out, otterremo una perdita pari al prezzo dell’opzione cioè 200,80. Ig quota le Barrier Option ed è quindi la controparte del contratto ma il valore del sottostante sarà allineato a quello del mercato.
Barrier Option: differenze rispetto ad altre opzioni
Le opzioni con barriera sono diverse dalle opzioni classiche e non vanno confuse con quelle binarie. Queste ultime sono state fra l’altro vietate di recente dall’ESMA (la Consob Europea). Un’opzione con barriera non è influenzata: dall’effetto tempo (scadenza, detta Theta), dall’effetto volatilità (Vega) ma unicamente dalle variazioni di prezzo del sottostante (delta).
Barrier Option: il confronto con i futures
Come per le opzioni classiche, anche per le Barrier Option la perdita è limitata al premio pagato. Nei futures invece la perdita è illimitata. Sempre nelle Barrier Option l’effetto leva è dato dalla distanza tra il knock-out e il prezzo di mercato nel momento di stipula del contratto. Più il prezzo si avvicina alla barriera, più l’effetto leva sale. Nei futures la leva è un percentuale del valore del contratto.
Sottostante e specifiche del contratto
Al momento i sottostanti delle barrier option sono all’incirca 70 e sono i principali indici, materie prime e cambi. Sono quotate 24 ore su 24 e sempre liquidabili.