Cosa fare a Wall Street con le azioni di NVIDIA dopo che OpenAI, la casa madre di ChatGpt, ha deciso di buttarsi nel settore dei chip vitale per il funzionamento dell’IA? Secondo indiscrezioni di Reuters, l’azienda guidata da Sam Altman sta pensando di costruire il suo semiconduttore proprietario entro il 2026. La strategia della società è gestire i costi come i rivali Amazon, Meta, Google e Microsoft. E al contempo assicurarsi la materia prima indispensabile per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
Secondo la testata inglese, per lo sviluppo dei processori OpenAI sta collaborando con Broadcom e ha costituito un team di sviluppo di circa 20 persone, tra cui ingegneri che hanno precedentemente lavorato ai processori di Google. Tuttavia, la produzione effettiva dei chip non dovrebbe iniziare prima del 2026. Secondo gli analisti della società Gartner il mercato dei semiconduttori dedicati all’intelligenza artificiale vale oltre 70 miliardi di dollari e si avvia a toccare quota 92 miliardi entro il 2025. Si tratta di una brutta notizia per Nvidia, leader mondiale dei microchip, che andrebbe a perdere uno dei suoi principali clienti.
Azioni Nvidia: quotazioni rimbalzano da media mobile a 25 periodi
Quotato sul mercato tecnologico statunitense Nasdaq, il titolo Nvidia sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, nonostante la performance positiva registrata nella seduta di ieri. Dopo un’apertura in linea con il massimo della seduta precedente, infatti, le quotazioni si sono mantenute tutta la giornata all’interno di uno stretto trading range compreso tra i livelli 135,57 e 138, andando a chiudere sul finale a quota 137,43.
Tale movimento intraday ha permesso all’azione di creare un pattern di analisi candlestick assimilabile al “Doji”, indicante una generalizzata indecisione da parte degli operatori. Situazione che è coerente con l’attuale struttura grafica di Nvidia che, dopo il minimo del 5 agosto sul livello 90,69, ha intrapreso un forte movimento rialzista fino a raggiungere il proprio massimo storico a quota 144,42 (22 ottobre).
Da quel momento, però, i corsi stanno eseguendo un ritracciamento che sembra momentaneamente arrestato in prossimità del supporto presente in area 132, dove transita anche la media mobile daily a 25 periodi, dato che nelle ultime recenti sedute i prezzi sono lievemente risaliti. Nell’immediato futuro, comunque, la pressione ribassista potrebbe continuare e la probabile violazione del debole e già citato supporto dovrebbe permettere alle quotazioni di ritornare nell’intorno del livello 128.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 138 con target nell’intorno dei 144 dollari, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte già alla violazione di quota 135 con obiettivo molto vicino al livello 128. L’impostazione algoritmica, comunque, vede i prezzi stazionare ancora al di sopra sia dell’indicatore Supertrend che dell’indicatore Parabolic Sar, diventati rialzisti a inizio ottobre. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’oscillatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 56.
L’andamento di breve termine del titolo NVIDIA