Axa IM prosegue nell’espansione della sua gamma di ETF Paris Aligned, che permettono di ridurre il rischio climatico nel portafoglio degli investitori e seguire il trend della transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Con l’AXA IM MSCI World Equity PAB UCITS ETF (ticker AWDU) e l’AXA IM MSCI Emerging Markets Equity PAB UCITS ETF (ticker AIQU) diventano 6 i replicanti allineati agli Accordi di Parigi.

“L’approccio Paris Aligned Benchmark si sta sempre più affermando tra gli investitori in Italia nell’ambito delle esposizioni attente ai cambiamenti climatici per le sue qualità di oggettività e misurabilità, nonché di contenuto tracking error rispetto agli indici parent tradizionali. L’aggiunta di questi due ETF alla nostra offerta intende perciò facilitare sempre più i nostri clienti nella creazione di portafogli bilanciati interamente Paris Aligned“.
Gli Accordi di Parigi sono stati adottati durante la COP21 del 2015 con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, puntando a contenere l’aumento a 1,5°C. Per farlo si propongono di orientare i flussi finanziari verso uno sviluppo a basse emissioni di gas serra e migliorare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel corso dell’ultima COP28 è stato realizzato il primo bilancio globale che ha evidenziato la necessità di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2025 e una loro riduzione del 43% entro il 2030 per limitare il riscaldamento a 1,5°C.
Come investono i due nuovi ETF di AXA IM
I due nuovi fondi di Axa IM replicano l’andamento di indici di società a grande e media capitalizzazione selezionate sulla base delle raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Tali raccomandazioni guidano le aziende nel migliorare la trasparenza sulle informazioni relative ai rischi e alle opportunità legate al clima e riguardano aspetti della vita d’impresa come la governance, la strategia, la gestione del rischio e l’adozione di metriche di misurazione e obiettivi. Entrambi gli ETF sono classificati come articolo 8 della normativa SFDR e sono negoziabili su Borsa Italiana.
L’AXA IM MSCI World Equity PAB UCITS ETF, identificato dal codice ISIN IE000SU7USQ3, è un fondo a replica fisica delle performance dell’indice MSCI World Climate Paris Aligned USD, al netto di commissioni e spese e con l’obiettivo di ridurre al massimo il tracking error. Il suo Ter annuo è dello 0,20%. La composizione del portafoglio dell’indice replicato dall’ETF, al 28 giugno 2024 mostra una preponderanza di azioni provenienti da tre settori:
- Information technology al 28,63%;
- Finanziari al 16,68%;
- Health care al 13,23%.
Insieme i tre settori rappresentano quasi il 60% del totale del portafoglio. Altri comparti importanti sono gli industriali (12,4%), i consumi discrezionali (9,16%), i servizi di comunicazione (7,24%) e l’immobiliare (5,51%). A livello geografico la prevalenza di titoli USA è netta, di poco superiore al 70%. Il Giappone, secondo, rappresenta solo il 5% dell’indice. Tra i titoli principali detenuti appaiono tutte le big tech USA: Microsoft con un peso del 5,25%, Apple al 4,95%, Nvidia al 4,88%; Amazon al 2,71%, Meta Platform all’1,71%.
L’AXA IM MSCI Emerging Markets Equity PAB UCITS ETF, identificato dal codice ISIN IE000GLIXPP3, si concentra invece sulle azioni large and mid cap dei mercati emergenti, un’area che Axa IM considera promettente per potenziale di crescita. L’ETF replica la performance dell’indice MSCI Emerging Markets Climate Paris Aligned Index e permette di avere un’esposizione a 380 aziende in 24 nazioni emerenti. La replica del sottostante è fisica e il costo annuo è dello 0,24%. L’nidice MSCI Emerging Markets Paris Aligned (USD) ha un’esposizione simile all’MSCI World Climate Paris Aligned USD per quanto riguarda i settori IT e finanziari;
- Information technology al 27,04%;
- Finanziari al 20,1%;
- Industriali al 15,25%.
Altri comparti importanti sono i servizi di telcomunicazione all’8,99% e i beni di consumo essenzialli al 5,48%. La distribuzione geografica è più diversificata, con tre nazioni che si dividono in fette quasi uguali i due terzi del totale: India al 21,6%; Cina al 20,74%; Taiwan al 20,21%. Tra le principali quote di imprese in portafoglio, al 28 giugno 2024, TSMC è presente con un peso del 12,02%, Tencent con il 4,65%, Bharat Electronics con il 2,42%, Delta Electronics con il 2,01%, Infosys con l’1,76%.