Alla 20th Century & Contemporary Art del 7 marzo 2024 a Londra, Phillips ha realizzato 2,4 milioni di sterline per Portrait of Princess Diana del 1982 di Andy Warhol: non una delle opere più costose del genio della Pop Art vendute all’asta, ma comunque il top lot della serata. Segno che uno degli artisti più iconici, controversi ed enigmatici del Novecento continua ad attirare investitori. E non potrebbe essere altrimenti per l’uomo che fin dagli inizi ha venduto il suo lavoro come un prodotto della società dei consumi.
Andy Warhol: le 5 opere più costose vendute all’asta
Al pari di Jackson Pollock e Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol è costantemente premiato dal mercato dell’arte, che per la sconfinata produzione di uno dei nomi più famosi, influenti e pop di tutti i tempi e della sua Factory (dipinti, sculture, collage, serigrafie, scenografie, oggetti stravaganti) è disposto a spendere cifre a sei zeri. Ecco le 5 opere più costose dell’imprescindibile talento dell’arte contemporanea nelle vendite all’incanto, senza quindi considerare le private sales, gli scambi tra privati.
Green Car Crash (Green Burning Car I)
L’immaginario estremo di Andy Warhol si materializza nella serie Death & Disaster: è il 1963 – l’anno in cui abbandona la tecnica della pittura per dedicarsi alla serigrafia – e incidenti stradali, suicidi, foto segnaletiche, rivolte, sedie elettriche e sale operatorie cominciano a popolare le opere dell’artista. L’incidente d’auto verde, realizzato con il collaboratore Gerard Malanga, si basa su una foto del reporter John Whitehead apparsa sulla rivista Newsweek: a Seattle un automobilista perde il controllo della sua macchina e si schianta su un palo del telefono. Nel maggio del 2007 la serigrafia sbarca da Christie’s a New York, messa in vendita da una collezione privata di Zurigo: a comprarla per 71,7 milioni di dollari è l’armatore greco Philip Niarchos, noto per la sua collezione d’arte da 2,2 miliardi.

Triple Elvis
L’esplosione della popolarità di Elvis Presley si deve ad una sua apparizione televisiva del 9 settembre 1956 all’Ed Sullivan Show, all’epoca il programma più seguito negli Stati Uniti. A partire dal 1963, Warhol comincia a inserire il re del rock ‘n’ roll nelle sue opere seriali. Lo scatto scelto è quello promozionale del western Stella di fuoco, diretto da Don Siegel nel 1960 e ricordato soprattutto per la canzone Flaming Star. Presentata per la prima volta alla Ferus Gallery di Los Angeles nel 1963, la serigrafia arriva da Christie’s a New York nel novembre del 2014: prezzo di vendita 81,9 milioni di dollari.

White Disaster (White Car Crash 19 Times)
La serie Death & Disaster comprende questi 19 fotogrammi sovrapposti di un incidente automobilistico ripreso da un quotidiano dell’epoca: una tragedia anonima, ma universale e trasformativa. Alta 3,6 metri per 2,10 metri di larghezza, l’opera esplora da angolature radicali l’idea e la prospettiva della morte. Esposto nei più importanti musei del mondo, White Disaster va all’asta da Sotheby’s a New York nel novembre del 2022: le offerte partono da una base di 66 milioni ma nel giro di pochi minuti, schizzano alla cifra conclusiva di 85,3 milioni di dollari.

Silver Car Crash (Double Disaster)
Ancora la prospettiva di morte della serie Death & Disaster del 1963, ormai al suo zenit, sempre con una monumentale serigrafia (2,4 x 4 metri) che ritrae e destruttura gli istanti successivi ad un terribile incidente d’auto. È considerato il Guernica (o La zattera della Medusa) di Warhol. Passato di mano a proprietari illustri come Gian Enzo Sperone, Charles Saatchi e Thomas Ammann, questo collage serigrafato su spray argento debutta all’asta da Sotheby’s a New York nel novembre del 2013: risultato finale 105,4 milioni di dollari.

Shot Sage Blue Marilyn
Warhol inizia a realizzare stampe e dipinti di Marilyn Monroe subito dopo la morte dell’attrice, avvenuta il 5 agosto 1962. L’ispirazione di partenza è una fotografia scattata da Gene Kornman nel 1953 per pubblicizzare il noir Niagara di Henry Hathaway, il film che aveva definitivamente lanciato la carriera di Marilyn. Risale al 1964 la versione sage blue delle cinque Shot Marilyns (letteralmente prese a colpi di revolver dall’amica fotografa Dorothy Podber) che nel maggio del 2022 chiude la Collection of Thomas and Doris Ammann Evening Sale da Christie’s a New York. Venduta dalla coppia di collezionisti e mercanti d’arte svizzeri, la serigrafia è comprata da Larry Gagosian, il più importante gallerista del mondo, per 195 milioni di dollari: ad oggi l’opera più costosa di Andy Warhol venduta all’asta. Il ricavato incassato da Christie’s è donato dalla famiglia Ammann alla loro fondazione di Zurigo che sostiene scuole e organizzazioni umanitarie che forniscono programmi sanitari ed educativi per bambini e adolescenti svantaggiati in tutto il mondo.

Fuori dalla Top 5 rimangono altre due opere significative. La prima è Men in Her Life, tela in bianco e nero del 1962 che ritrae Elizabeth Taylor con alcuni dei suoi mariti tra cui Mike Todd e Eddie Fisher. Messo all’asta dal magnate israeliano Jose Mugrabi, il principale collezionista di Andy Warhol al mondo con circa 800 opere, è venduto da Phillips nel novembre del 2010 per 63,4 milioni di dollari: l’acquirente è Tamim bin Hamad Al Thani, l’emiro del Qatar.
Four Marlons è una serigrafia indimenticabile di Marlon Brando realizzata nel 1966: il divo è sulla Triumph nei panni di Johnny Strabler, il capo del Black Rebel Motorcycle Club, protagonista del film di culto Il selvaggio. È una delle immagini più celebri nella storia del cinema e della cultura motociclistica, resa ancora più iconica dal padre della Pop Art. Nel novembre del 2014 i “quattro Marlon” finisce all’asta da Christie’s a New York e fa alzare le palette fino a 69,6 milioni di dollari. Sei anni prima, sempre da Christie’s, il Double Marlon era stato venduto a 32,5 milioni.
Nelle vendite private, infine, i record appartengono a due opere. Nel maggio del 2007, Turquoise Marilyn del 1964 passa dal collezionista Stefan Edlis al manager Steven A. Cohen (il fondatore di Point72 Asset Management) con intermediazione di Gagosian per 80 milioni di dollari. Un anno dopo, nell’ottobre del 2008, il mercante d’arte francese Philippe Ségalot aiuta il mecenate e collezionista italiano Annibale Berlingieri a vendere Eight Elvises del 1963 a un acquirente sconosciuto, probabilmente il fondo sovrano del Qatar. Prezzo d’acquisto 100 milioni di dollari.