Oltre all’aliquota del 26% sulle plusvalenze e sulle cedole, nei certificates viene applicata anche la Tobin Tax, in tema di tassazione. Quando si parla di certificates si fa riferimento a strumenti finanziari derivati cartolarizzati che replicano una o più attività sottostanti, rappresentate da azioni, indici, materie prime o altri assets. Ma in cosa consiste questa imposta? E in quali condizioni deve essere attuata e in quali no? Ecco una guida che chiarisce tutto quello che c’è da sapere su tale forma di tassazione.
Tobin Tax: cos’è
La Tobin Tax è un’imposta patrimoniale che colpisce le transazioni finanziarie. La tassa, che prende il nome dal premio Nobel James Tobin è stata istituita in Italia con la Legge di Stabilità del 1° gennaio 2013. A essere sottoposti alla Tobin Tax sono i trasferimenti di proprietà che riguardano:
- azioni e altri strumenti partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato;
- derivati che hanno come sottostante azioni o indici emessi nel territorio dello Stato.
L’imposta si applica su tutte le transazioni nei mercati regolamentati e non regolamentati, con un diverso livello di imposizione. Inoltre, viene attuata anche nel cosiddetto trading ad alta frequenza, mediante algoritmi che hanno una soglia temporale di mezzo secondo.
L’aliquota è determinata sul valore della transazione rappresentato dal prezzo d’acquisto per il numero di titoli acquistati. Se si tratta di azioni, la misura è dello 0,10% se quotate nei mercati regolamentati e dello 0,20% se negoziate in quelli non regolamentati. Se parliamo di contratti derivati, l’aliquota si applica in misura fissa, a seconda della tipologia di derivato e del suo valore. L’ammontare è ridotto a un quinto, se lo strumento è quotato in un mercato regolamentato. Mentre è in misura piena, nel caso la negoziazione avvenga in un mercato non regolamentato. La Tobin Tax nelle azioni si applica solo sulle operazioni di acquisto e su quelle multiday, a differenza di quanto accade con i derivati, dove vengono assoggettate a tassazione anche le operazioni di vendita e quelle intraday.
Tobin Tax certificates: ecco come funziona
Essendo assimilabili agli strumenti derivati, i certificates seguono le stesse regole dei derivati nell’applicazione della Tobin Tax. La tassazione ha luogo se il sottostante è un’azione rilevante, ovvero appartenente a una società che ha una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro, oppure nel caso in cui si tratta di un indice azionario. Non verrà attuata alcuna imposizione nei casi in cui il sottostante è costituito da:
- azioni estere;
- indici interamente rappresentati da titoli esteri;
- listini con azioni estere e italiane combinate con capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro, ma con un peso delle italiane inferiore al 50%.
La tassa dovrà essere pagata indipendentemente dal mercato in cui viene effettuata la transazione, dall’emittente e dalla residenza dell’investitore. Ciò che conta realmente è la “residenza del sottostante”. L’aliquota d’imposta è in misura fissa, in base al valore nozionale della transazione e alla tipologia del sottostante. È prevista la riduzione dell’imposta del 20%, se il certificato è quotato su mercati regolamentati e MTF. Nel caso in cui il sottostante è rappresentato da azioni, la tassazione avverrà nel seguente modo:
- importi compresi tra 0 e 2.500 euro: imposta pari a 0,025 euro;
- importi compresi tra 2.500 e 5.000 euro: imposta pari a 0,05 euro;
- importi compresi tra 5.000 e 10.000 euro: imposta pari a 0,10 euro;
- importi compresi tra 10.000 e 50.000 euro: imposta pari a 0,50 euro;
- importi compresi tra 50.000 e 100.000 euro: imposta pari a 1 euro;
- importi compresi tra 100.000 e 500.000 euro: imposta pari a 5 euro;
- importi compresi tra 500.000 e 1.000.000 euro: imposta pari a 10 euro;
- importi superiori a 1.000.000 euro: imposta pari a 20 euro.
Qualora il sottostante è costituito da indici, avverrà quanto segue:
- importi compresi tra 0 e 2.500 euro: imposta pari a 0,00375 euro;
- importi compresi tra 2.500 e 5.000 euro: imposta pari a 0,0075 euro;
- importi compresi tra 5.000 e 10.000 euro: imposta pari a 0,015 euro;
- importi compresi tra 10.000 e 50.000 euro: imposta pari a 0,075 euro;
- importi compresi tra 50.000 e 100.000 euro: imposta pari a 0,15 euro;
- importi compresi tra 100.000 e 500.000 euro: imposta pari a 0,75 euro;
- importi compresi tra 500.000 e 1.000.000 euro: imposta pari a 1,5 euro;
- importi superiori a 1.000.000 euro: imposta pari a 3 euro.
Nel caso in cui i certificates sono quotati nei mercati non regolamentati, in entrambi i casi di cui sopra andrà applicata l’imposta integrale; quindi, gli importi menzionati andranno moltiplicati per 5.