Quello di Amrita Sher-Gil è uno dei nomi su cui puntare nel mercato dell’arte. Le opere più costose della Frida Kahlo indiana (ma di origini ungheresi) non hanno ancora raggiunto le cifre degli artisti di maggior caratura, ma nella variazione del valore rilevato dall’indice Artprice100 al 31 dicembre 2023 la raffinata e rivoluzionaria pittrice ha stabilito il suo primato personale grazie al quadro The Story Teller del 1937.
Amrita Sher-Gil: le opere più costose vendute all’asta
Nata a Budapest nel 1913 e morta a Lahore nel 1941 ad appena 28 anni per una serie di complicazioni legate ad un aborto, Amrita Sher-Gil ha una carriera breve e precoce che non le impedisce di diventare una delle più grandi artiste d’avanguardia d’inizio Novecento. Nonostante l’ambiente aristocratico in cui cresce, figlia di un importante studioso sikh e di una cantante d’opera ebrea ungherese, Sher-Gil si rivela una ribelle sin dall’infanzia e si divide tra Firenze, Parigi, Calcutta e Lahore per sperimentare le sue intense forme d’arte, dedicate soprattutto a donne umili, musicisti e cantastorie.
Senza titolo (Autoritratto) del 1931
Agli inizi Amrita Sher-Gil dipinge diversi autoritratti, ma non ne esiste nessuno di lei da giovane. Questo quadro realizzato a soli 18 anni è un pezzo particolarmente raro: è l’unico conosciuto tra i 19 autoritratti precedentemente documentati, rimasto in Francia nel periodo in cui l’artista lascia Parigi per viaggiare prima a New York e poi a Londra. Nel giugno del 2015 l’opera finisce all’asta da Christie’s a Londra e fa alzare le palette fino a 1,7 milioni di sterline.

The Little Girl in Blue
Nel 1934 Sher-Gil torna in India perché ha nostalgia della sua casa e perché sente che il suo destino di pittrice appartiene a quei luoghi. Si stabilisce nell’abitazione di famiglia a Shimla, ma presto lascia il suo comodo nido alla ricerca della sua vera natura e delle radici classiche e medievali dell’arte indiana. Risale proprio a quel periodo e ai giorni trascorsi con lo zio Sunder Singh Majithia ad Amritsar questo quadro dallo stile inimitabile in cui ritrae la cugina Babit. L’opera passa di mano tra diversi proprietari e nel novembre del 2018 è all’asta da Sotheby’s a Mumbai: prezzo di vendita 1,8 milioni di rupie.

Boys with Lemons
Sher-Gil ritiene che la scuola artistica del Bengala sia “più esotica che genuinamente indiana”, mentre quella di Mumbai è rinchiusa nelle “catene accademiche” delle scuole occidentali. Dipinta nell’estate del 1935, questa tela racchiude tutta la sua voglia di interpretare pittoricamente la vita degli indiani più poveri, senza lasciarsi sedurre dalle lusinghe occidentali e nemmeno dell’arte locale tradizionale. Nel marzo del 2020, da Saffronart a Mumbai, il quadro fa fermare il martelletto a 2,2 milioni di dollari.

Senza titolo (Autoritratto) del 1933
Le foto d’epoca e i tanti autoritratti ci restituiscono l’immagine di Sher-Gil: una donna forte e decisa, dai capelli neri e le sopracciglia folte, con uno sguardo dirompente. Questo dipinto, un meraviglioso esempio della sua fiorente maturità artistica e personale, risale al 1933, anno in cui la diciannovenne Amrita trascorre l’estate in Ungheria con la sorella Indira nella piccola città di Zebegeny, dove lo zio Ervin Baktay (il suo scopritore) organizza campi estivi. Donato al marito, nel marzo del 2015 finisce all’asta da Sotheby’s a New York, dove raccoglie 2,9 milioni di dollari.

The Story Teller
“Mi sembra di non aver mai cominciato a dipingere, ma di aver sempre dipinto. E ho sempre avuto, con una strana certezza, la convinzione che nella vita dovevo fare la pittrice e nient’altro”, racconta l’artista nel 1937, anno in cui realizza con uno stile semplice ma puntato al futuro questa scena di vita domestica, frutto del suo lungo viaggio nel sud dell’India. Le sue donne, ritratte con varietà e ricchezza di dettagli, mangiano paan, chiacchierano e agitano il ventaglio in compagnia dei loro affettuosi animali. Un momento che trasmette un profondo e incredibile senso di naturalezza. Nel settembre del 2023 il quadro arriva all’asta da Saffronart a Nuova Delhi e viene venduto a 61,8 milioni di rupie (7,4 milioni di dollari): il record di Amrita Sher-Gil e una delle opere più costose di sempre dell’arte indiana.

Fuori dalla Top 5 meritano una segnalazione altre quattro opere di Amrita Sher-Gil. Ritratto della madre, dipinto risalente agli anni Trenta, è venduto online da Saffronart nell’ottobre del 2021 a 1,2 milioni di dollari. Sempre agli anni Trenta risale Ritratto di Denyse (la critica d’arte Denise Proutaux, sua cara amica durante il periodo parigino), passato da Saffronart a Mumbai nel marzo del 2024 per 1,5 milioni di dollari.
Senza titolo (Nel giardino) del 1938 è all’asta da Sotheby’s a New York nel marzo del 2016 all’interno della Modern & Contemporary South Asian Art e tocca quota 1,5 milioni di dollari. Il raro Senza titolo (Autoritratto) del 1931 raggiunge 1,7 milioni di sterline nell’ottobre del 2015 da Sotheby’s a Londra, sempre nella Modern & Contemporary South Asian Art organizzata dalla curatrice Yamini Mehta.